A Castrovillari la XIII edizione di “Suoni” Festival Etno Jazz

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A Castrovillari si svolgerà dal 22 al 29 luglio 2018 la XIII Edizione di “Suoni” Festival Etno Jazz

Tutto è pronto a Castrovillari per ospitare la XIII edizione di “ Suoni” Festival Etno Jazz. Una manifestazione nata per richiamare il ruolo della mediterraneità e delle contaminazioni tra generi musicali intramontabili. L’evento è organizzato dalla Pro Loco cittadina, con il contributo del Comune di Castrovillari, della Regione Calabria, della Provincia di Cosenza, del Parco Nazionale del Pollino, in collaborazione con la FITP (Federazione Italiana Tradizioni Popolari) e con i brand A.C.T. (Ambiente, Cultura, Turismo) “ Castrovillari Città Festival”, con la collaborazione della UISP, dell’IPSEOA, ESTADANZA,  dell’Associazione Culturale Tradizioni Popolari “Taranta”  e con l’apporto di numerosi sponsor privati.  . Anche quest’anno, il festival che si svolgerà tra il Castello Aragonese e il Protoconvento francescano, nel cuore della Castrovillari storica, vedrà alternarsi nelle due location, artisti di caratura nazionale ed internazionale incontri, scambi e corsi di musica popolare e sarà opportunità d’incontro e scambio, di apertura e condivisione delle esperienze; spazio aperto a tutti, “luoghi emozionali” dove chiunque, dai bambini agli anziani, potrà  “agire”. Sette giorni da vivere intensamente tra musica, storia e cultura. Ma prima di scoprire il ricco cartellone che accompagnerà questa edizione e che sarà presentato a giorni, oggi vi parliamo del manifesto che accompagnerà l’evento dal titolo:” Musica e Amore: l’Acqua piangente nella Valle dell’Alona e l’incontro di Suoni, tra ritmi antichi e  melodie nuove”.

“C’è stato un tempo in cui il luogo che fa da sfondo alla locandina era un incanto della natura, caro a tutti i castrovillaresi . Lì nel silenzio e nella quiete c’era soltanto la musica della sorgente chiomata di agavi, edere e caprifichi; note e note stillanti dalle ciocche di capelvenere: erano i suoni magnifici di tremule gocce, erano  le corde d’argento di fili d’acque purissime. Il luogo leggendario romanticamente descritto nei primi anni del dopoguerra da Raoul Maria De Angelis, romanziere e poeta originario di Terranova da Sibari, è stato lo scenario ideale di uno scatto unico, memoria ancora viva della magia della musica, dell’incontro dei suoni, della passione che le note e i ritmi infondono a chi ascolta.   Che siano le lacrime di una fanciulla innamorata, che siano i sudori dei nostri contadini dopo una giornata di duro lavoro, che siano frantumi dispersi di una stella caduta,  le gocce sgorgavano dolci e struggenti e la musica placava gli ardori. Un tempo vicino alla sorgente dell’acqua piangente si trovavano diversi mulini dove le donne castrovillaresi si recavano per macinare il grano, per attingere l’acqua, salubre e purissima e per raccogliere le violette che crescevano profumatissime ed abbondanti in questo luogo. Si narra che i giovanotti che attraversavano quel luogo dovessero appuntarsi all’occhiello una sola violetta e mormorare, esprimendo un desiderio e pensando alla donna amata: «il mio fiore all’occhiello sei tu».

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