Calabria, l’USB Vigili del Fuoco scrive allo Stato: “nessun ministro o dipartimento che ci tuteli”
“Un altro giorno è scoppiato un nubifragio e sono stato inviato nelle zone allagate e franate per mettere in sicurezza le persone ed il territorio martoriato dalla cementificazione! Caro stato italiano la faccio breve ma nell’anno 2017, ti assicuro ho fatto il mio dovere, senza nemmeno poter sottrarmi al lavoro in più che mi veniva richiesto, “ il dovere mi ha chiamato” !! Dove voglio arrivare ? non ti chiedo nulla caro Stato italiano!! spero solo che non ti sciocchi dopo che avrai visto la mia busta paga di febbraio e marzo, e farai la fine di quel ministro che ci ha impressionato tutti quando piangeva in televisione perché ci stava rubando le pensioni alle nostre generazioni – peccato che lei ne ha versate solo due lacrime le mie NON so quante sono per portare avanti una famiglia di quattro unità. Caro Stato ti racchiudo in due righe il mio sputare sangue per vivere! Sono stato obbligato a prestare servizio per aiutare gli altri ed ho percepito delle competenze che mi hanno fatto superare di 183€, il reddito massimo di 26,000 € lorde all’anno. Oggi dopo aver fatto il mio dovere, mi ritrovo con il cedolino di febbraio con uno stipendio di 700€ ed il cedolino di marzo con uno stipendio di 700€. Che dire ?? ti chiedo caro Stato se mi posso solo appellare ai principi dello stato di necessità e della capacità contributiva proporzionale al proprio reddito, stabiliti rispettivamente dall’articolo 53 della Costituzione per legittimare il mio rifiuto categorico di continuare a contribuire, attraverso le tasse, alle spese per il mantenimento dei privilegi di chi governa, che ha stabilito queste norme, irrispettose insensate nei confronti di tutti i lavoratori di questo Paese. Aspetto tue notizie caro mio Stato IL NAUFRAGAR NON DOLCE IN QUESTO MARE”, conclude il coordinamento.