Crotone, Comitato Cittadino Aeroporto: “noi cittadini crotonesi, italiani esclusi dal mondo!”

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Ancora isolati i cittadini di Crotone: ecco le dichiarazioni del Comitato Cittadino dell’Aeroporto

“Un piccolo aeroporto di provincia situato in una terra desolata ed anche desertificata dal punto di vista infrastrutturale è quello di S. Anna, il primo aeroporto aperto in Calabria. La storia di questo aeroporto è stata ed è tuttora veramente anomala. A nulla sono serviti i 30 milioni di euro della Comunità Europea piovuti dal cielo e mai atterrati concretamente in questa struttura perché fosse ampliata e ammodernata in modo da far decollare la provincia di Crotone. Una montagna di soldi, sui quali nessuno ha fatto alcun controllo e che a distanza di pochissimi anni dovrebbe far gridare ogni cittadino crotonese allo scandalo. Invece il clima della rassegnazione è sempre più diffuso. Nel crotonese funziona così. Tanti sono rassegnati. Alcuni cittadini hanno dato vita ad un moto di attivismo civile in difesa del nostro diritto alla libera mobilità. È nato un comitato di cittadini che da subito intuisce un fattore importante: intorno ad ogni scalo c’è un business enorme ed il vero obbiettivo di ogni gestione del Sant’Anna è stato solo ed esclusivamente i soldi e non – insieme ai soldi, si sa – il fornire un servizio pubblico ad una comunità di fatto isolata“. Lo scrive in una nota stampa il Comitato Cittadino Aeroporto Crotone.

“Così, in un territorio privato di strade e treni, dove l’unica via rimarrebbe il cielo, gli interessi di pochi cozzano con gli interessi di un intero territorio. Nasce così la tragicommedia dell’aeroporto di Crotone, il cui ultimo atto è in scena da novembre 2016 fino ai giorni nostri. Uno spettacolo ricco sempre di novità difficilmente positive, il cui colpo di scena più eclatante finora è stato: lo strano caso “FlyServus”. Da cittadini crotonesi, partendo dall’inizio cercheremo di raccontare questo strano ed affascinante episodio della storia del nostro aeroporto. Nell’ottobre 2016 il nostro piccolo scalo muore per mancanza di 110.000 euro; ed a quel triste spettacolo sono presenti Regione e Comune di Crotone che, impassibili, lasciano chiudere, come se ci fossero altre infrastrutture di collegamento per il nostro territorio. Si dice che mentre da una parte si piange per una triste scomparsa, altrove si gioisce per una nuova vita; ed effettivamente, a qualche mese dalla chiusura dello scalo crotonese, come per magia, un nuovo progetto si concretizza: il quarto aeroporto calabrese! Un’assurdità che dovrebbe far gridare allo scandalo, sentite le molteplici dichiarazioni di non sostenibilità di tre aeroporti in Calabria, dato che questa piccola regione è scarsamente abitata. E invece, silenzio. Questo annuncio della regione Calabria non ha sortito alcuna dichiarazione di sdegno. Nessuno ne ha parlato. Nessuno ha posto alcuna domanda in merito. L’aeroporto di Crotone è morto. L’aeroporto di Sibari è in gestazione. Dove erano i primi cittadini che dovrebbero difendere il proprio territorio? Dove erano quei giornalisti d’azione che sono tanto bravi a parlar male di Crotone e a far apparire la nostra splendida città come una terra infernale dalla quale ” chi può, scappi”? E nel mentre Crotone veniva isolata, a Lamezia si svolgeva l’operazione giudiziaria “Eumenidi” che ha coinvolto (o sconvolto?) la Sacal ed il suo consiglio di amministrazione”, prosegue.

