Bronzi di Riace, un sommozzatore calabrese rivela: “Magnate americano scoprì anomalie sul luogo del rinvenimento” [VIDEO INTERVISTA]

StrettoWeb

Le rivelazioni del sommazzatore calabrese Franco Colosimo: “Un magnate americano scoprì altre anomalie metalliche sul luogo del rinvenimento dei Bronzi di Riace

Il sommazzatore calabrese Franco Colosimo ha rilasciato alcune clamorose dichiarazioni sulle anomalia metalliche scoperte del magnate americano George Robb sul luogo dei Bronzi di Riace. Ecco, di seguito, le sue parole:

Dopo le ultime aste americane che permetterebbero al miglior offerente di aggiudicarsi nientedimeno che una preziosa statua greca del V secolo a. C. proveniente dalle acque del Mediterraneo , torna di attualità il caso delle anomalie metalliche scoperte nel mare di Riace, insieme al particolare “interesse” nutrito da facoltosi americani verso questi “segnali” dei fondali della Calabria, ancora una volta vista come terra di conquista e di depredazione. Nell’ottobre del 2008, all’indomani della pubblicazione del personalissimo “Facce di Bronzo” (risalente al giugno dello stesso anno), fui contattato da Franco Colosimo, sommozzatore di Cropani e protagonista di tanti recuperi lungo i suoi 50 anni di carriera; tra i più clamorosi che lo hanno impegnato in prima persona, ricordiamo quello del 1969 relativo al Relitto di Porticello, giacimento da cui proviene la celebre Testa del Filosofo. Colosimo custodiva qualcosa di davvero importante da rivelare. Un qualcosa che, alla luce delle scoperte dell’inchiesta “Facce di Bronzo”, sarebbe diventata un’altra prova fondamentale nell’intero quadro investigativo. I fatti raccontati risalgono all’estate del 2004.

In quel periodo, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, con la collaborazione di alcune prestigiose università, autorizzò la nave di ricerca americana Hercules a prospezionare i fondali marini dello Ionio nel tentativo di ricostruire l’antica linea di costa ed i relativi approdi magno-greci. Colosimo fu invitato a bordo come ospite d’onore. L’unità navale Hercules era di proprietà della società americana RDB Foundation presieduta dal miliardario George A Robb (d’ora in poi, semplicemente Mister Robb). Il magnate era persona particolarmente “sensibile” ed “interessata” ai beni d’arte, tanto da partecipare direttamente alle missioni di ricerca durante le quali gli strumenti tecnologicamente molto avanzati della sua nave svolgevano un ruolo chiave. In questa prima parte dell’intervista, Colosimo rivela che Mister Robb, una volta raggiunti i pressi del luogo del ritrovamento dei Bronzi di Riace, ordinò una deviazione rispetto alla rotta prestabilita, al fine di adoperare i propri strumenti sul punto teatro di uno dei più clamorosi ritrovamenti di tutta la storia dell’Archeologia. E gli strumenti suonarono, eccome. L’anomalia metallica era talmente grossa tanto da spingere Mister Robb ad immergersi in prima persona. L’oggetto era coperto da circa 2 metri di sabbia ad una profondità di 7-8 metri.  Fu così che Mister Robb iniziò a scavare a mano per scoprire quanta più sabbia possibile al fine di migliorare il rilevamento strumentale. Di fronte a quella inappropriata iniziativa individuale, il carabiniere accompagnatore d’immersione gli impedì di proseguire intimandogli di risalire. Una volta a bordo, Mister Robb si dichiarò profondamente contrariato per quanto avvenuto ed ordinò il rientro immediato al porto di Roccella Ionica“.

Bronzi di Riace, uno dei ragazzi scopritori: “Mariottini tentò di portarsi via i Bronzi di Riace durante la notte, bruciando motori da barca per lo sforzo”

Condividi