Concerto nel carcere di Palmi: “abbiamo voluto portare un messaggio di speranza e di consolazione ai detenuti”

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Il Coro Parrocchiale Polifonico “Cosma Passalacqua” di S.Eufemia D’Aspromonte ha commosso i detenuti del carcere di Palmi con un concerto che si è svolto proprio nella casa circondariale

Il Coro Parrocchiale Polifonico “Cosma Passalacqua” di S.Eufemia D’Aspromonte ha commosso i detenuti del carcere di Palmi con un concerto che si è svolto proprio nella casa circondariale. “Si è trattato di un evento molto importante – spiega la direttrice del coro, il maestro Angela Luppinoperché non è stata solo un’esibizione, ma voleva essere un messaggio di speranza e di consolazione verso quei detenuti che vivono la propria condizione nell’attesa di un futuro, magari migliore. Mentre cantavamo è stato struggente vedere queste persone ascoltarci con attenzione e intensità; è come se fossimo stati per loro un ponte verso la comunità esterna, il contatto con ciò che c’è “fuori”. Io penso che abbiano bisogno di momenti come questi, e ne abbiamo bisogno anche noi, perché siamo riusciti a fare del canto non solo cultura e preghiera, ma anche “servizio”. I brani che abbiamo eseguito sono tratti dalla nostra tradizione. Tra questi “La Desolata”, a noi molto cara soprattutto in questi giorni di Pasqua, perché racconta Maria, una mamma che nel suo dolore ha saputo vincere le tenebre ripercorrendo la “sanguinosa strada” del figlio tanto amato, nonostante il terribile dolore che le ha trafitto il cuore. Abbiamo poi eseguito altri brani della tradizione classica: Panis Angelicus di Cesar Franck, Intermezzo e l’Ave Maria tratto dalla Cavalleria Rusticana. Infine è stata la volta del brano Li amò sino alla fine di D. Burgio”. I ringraziamenti da parte del coro eufemiese vanno alla direzione del carcere di Palmi, in particolare alla direttrice Angela Marcello, all’area della casa circondariale e alla polizia penitenziaria.

Un commovente concerto al carcere di Palmi. Il Coro Parrocchiale Polifonico "Cosma Passalacqua" di S.Eufemia D'Aspromonte ha fatto commuovere non solo i detenuti ma tutti coloro che hanno assistito alla loro esibizione. “Ci tengo a sottolineare l'importanza di questo evento spiega la direttrice del coro, il maestro Angela Luppino – perché non è solo un’esibizione, ma vuole essere un messaggio di speranza e di consolazione verso quei detenuti che vivono la propria condizione nell'attesa di un futuro, magari migliore.
Mentre cantavamo è stato struggente vedere queste persone ascoltarci con attenzione e intensità; è come se fossimo stati per loro un ponte verso la comunità esterna, il contatto con ciò che c’è "fuori". Io penso cheabbiano bisogno di momenti come questi, e ne abbiamo bisogno anche noi, perchésiamo riusciti a fare del canto non solo cultura e preghiera, ma anche “servizio”. I brani che abbiamo eseguito sono tratti dalla nostra tradizione. Tra questi "La Desolata", a noi molto cara soprattutto in questi giorni di Pasqua, perché racconta Maria, una mamma che nel suo dolore ha saputo vincere le tenebre ripercorrendo la "sanguinosa strada" del figlio tanto amato, nonostante il terribile dolore che le ha trafitto il cuore. Abbiamo poi eseguito altri brani della tradizione classica, Panis Angelicus di Cesar  Franck Intermezzo e l'Ave Maria tratto dalla Cavalleria Rusticana. Infine è stata la voltadel brano Li amò sino alla fine di D. Burgio”.
I ringraziamenti da parte del coro eufemiese vanno alla direzione del carcere di Palmi, in particolarealla direttrice Angela Marcello, all'area della casa circondarialee alla polizia penitenziaria.

 

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