Alcune zone della Calabria, se fossero una bella donna, sarebbero di quelle che “si lasciano andare”, che vanno in giro sciatte e disordinate, che la mattina fanno fatica persino a lavarsi
Chi, ad esempio, il giorno di Pasquetta avesse deciso di fare una passeggiata salutare in riva al mare, magari per digerire l’ottimo pasto consumato in uno di quegli agriturismi dell’entroterra che offrono qualità, cortesia e ambienti più che confortevoli, e fosse andato per esempio a Nicotera, si sarebbe ritrovato di fronte ad uno spettacolo che dire triste è quasi come usare un eufemismo. L’impatto iniziale, quando si arriva in macchina sul lungomare, è indiscutibilmente affascinante, soprattutto se si arriva quasi all’ora del tramonto. Ma basta scendere dall’auto per rendersi conto che quella “bella donna”, proprio così tanto bella non è. Spiagge sommerse di immondizia, con conseguente odore nauseabondo in alcuni punti in particolare; locali, anche semplicemente bar, che per trovarne uno bisogna quasi impostare Google Maps; lungomare bello, ma non curato e senza grandi punti di attrazione per i turisti.
Ovviamente qualcuno può contestare dicendo: “ma che ci sei andato a fare a Nicotera? Potevi andare a Tropea, ad esempio”. Ma la Calabria non è solo Tropea, non è solo Pizzo, non è solo Cosenza, non è solo Reggio. Nicotera è bella, indubbiamente bella, ma continuando a lasciarla andare così, a non prendersene cura, andrà a finire che questa bellezza non la vedrà più nessuno. E dopo hai voglia a spiegare ai possibili turisti quante potenzialità abbia la nostra amata regione: se ne andranno da un’altra parte e non gli si potrà dare torto.