“Tanti arresti che l’opinione pubblica ed i media facilmente hanno dimenticato. Un nuovo presidente è stato posto in capo alla società lametina che improvvisamente era anche diventata gestore unico regionale con il compito di far decollare l’intera regione. Era il giugno 2017 quando il Presidente Sacal Arturo De Felice parlava in sede di consiglio comunale Crotonese di alcune richieste di compagnie interessate a volare, senza lasciar trapelare alcuna indiscrezione in merito. Il 20 agosto, durante un evento cittadino, il sindaco dichiarava che l’aeroporto sarebbe ritornato in attività a breve. A settembre 2017 il presidente De Felice, mentre apponeva la sua firma alla convenzione con Enac, annunciava in un’intervista l’imminente ripresa dei voli dallo scalo crotonese. E poi silenzio. Il comitato, sempre vigile, ha iniziato a porre precisi quesiti alla Sacal in merito agli annunci rilasciati. Dal silenzio, però, si è passati all’arroganza e la frase “lasciateci lavorare serenamente” è diventata la risposta tipo ricevuta ad ogni segnalazione più che motivata di cittadini disagiati; come se il vero problema dell’aeroporto di Crotone fosse un comitato di cittadini! A settembre 2017 vennero pubblicati i primi bandi sul sito della Sacal ma le paure sull’effettivo rilancio aumentano, poiché nulla si stava concretizzando e diversi soci della Sacal dichiaravano l’inutilità dello scalo pitagorico. Il comitato, stanco del silenzio, iniziò da solo l’organizzazione della manifestazione “Isolati da un anno”. Cittadini lasciati soli dalle istituzioni hanno manifestato, così, il 31 ottobre un malessere enorme sul tema della mobilità. Assenti i sindacati, le confederazioni come Confindustria e Confcommercio, assente l’ente camerale e la maggioranza dei sindaci influenzati dal vuoto ottimismo diffuso in modo particolare dall’onorevole Bianchi e dal Presidente Oliverio insieme a tanti altri”, continua.

“Diversi comunicati parlavano addirittura della riassunzione di tutti i dipendenti della società. Il 31 ottobre è anche una data importante per Sacal poiché entro tale termine era possibile sottoscrivere quote di capitale in quota pubblica rimaste libere. Nessun ente pubblico partecipò a quella sottoscrizione e, soprattutto, il comune di Reggio Calabria  e Crotone dovettero rinunciare a diventare azionisti Sacal per alcune normative che impedivano l’investimento in società in perdita. Subito dopo “Isolati da un anno” si scoprì il nome della compagnia aerea: FlyServus. Con incredulità il Comitato iniziò a chiedere ulteriori informazioni in merito ai voli proposti e ai servizi offerti; mentre altri continuavano a diffondere ottimismo. Purtroppo, il tempo scorreva inesorabile e con l’ottimismo nessuno riuscì a partire! Giorno 30 novembre arrivò velocemente: era il giorno del primo volo, aeroporto aperto, tutto pronto! Arrivò la squadra del Crotone Calcio per decollare con la nuova fantastica compagnia aerea ma quel giorno nessun aereo FlyServus si presentò, con la vaga motivazione di impreviste condizioni di maltempo nel nord Europa. Solo grazie all’iniziativa del Crotone Calcio si trovò tempestivamente un aeromobile di Poste Italiane per la trasferta. Il mistero intorno alla FlyServus si infittiva. Nessun dubbio alimentato da quell’inaspettato ed insolito forfait venne sciolto dal Presidente della Sacal che, durante la conferenza stampa in aeroporto, si rivolse con la consueta arroganza ai giornalisti ed al comitato sempre vigile. Lui si fece garante che la FlyServus, escluso l’imprevisto del maltempo, fosse prontissima a decollare ed informò tutti che in fase di riattivazione dell’aeroporto era stato riscontrato un problema alla cisterna del carburante; contrattempo risolvibile entro i primi giorni di dicembre per consentire la regolare attività dell’aeroporto e la ripresa dei voli “per sempre”.

