Messina, Posizioni organizzative. Uil-Fpl contro Cisl, Cgil e Csa: “Perseverare è diabolico”

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Messina, la Uil-Fpl contro sindacalisti comunali della Cisl, Cgil e Csa: “registi politici travestiti da sindacalisti che  a tutto pensano tranne che ai diritti dei lavoratori”

Foto StrettoWeb / Salvatore Dato

Seppur riteniamo non meritevoli di replica i meschini attacchi generici e di bassissimo profilo posti in atto dai colleghi sindacalisti comunali della CISL, CGIL e CSA, sentiamo il dovere, ancora una volta, di fare chiarezza in merito a quanto da loro asserito con il solo obiettivo di spargere fango e confondere le idee ai dipendenti Comunali.

E’ evidente a tutti, che la reazione di CISL, CGIL e CSA  denoti solo una chiara preoccupazione di perdita di consensi nelle prossime elezioni a causa della loro scarsissima attività sindacale svolta negli ultimi anni. Insomma, assistono ormai da tempo allo sgretolare del terreno sotto i loro piedi e impauriti agiscono con rabbia e cattiveria mettendo in campo ulteriori menzogne ed attacchi personali assolutamente infondati. Ringraziamo comunque i colleghi per averci dato modo di approfondire le tematiche da loro trattate genericamente e con scarsa competenza tecnica.

-Vero è quanto da loro evidenziato che abbiamo contribuito all’approvazione del CCDI economico del 2017 che ha permesso la liquidazione di quasi tutto il salario accessorio 2017, ma è ben altra cosa sostenere che il CCDI giuridico 2018/2020 (sottoscritto solamente dalle tre sigle CISL, CGL e CSA e fortemente osteggiato da noi) non comporterà perdite di diritti giuridici ed economici in capo a tutti i dipendenti comunali tranne che a coloro che sono stati incaricati di Posizioni organizzative e Alte professionalità. Purtroppo, lo ribadiamo, i dipendenti se ne accorgeranno solo nel 2019 quando sarà liquidato il salario accessorio per l’anno 2018. Affermare che questo è falso denota solo malafede e mancanza di rispetto e considerazione della intelligenza dei lavoratori.

– Così come è falso asserire che le P.O. (Posizioni Organizzative) e A.P. (Alta Professionalità) incideranno solo in piccola parte sul fondo dei dipendenti. Il Contratto nazionale di Lavoro 2018, approvato giusto nella giornata di ieri dal Consiglio dei Ministri, prevede espressamente che la spesa (totale) sostenuta per incarichi P.O e A.P al 31/12/2017 verrà decurtata dal Fondo accessorio e passati a carico del Bilancio. Quindi, asserire che si possa decurtare solo una piccola parte della spesa totale (pari a € 1.700.000 circa) è solo un a favola da raccontare ai bambini che può evidenziare solo malafede o ignoranza delle norme contabili.

Infatti non esiste la via di mezzo: o si decurta tutta la spesa o niente, nella considerazione che al 31/12/2017 nulla è stato imputato per detti incarichi al fondo 2017 in quanto ancora non conferite. Ma in questa seconda ipotesi si configurerebbe una grave irregolarità contabile per due ordini di motivi, principalmente:

1)si genererebbe un debito fuori bilancio per l’intera spesa, atteso che i nuovi contratti di conferimento sono stati sottoscritti già nel corso dell’anno 2018 in assenza di bilancio di previsione 2018 e pertanto senza autorizzazione per la maggiore spesa da parte del Consiglio Comunale che, ricordiamo, potrebbe anche non approvare e destinare le relative somme ad altri servizi prioritari ai cittadini. Probabilità questa non remota se si tiene conto del periodo pre-elettorale e della difficoltà oggettiva che l’Amministrazione Accorinti abbia, visti i recenti accadimenti, di trovare i numeri in consiglio anche nella considerazione che i consiglieri parenti stretti dei diretti interessati delle P.O. si dovranno astenere;

2)Essendo tale spesa configurabile come una maggiore spesa per il personale deve essere approvata anche dalla Commissione Ministeriale di vigilanza essendo l’Ente sottoposto a controllo per il piano di riequilibrio;

Certo è che il tutto passerà anche dalla valutazione dei Revisori dei Conti in occasione del parere sul CCDI 2018 parte economica che, in entrambi i casi, non potrà non constatare dette irregolarità ed effettuare le dovute segnalazioni alla Corte dei conti.

-Per quanto riguarda poi i meschini attacchi al nostro dirigente sindacale, i colleghi hanno dimenticato (con cattiveria e innata scorrettezza) di dire che l’Amministrazione ha aderito alla transazione solo perché giorni prima la Corte di Appello di Messina aveva condannato il Comune di Messina a liquidare 20.000 euro circa per una fattispecie pressoché identica, somme cui il nostro  dirigente interessato ha rinunciato. Per questo ci vuole coraggio a far intendere che lo stesso abbia ottenuto trattamenti di favore. Bensì ricordiamo che lo stesso è stato minacciato di “essere asfaltato” dallo stesso Direttore Generale, il quale, poi, nella qualità di  componente della commissione per il conferimento delle P.O.  lo ha giudicato. Ed il prevedibile esito, purtroppo, si conosceva già.

– Giusto per chiarezza, il progetto obiettivo relativo alla stabilizzazione dei precari è stato regolarmente approvato a suo tempo dai colleghi sindacalisti oggi critici. Per di più,  hanno partecipato allo stesso quasi tutti i dipendenti del dip. Risorse Umane, compresi quei numerosi dipendenti/dirigenti sindacali della CGIL, CISL e CSA e, quindi non solo i nostri dirigenti. Questo denota la piccineria  nonché l’infinito limite di cosa si è disposti a dire per procacciare qualche consenso in campagna elettorale. Il tempo è galantuomo e restituirà la giusta verità. Diffitate Gente, diffidate: soprattutto di quei registi politici travestiti da sindacalisti che certamente a tutto pensano tranne che ai diritti dei lavoratori. E questo, nonostante le loro astute manovre,  sono sotto gli occhi di tutti“- lo scrivono in una nota il Segratario Aziendale, Emilio Di Stefano e il Segretario Giuseppe Calapai.

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