Reggio Calabria, Siclari incontra i rappresentati delle istituzioni giudiziarie: “La Giustizia non può più vivere di emergenze”

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Siclari: “Non possiamo più vivere di emergenze. Trasferirò tutte le criticità riscontrate sul territorio di Reggio Calabria ai tavoli romani

marco siclari (1)
Foto StrettoWeb / Salvatore Dato

Nella giornata di oggi il senatore di Forza Italia, Marco Siclari, ha incontrato alcuni dei massimi rappresentanti delle istituzioni giudiziarie e territoriali reggine. Visite istituzionali che dimostrano la massima attenzione del senatore verso le autorità impegnate nel garantire la legalità e costantemente in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata. Nella mattinata la visita al Presidente del Tribunale di Reggio Calabria, Maria Grazia Arena, e poi al Procuratore della Repubblica vicario Gaetano Paci. A seguire vi sono stati anche gli incontri con il Prefetto, Michele Di Bari, ed il Questore di Reggio Calabria, Raffaele Grassi. Un’agenda fitta di appuntamenti per il senatore appena insediato a Palazzo Madama. L’occasione è stata propizia, soprattutto, per ringraziare e congratularsi per il costante ed egregio lavoro svolto in tutta la provincia, confermato dai traguardi conseguiti, e per ascoltare, con particolare attenzione, quelle che sono le principali criticità del mondo della Giustizia e della pubblica sicurezza nel territorio reggino. Com’è noto, infatti, nonostante negli ultimi anni vi sia stato un intervento in tal senso, la scopertura degli organici della magistratura è ancora oggi piuttosto rilevante in tutto il distretto giudiziario reggino, con particolare riferimento a quello del capoluogo, dove la mole di processi, tanto del settore ordinario, quanto di quello “antimafia” è fra i primi in Italia. Ciò ha portato Siclari a dare la sua massima disponibilità affinché si possa creare immediatamente una sinergia positiva fra poteri dello Stato, una collaborazione in grado di creare uno sviluppo sano del territorio reggino affinché si possa, finalmente, rilanciare Reggio Calabria e creare occupazione.

“È mia intenzione – ha affermato Siclari al termine di una giornata lunga, ma molto intensa – trasferire, nel più breve tempo possibile, tutte le criticità riscontrate sul territorio reggino ai tavoli romani, così da poter dare ai nostri magistrati risposte concrete che vadano proprio verso quella collaborazione istituzionale senza la quale qualsiasi politica è destinata a fallire, così come le stesse operazioni di polizia rischiano di non avere effetto a lungo termine, quanto a benefici per la popolazione”.

Insieme al completamento del palazzo di giustizia, proprio il tema della carenza di magistrati e personale di cancelleria è stato al centro delle relazioni d’inizio anno giudiziario, tanto nello scorso gennaio, quanto negli anni precedenti. È per tale ragione che Siclari ha confermato piena disponibilità in vista della formazione del nuovo governo, qualunque esso sia. “Non possiamo più vivere di emergenze, non possiamo farlo assolutamente se parliamo di Giustizia. Il Meridione e la Calabria in particolare sono territori che hanno sete continua di Giustizia e legalità. Senza queste due linee guida, ogni sforzo, anche da parte nostra, potrebbe risultare vano. Senza dimenticare – ha aggiunto Siclari – che qui operano magistrati e forze dell’ordine che rappresentano gli unici avamposti di legalità in una terra martoriata dal fenomeno mafioso”. Il senatore forzista si è anche detto entusiasta del colloquio avuto con il prefetto di Reggio Calabria, Michele Di Bari, massimo rappresentante del governo. “Ho colto in lui un profondo conoscitore di questa nostra provincia, molto sensibile anche alle tematiche riguardanti il lavoro, oltre che la giustizia”, ha sottolineato Siclari.

Ed è proprio da qui, da questi incontri che può dirsi avviata ufficialmente l’attività istituzionale del neo senatore che ha voluto esordire nel suo impegno concreto, con i vertici giudiziari e della sicurezza a testimonianza di un lavoro che sarà incentrato quotidianamente su temi come lavoro, sviluppo, trasporti, infrastrutture. Ma con alla base quel rispetto della legge che, anche secondo il giovane Siclari, rappresenta l’unico sentiero di libertà.

 

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