Reggio Calabria: la multietnicità diventa una realtà significativa anche nella scuola

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Il mondo in una scuola: la multietnicità è una realtà significativa anche nella scuola calabrese e reggina dove avanza la “seconda generazione” 

 I cognomi stranieri sui registri di classe sono sempre di più anche nella provincia di Reggio Calabria. Ci sono bambini nati qui inseriti dall’asilo e ragazzi arrivati in Italia già  adolescenti, con il ricongiungimento delle famiglie. I dati sono in crescita di anno in anno in Calabria come nel resto dell’Italia. E il Rapporto annuale del Ministero del’Istruzione, diffuso in questi giorni e relativo all’anno scolastico 2016/2017,  evidenzia come, per  dimensioni assunte,  costante crescita e diffusione sul territorio, la scuola multietnica sia divenuta ormai un elemento strutturale del nostro sistema scolastico. Infatti, le prime rilevazioni degli alunni non italiani nelle  scuole  solo nell’a.s.83/84 contavano 6.104 unità. In 33 anni gli alunni non italiani delle scuole statali e non sono aumentati passando a quasi 800.000. Nel corrente anno 2017/2018,secondo il dato previsionale fornito sempre dal Miur, gli studenti e le studentesse di origine migratoria presenti nelle scuole italiane sono 757.571(su un totale di popolazione scolastica pari a 7.757.849). con una riduzione di 6.852 unità rispetto all’A.S. 2016/2017.

 Gli studenti con cittadinanza non italiana presenti nella scuola secondaria di II grado sono circa 109.576 unità. Nella scuola primaria figurano 293.514, nella scuola media di primo grado 165.485,nella scuola superiore 188.996.   Posto uguale a 100 il numero di studenti con cittadinanza non italiana rilevato nei diversi ordini di scuola nel 2007/2008, dieci anni dopo (A.S. 2016/2017) gli studenti sono cresciuti del 48% nella scuola dell’infanzia, del 39% nella scuola primaria, del 33% nella scuola secondaria di I grado del 61% negli istituti secondari di II grado.

Ritmi vertiginosi a partire dagli anni ’90.

Nella prima metà degli anni ’90 il numero degli studenti stranieri cresce a ritmi di 5-6 mila unità l’anno arrivando a superare nel 1995/1996 le 50.000 unità. E’ tuttavia dalla seconda metà degli anni ’90 che l’afflusso degli studenti stranieri s’intensifica. L’esplosione della crisi nell’ex Iugoslavia e in Albania, la vicinanza dell’Italia alle aree di conflitto, l’espansionismo commerciale dell’est asiatico e la ricerca di condizioni di vita migliori per le popolazioni del Nord-Africa, provocano grandi ondate di arrivi di popolazione adulta in cerca di opportunità e, quindi, di bambini, adolescenti e giovani in età scolare. Contribuiscono a far lievitare in misura consistente il flusso migratorio da un lato con  i ricongiungimenti familiari (particolarmente dopo le regolarizzazioni del 1998 e‘99), dall’altro la costante crescita delle nascite in Italia di figli d’immigrati.

In questi anni l’Italia è la prima destinazione sia per i migranti che fuggono via mare da aree di crisi (Nigeria, Somalia, Eritrea, Libia) sia per i tanti provenienti dall’Europa dell’Est, in particolare dalla Romania, che aumentano anche a seguito dell’adesione all’Unione Europea.

Il Focus ministeriale evidenzia come  gli alunni stranieri iscritti alle scuole primarie sono 302.122, nelle scuole dell’infanzia 164.820 , mentre gli studenti nella scuola secondaria di primo grado ammontano a 167.486 e  nelle secondarie di secondo grado 191.663.Gli unici ordini con una crescita nelle iscrizioni sono la primaria e la secondaria di secondo grado.

La Calabria al quindicesimo posto

Ma guardiamo più da vicino il fenomeno curiosando tra i dati previsionali per l’anno in corso che riferiscono anche della situazione in Calabria.

La Lombardia è la regione italiana che ospita il maggior numero di alunni immigrati 192.372, seguita  da Emilia Romagna,Veneto , Lazio e Piemonte. Al 15° posto  la Calabria. Negli ultimi anni si può, dunque, rilevare come la crescita, da lenta e graduale, quale era stata per oltre un decennio, è stata velocissima, se non tumultuosa, anche per effetto dei provvedimenti di regolarizzazione.

La scolarizzazione di stranieri tenderà a consolidarsi . Gli alunni non italiani ora alla scuola materna ed elementare- le nuove leve scolastiche – rappresentano quasi i due terzi del totale di alunni stranieri. Il futuro inter-etnico siede già sui banchi di scuola. Ed anche sui banchi delle scuole calabresi e reggine.

