In programma a Cannitello (RC) domenica 8 aprile il terzo appuntamento del ciclo di caffè letterari “Alle 5 della sera”, dedicato ai confini tra i domini dell’arte e della follia
Una definizione di Bin Kimura, uno dei più grandi psicopatologi fenomenologici del mondo, che interfacciandosi con le persone affette da schizofrenia, entrava in contatto con la loro mente cercando di insinuarsi in una fenditura attraverso i diversi sintomi che si mostravano alla superficie per penetrare nello spazio segreto che vi era dietro. Tale spazio segreto era la casa di dietro-il-mondo della sua personale esistenza. All’interno del caffè letterario lo spazio segreto è rappresentato dalle diverse forme d’arte, “intese come espressione della possibilità di attraversare quella soglia dove vai a pescare elementi che ti consentono di costruire una realtà che non è quella condivisa” dichiara lo Psichiatra Giacomo Romeo. Tra le varie forme d’arte, Liz Ciccarelo parlerà dell’Architettura, partendo da un interrogativo: esiste una separazione tra arte e architettura? “Se pensiamo a Michelangelo che era pittore, scultore, architetto, saltano gli schemi. Oggi tra l’arte, l’architettura, la moda e il design è tutto un rincorrersi e dettare le linee, valicando i confini scritti”– rivela l’architetto. E nel concetto di andare oltre si colloca il lavoro di Tina Sgrò: la pittura che va oltre le apparenze, in un gioco costante tra luci e ombre che alterano la realtà. “Le stanze dipinte sono gonfie di simboli e giochi geometrici galleggianti entro le forme abbandonate, come ricordi, in una sospensione spaziotemporale, il dilagare di uno spazio-tempo mnemonico e soggettivo, tutto interiore e immateriale a mano che la pennellata, la stesura cromatica si fa vieppiù presente e materiale”– conclude Sgrò.