Reggio Calabria, operazione “Martingala”: i nuovi provvedimenti hanno confermato l’impianto accusatorio, in particolare, nei riguardi di Mordà e di Scimone
I nuovi provvedimenti hanno confermato l’impianto accusatorio, in particolare, nei riguardi di MORDÀ e di SCIMONE, quest’ultimo ideatore, attraverso il fitto reticolo di imprese nazionali ed estere a lui riconducibili, di un “sistema” funzionale alla commissione di delitti tra cui la frode fiscale, il riciclaggio e l’usura. Per entrambi è stata disposta la custodia in carcere.
Nello specifico, sono stati ritenuti sussistenti sia i gravi indizi di colpevolezza, sia le esigenze cautelari, ravvisabili soprattutto nell’elevatissimo pericolo di reiterazione dei reati, che appare connotato da “nitidissimi requisiti di concretezza ed attualità”.
La custodia in carcere è stata applicata anche nei confronti di Giuseppe NIRTA, cui vengono contestati i delitti di auto-riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.
È stata, invece, disposta la misura degli arresti domiciliari nei confronti di Antonino Carlo CHIRICO, ritenuto responsabile di concorso, con il MORDÀ, nei reati di usura, bancarotta fallimentare e ricettazione di denaro, nonché di Domenico GALLO.
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