La presenza degli alunni con cittadinanza non italiana nelle province calabresi.

Nelle scuole di ogni ordine e grado della regione calabrese, secondo i dati dell’ultimo Focus ministeriale  i(2016/17),su una complessiva popolazione scolastica pari a 282.663 allievi, la presenza degli studenti stranieri ammonta a 12.458 unità ,(- 122 dell’anno precedente) di cui 2.062 nella scuola dell’infanzia, 3.8°9 nella scuola primaria, 2.576 nella scuola secondaria di I grado  e 4.011 nella scuola secondaria superiore.

La provincia di Reggio Calabria è tra le consorelle calabresi quella a maggior incidenza del fenomeno con 4.253 allievi,così distribuiti: 676 nelle scuole d’infanzia,1.251 nella primaria, 825 nella media,1.501 nelle superiori.

Segue Cosenza con un totale di 4.067,di cui: 635 infanzia,1.274 primaria,879 media e 1.279 superiori.

Catanzaro con un totale di 2.296, di cui: 448 infanzia,709 primaria,460 media e 679 superiori.

Crotone con un totale di 960, di cui 161 infanzia, 294 primaria,221 media e 284 superiori.

Infine,Vibo Valentia con un totale di 882, di cui:142 infanzia,281 primaria, 191 media e 268 superiori.

In particolare nel Reggino, nell’anno scolastico 1998/99 , gli alunni stranieri erano 377; nel 1999/2000 : 486; nel 2001/2002 , 642; nel 2002/2003: 913; nel 2003/2004: 1.057; nel 2004/2005: 1.166; nel 2005/2006: 1.385 ; nel 2007/2008: 2.721; nel 2.009/2010: 3459;nel 2013/14: 4.158.

Dunque, come si può ben vedere, un costante incremento.

Gli studenti stranieri nella scuola secondaria.

Interessante anche la fotografia relativa alla tipologia di iscrizioni dei minori stranieri nelle scuole superiori calabresi.

Sul totale di 4.011 allievi,1.055 hanno scelto i licei, 1.648 i tecnici e 1.308 i professionali.

Nella provincia di Reggio i 1.501 iscritti  sono così distribuiti:429 licei,718 tecnici e 354 professionali.

Dei 268 allievi di Vibo 85 sono nei licei,82 nei tecnici ,101 professionali.

A Catanzaro sul totale dei 679 studenti, 151 hanno scelto i licei,316 i tecnici , 212 i professionali.

A Crotone dei 284 allievi 52 sono nei licei, 83 nei tecnici e 149 nei professionali.

Ed infine i 1.279 minori stranieri di Cosenza si distribuiscono tra i licei con 338 unità,i tecnici con 449 e 492 nei professionali.

I percorsi scelti da questi studenti  evidenziano, in modo netto, l’incanalamento verso gli istituti tecnici e professionali che si verifica sin dal passaggio da un grado all’altro di istruzione secondaria.

Il confronto tra studenti italiani e di origine migratoria evidenzia comunque che nell’a.s. 2016/2017 le distanze rimangono ancora notevoli. A livello nazionale gli studenti italiani in ritardo nella frequenza scolastica sono il 10,0% contro il 31,3% degli studenti con cittadinanza non italiana. Il massimo divario si riscontra nella scuola secondaria di secondo grado dove le percentuali diventano rispettivamente 20,9% e 59,1%.

L’80,8% degli studenti stranieri con 10 anni di età frequenta regolarmente la quinta classe di scuola primaria, il 13,6 % ha un anno di ritardo, l’1,8% ha accumulato due anni e oltre di ritardo

Nella secondaria di II grado il ritardo si accumula soprattutto negli istituti professionali e tecnici.

Oltre il 40 per cento degli studenti quattordicenni con cittadinanza non italiana è in ritardo scolastico; i giovani di 18-24 anni sono a rischio elevato di abbandono formativo

 

Le nazioni più rappresentate.

Sono quasi 200 le nazionalità diverse degli alunni presenti nelle scuole del Paese, una varietà di lingua, culture, etnie, razze.

Lo stato estero più rappresentato in Italia è la Romania con 158.428 alunni, seguito da Albania con 112.171, Marocco con 102.121 , Repubblica popolare cinese con 49.514, a seguire Filippine,  India, Moldavia,Ucraina, Pakistan e Egitto.

Sono in tutto 80 le cittadinanze rappresentate in Calabria.7.170 allievi provengono dall’Europa, di cui UE 5.442, dall’Africa 3271, dall’America 331, dall’Asia 1.671 ,15 dall’Oceania.

Nel Reggino 2124 Europa,di cui UE 1.649,Africa 1.194, America 95, 832 Asia, 8 Oceania. E così anche nelle rimanenti provincie la maggiore provenienza deriva dall’Europa e dall’Africa. In particolare i primi Paesi di provenienza sono Ucraina,Romania,Marocco,India,Egitto,Filippine, Cina,Albania.