Il presidente della regione Calabria Mario Oliverio intervenne sull’argomento elogiando l’ottimo, secondo lui, lavoro svolto dalla Sacal e ribadendo spesso che tutto ciò permetterà all’aeroporto di aprire con basi solide mentre, invece, quanto accaduto era colpa di gestioni fallimentari del passato. Erano i primi di dicembre quando la FlyServus iniziò a metter in vendita i biglietti a prezzi flat non molto accessibili al cittadino medio. L’acquisto dei voli era effettuabile solo sul sito della compagnia austriaca che, immediatamente, si dimostrava talmente inadeguato all’attività di booking che neppure l’e-mail funzionava per i primi giorni di vendita. Il Comitato vigila e nuovi dubbi e perplessità sulla FlyServus nascono, ad esempio, una modalità anomala di pagamento per l’acquisto dei biglietti aerei: il bonifico bancario immediato. Questa modalità ha messo seriamente in difficoltà i tanti cittadini abituati a viaggiare ed usare strumenti di pagamento come Paypal e carte di credito. Ancor più la situazione diviene grave quando il comitato scopre l’assenza di gestione della normativa della privacy. Viene segnalata questa mancanza sia a Sacal che alla FlyServus e solo dopo pochi giorni la cosa trova soluzione. Non un grazie viene pronunciato da Sacal o tanto meno dalla FlyServus al Comitato. I giorni passavano ma del problema della cisterna del carburante nessuna notizia, e neppure contratti a lungo termine venivano pubblicati sul sito Sacal, così da indurci ad intravvedere una reale ripresa dei voli. Una semplice domanda, allora, venne portata avanti dal Comitato Cittadino Aeroporto Crotone: “perché la Sacal non crea quei presupposti basilari per la ripresa dei voli?”. Il primo volo della FlyServus era programmato per l’8 gennaio 2018 ma già il primo gennaio una fredda e-mail della FlyServus annunciava l’annullamento dei voli per la scarsità di prenotazioni – solo 47 prenotazioni – e le paure divennero realtà.

In realtà era stato messo in atto un grande bluff. Il messaggio che “i crotonesi non vogliono volare” venne diffuso rapidamente e volutamente su tutto il territorio nazionale. Il Comitato si attiva immediatamente e nel corso di poche ore, tramite la pagina facebook, vengono recuperate diverse prove che testimoniano, invece, la vendita di un numero consistente di biglietti; nonostante la compagnia fosse sconosciuta, il sito non fosse pronto, il servizio informativo fosse inesistente. E il tutto in meno di 30 giorni, e in un periodo post natalizio nel quale c’era sempre stata una flessione nelle prenotazioni. La macchina del fango per l’aeroporto di Crotone si era messa in moto e nessuno se ne preoccupava. Il sindaco di Crotone minacciava azioni legali contro la Sacal, poi sfumate nel nulla. La stessa Sacal dichiarò di esser indignata e, pertanto, di voler procedere contro la FlyServus, ma in realtà non mosse un dito; anzi, nel corso di alcuni incontri con il Presidente De Felice, la FlyServus venne quasi giustificata. Il presidente della Regione Calabria era furibondo ed elogiava la forte presa di posizione della Sacal contro la FlyServus, ma anche in questo caso nessuna azione concreta venne messa in atto. Sdegno e poi silenzio fu anche il comportamento adottato dall’Onorevole Bianchi, all’epoca sottosegretaria ad un ministero. Tanto sdegno nel nulla e nell’indifferenza; e i cittadini rimanevano ancora isolati. Nel frattempo, una cliente crotonese della FlyServus, dopo aver ottenuto il rimborso del biglietto pagato, chiede alla stessa compagnia austriaca anche il risarcimento dei danni. Prontamente viene invitata a contattare Sacal per il risarcimento, poiché il motivo dell’annullamento era la mancata risoluzione del problema del carburante.

