Lavoro, la ricetta dei giovani imprenditori di Reggio Calabria: “Defiscalizzazione e meno assistenzialismo”

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A Reggio Calabria l’assemblea pubblica organizzata dai Giovani Imprenditori di Confindustria

“Come cambia il mercato del lavoro – Cultura d’impresa, modelli di business e nuove competenze”. Questo il titolo dell’assemblea pubblica organizzata dai Giovani Imprenditori di Confindustria Reggio Calabria nella sala “Paolo Orsi” del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. L’evento ha posto al centro del dibattito le politiche e le tendenze in atto nel mondo del lavoro, con particolare attenzione ai temi dell’Industria 4.0 e dell’innovazione.

Dopo i saluti istituzionali, i lavori dell’assemblea sono entrati nel vivo con la relazione del presidente dei Giovani Industriali reggini, Samuele Furfaro e gli interventi dei vicepresidenti Umberto Barreca e Domenico Berti. Presenti, inoltre, il prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, in rappresentanza del presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, il portavoce Giampaolo Latella, il vicesindaco del Comune di Reggio Calabria, Armando Neri, la presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Unindustria Calabria, Marella Burza e il funzionario archeologo, Daniela Costanzo. Quest’ultima ha ricordato la partecipazione dei Giovani imprenditori reggini al progetto #ArtBonus per il restauro della statua marmorea di Ercole, di età imperiale.

E’ stato un anno particolarmente intenso – ha detto Furfaro – per il nostro gruppo che ci ha visti impegnatissimi come sempre sul fronte della legalità ma anche su quello della formazione in stretta collaborazione con il mondo della scuola e dell’università. Il nostro territorio, la provincia di Reggio Calabria, è senza dubbio  simbolo delle opportunità mancate e della clamorosa debacle di tutti gli attori coinvolti nello sviluppo economico del territorio. Un territorio che pur possedendo una delle più grandi infrastrutture d’Italia e del Mediterraneo (il Porto di Gioia Tauro), sebbene inondato di corposi sostegni finanziari, non  è riuscito a creare  un indotto produttivo né occupazionale. E ancora peggio, è un territorio il nostro che sta osservando scomparire un’intera generazione. Serve una terapia shock – ha concluso il presidente dei giovani imprenditori reggini – un set di azioni che possano stimolare subito senza attese il nostro territorio, defiscalizzazione totale e forse perpetua, per neutralizzare l’handicap da isolamento geografico in cui operano le nostre aziende, una nuova politica del lavoro che sia più smart e meno assistenzialista, un centro di alta formazione”.

Alla prima delle due tavole rotonde in programma, dal titolo “Il lavoro nell’Industria 4.0”, hanno preso parte il senatore Marco Siclari, gli imprenditori Sebastiano Caffo, Gianandrea Ferrajoli, Giuseppe Pizzichemi e Giacomo Caselli e il mediologo e ricercatore Guerino Nuccio Bovalino. Nella seconda parte, incentrata sul tema dei modelli imprenditoriali per lo sviluppo, protagonisti il presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, Antonino Tramontana, l’imprenditore Mario Romano di Arti Grafiche, la presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Alto Milanese, Silvia Paganini e l’imprenditore e saggista, Vincenzo Tavernese.

Sul tavolo del confronto le questioni di stringente attualità legate ai processi di sviluppo nel Mezzogiorno e in Calabria in particolare. Ribadita da più parti la necessità di dar vita ad un regime fiscale agevolato e di rilanciare le infrastrutture che vedono ancora oggi il territorio isolato dal resto del Paese. Posizioni critiche sono state espresse in merito alle recenti misure per il lavoro contenute nel cosiddetto “Decreto dignità” che non favorirebbe nuova occupazione, specie in un territorio come quello reggino che deve fare i conti con il 60% di disoccupazione giovanile.

Prima delle conclusioni dei lavori, che sono state affidate al vicepresidente nazionale Giovani Imprenditori di Confindustria, Riccardo Di Stefano, il presidente Furfaro ha consegnato il premio “Innovation 2018” a Francesco Spadafora (uno dei co-founder di “Revoilution”), quale riconoscimento della straordinaria capacità innovativa nel campo della produzione olivicola e del rilevante contributo offerto alla ricerca scientifica e allo sviluppo tecnologico.

E’ stata una giornata importante – ha detto Di Stefano – piena di contenuti e indirizzi operativi. Alla politica chiediamo azioni nel medio e lungo termine sugli asset strategici quali formazione specialistica e innovazione. Cultura e innovazione non sono solo fattori economici ma strumenti etici di legalità”.

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