L’incidenza dei nati in Italia tra gli alunni con cittadinanza non italiana

Il segmento degli alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia registra un progressivo aumento. Questa tipologia di alunni è portatrice di storie e bisogni educativi diversi da coloro che sono appena arrivati in Italia. Sono “studenti in attesa” della legge sulla cittadinanza naufragata nell’ultima legislatura parlamentare. Bene, se dovesse andare in porto la riforma  ci sarebbero in Italia 502.963  ragazzi e ragazze che avrebbero in poco tempo i requisiti per diventare cittadini italiani.

Nell’ a.s. 2007/2008  iscritti nelle scuole calabresi di ogni ordine e grado erano 1.319. Il rapporto ministeriale riferisce  per l’a.s. 2016/2017di 3.735 unità,di cui 1.347 nelle scuole dell’infanzia,1.582 nella primaria, 497 nelle medie e 309 nelle superiori.

Nel Reggino si registra la presenza maggiore di minori stranieri nati in Italia : 1.316, seguono Cosenza con 1.035, Catanzaro con 818, Crotone con 312 e Vibo con 254.

Da notare che anche tra le seconde generazioni vi sono segnali di una tendenza alla contrazione, in particolare tra gli iscritti alla scuola dell’infanzia. Infatti, l’aumento rilevato di 24.000 unità deriva da un aumento di 25.600 studenti nella scuola primaria e secondaria di I e II grado a fronte di un calo di 1.200 bambini nella scuola dell’Infanzia. In effetti, è rilevabile che negli ultimi due anni scolastici 2015/2016 e 2016/2017 i bambini con cittadinanza non italiana nati Italia presenti nella scuola dell’Infanzia hanno teso anch’essi a diminuire, così come avviene per i bambini italiani e per gli stranieri nati all’estero. Un dato che fa pensare che anche tra le famiglie con cittadinanza non italiana inizi a diffondersi una tendenza a una minore natalità. Il fatto che nella scuola dell’Infanzia l’incidenza dei bambini con cittadinanza non italiana aumenti costantemente, raggiungendo l’attuale 9,2%, è dovuto al calo ancor più pronunciato dei bambini con cittadinanza italiana.

Problemi aperti

Di fronte all’aumento dei fenomeni migratori degli ultimi anni, il sistema scolastico ha un ruolo fondamentale nell’integrazione dei nuovi arrivati. Che siano di prima o di seconda generazione, la scuola e gli insegnanti di paesi sviluppati possono giocare un ruolo decisivo nell’aiutarli a integrarsi nelle comunità locali, a vincere la diffidenza e la paura e a costruire una prospettiva educativa, professionale e sociale. Non c’è dubbio infatti che le condizioni socio-economiche e le barriere linguistiche rappresentino due dei maggiori ostacoli che impediscono un’integrazione positiva.

Insegnare rapidamente ai migranti la lingua, aggregare un team di docenti dedicati alla didattica nella diversità culturale, offrire sostegni supplementari agli studenti e alle scuole in difficoltà, realizzare progetti efficaci contro il bullismo, organizzare attività extracurriculari e coinvolgere i genitori sono tutti sistemi che possono contribuire a migliorare le condizioni dei ragazzi migranti.

Gli insegnanti, inoltre,  non si sentono adeguatamente sostenuti dalle istituzioni nel lavoro che svolgono. Anche gli enti locali, come Comune e Provincia,non sono percepiti come sensibili alle difficoltà che gli insegnanti incontrano nella gestione delle classi con ragazzi stranieri. Necessitano i mediatori linguistici e culturali per le attività curriculari ed extrascolastiche. E poi resta il problema del pieno impiego dei docenti vincitori di concorso per la classe A023,insegnamento di italiano L2,e l’immediato utilizzo delle risorse destinate al potenziamento delle politiche di integrazione

Resta il problema dei diritti di cittadinanza. Gli stranieri nati in Italia attendono l’approvazione della legge da parte del Parlamento italiano che dovrà consentire loro di divenire cittadini italiani  , di essere considerati alla pari, nei diritti e nei doveri, rispetto ai loro coetanei, figli di italiani. E’ un atto di giustizia che il nostro Parlamento non può più disattendere. Per quanto tempo si potrà ignorare lo jus soli per loro?

Eppure si tratta di una legge di civiltà, che avrebbe dovuto ottenere un consenso politico e parlamentare ben più ampio anche perché, come sa chi conosce la scuola italiana, i minori stranieri che vi approdano (compresi quelli più grandicelli) si integrano in genere con grande facilità con i compagni italiani, e quasi sempre si identificano con la lingua, i costumi e le regole della nostra comunità nazionale.

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