Una verità diversa da quella dichiarata inizialmente; ma questa verità venne ignorata dalla stampa nazionale che continuava, invece, a dare risalto alle sole “47 prenotazioni”. Un’informazione controllata e diretta in un’unica direzione veniva diffusa sistematicamente a danno di Crotone. E la Sacal? La Sacal, paradossalmente, sembrava che fosse caduta dalle nuvole in tutta questa amara vicenda. Il gestore unico calabrese, tanto elogiato da tutti, quali precauzioni aveva preso per far decollare uno scalo con delle criticità? Durante la stipulazione del contratto con FlyServus quali elementi erano stati considerati per verificare e valutare la qualità di questa irresistibile partnership? La storicità dell’azienda? FlyServus, di fatto, è un marchio della Common Sky, una compagnia aerea austriaca esistente da 15 anni e non esiste ad oggi alcuna offerta di voli con tale marchio. Possibile che un’azienda importante come la Sacal non abbia visionato neppure l’offerta commerciale? La capacità comunicativa della FlyServus? Il suo servizio clienti? Possibile che Sacal non abbia chiesto di prendere visione del sito internet? Possibile che i dubbi di tanti semplici cittadini non siano stati valutati dalla Sacal prima della firma di un contratto? È molto plausibile, invece, supporre che il caso FlyServus sia stato studiato ed attuato scrupolosamente per dare un altro colpo mortale ad un aeroporto in fin di vita. Pertanto, il Comitato cercò di capire come realmente FlyServus, un marchio sconosciuto, potesse rappresentare il futuro per il presidente De Felice, il presidente Oliverio ed il sindaco di Crotone Pugliese. Ad oggi sul sito FlyServus non c’è nulla. Nessun’altra rotta. Un vero e proprio caso misterioso è quello della FlyServus, i cui registi e attori protagonisti forse non sono da ricercare aldilà delle Alpi ma proprio nella nostra terra! Non si può spiegare diversamente questo grande bluff, la cui organizzazione prevedeva per forza diversi protagonisti! Come faceva Sacal a non sapere? Possibile che il presidente Oliverio non sapesse nulla? Ed il sindaco di Crotone, perché non ha difeso i suoi concittadini e non ha agito per ottenere un diritto negato, lasciando invece cadere nell’oblio il bluff messo in atto ai danni dei crotonesi?

Possibile che nessuno abbia contestato quelle 47 prenotazioni? Nessuno dei protagonisti di questa commedia ha avuto il dubbio che il dato fornito fosse una scusa per non volare? I cittadini di Crotone hanno bisogno di volare spesso per salute; tantissime sono le testimonianze di cittadini disposti a pagare anche un prezzo elevato pur di poter accedere più agevolmente ad una cura! Nel Comitato, per questo motivo, si è cercato di analizzare gli eventi ed un semplice pensiero si è fatto strada nella mente dei promotori: perché proprio il 1° gennaio hanno inviato l’email di cancellazione dei voli? Strano che una società scelga un giorno festivo in tutto il mondo per inoltrare una simile notizia, non c’è alcuna logica, poteva esser fatto il giorno prima e non rovinare il primo giorno del nuovo anno e non creare un picco di richiesta di informazioni e chiarimenti dei tanti clienti, difficile da gestire. Ancora più strano è stato per il Comitato scoprire l’esistenza del Regolamento UE n. 139/2014 che fissava ai gestori aeroportuali la scadenza del 31.12.2017 come termine ultimo per il rispetto di alcuni requisiti per gli aeroporti considerati di interesse nazionale! Amaramente in 18 mesi di attività civile in difesa di un nostro diritto il Comitato, confrontandosi con le istituzioni, ha spesso avvertito quella umiliante e assurda sensazione che i crotonesi siano considerati l’ultima ruota del carro! Infine, ricordiamo che la Sacal non è stata costretta a chiedere la gestione dell’aeroporto di Crotone! È, altresì, doveroso che la gestione di un servizio di trasporto pubblico per una terra isolata non abbia così tante ombre ed è inaccettabile che nessuno si voglia assumere alcuna responsabilità in merito all’isolamento che da tempo viviamo!!! Questo è stato lo strano “caso FlyServus” per noi cittadini crotonesi, italiani isolati dal mondo!”, conclude.

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