Reggio Calabria, Falcomatà scrive a Trenitalia: “adesso reintegri Nino Pulitanò come gesto di riconciliazione e restituzione nei confronti dell’intera città”

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La nota del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà sul licenziamento di Nino Pulitanò da parte di Trenitalia, il lavoratore che ha denunciato la presenza di Eternit nella propria azienda

Il sindaco di Reggio Calabria ha inviato una lettera a Trenitalia per chiedere il reintegro di Nino Pulitanò, il lavoratore che da segnalato e denunciato la presenza di Eternit nella propria azienda. Trenitalia qualche giorno fa ha completato la bonifica dall’amianto del deposito di via Mercalli.

Aver segnalato e denunciato la presenza di Eternit nella propria azienda.
E’ questa la “giusta causa” che ha portato al licenziamento in tronco di Nino Pulitanò da parte di Trenitalia.
Oggi, dopo anni, Trenitalia ha completato la bonifica dall’amianto del deposito di via Mercalli.

Nei confronti di chi e di cosa è rimasto infedele, di quale macchia si è contaminato a tal punto, da essere marchiato quale traditore e perdere il posto di lavoro Nino Pulitanò?

I fatti dimostrano che Nino Pulitanò ci aveva visto bene, Trenitalia pertanto potrebbe anticipare il verso della sentenza nel ricorso di diritto del lavoro in cui è coinvolta e reintegrare il suo dipendente più fedele, come gesto di riconciliazione e restituzione, non solo nei confronti della dignità di un uomo e di un lavoratore, ma dell’intera città di Reggio Calabria.

E questo non solo lo auspichiamo ma lo affermiamo a gran voce.

Lo afferma il sindaco quale portavoce dei cittadini che non hanno più voce, che non possono più parlare, che non vedono e pure di quelli che rimangono indifferenti.

Lo afferma il sindaco di questa città quale primo cittadino tra i cittadini operai, i figli di famiglia e di coloro che non hanno più un “ padre” e hanno perso ogni riferimento.

Lo fa il sindaco di questa città perché sa che le Ferrovie dello Stato in questa città hanno portato lavoro e sfamato molte famiglie, ma a quale prezzo.
Il prezzo di dover rinunciare alla bellezza, ad accettare rotaie in mezzo al mare, una urbanizzazione discutibile e anche a quello della salute a quanto pare.

E’ questo il conto che la città ancora paga e che non dovrebbe mai essere messo in groppa di nessun lavoratore a nessun costo.
E’ questo indubbiamente il conto che una politica miope e poco visionaria se non colpevole, ha imposto a Reggio Calabria.

Ma con Nino Pulitanò ci sono tutti i cittadini che non rinunciano, ci sono tutti quelli che ogni giorno fanno la loro parte, ci sono anche quelli che da soli non hanno il coraggio di portare avanti le cose come vorrebbero, che sono sentinelle attente;
ma ci sono pure coloro che ignorano e per cui, e forse di più, l’azione di Pulitanò e di quelli come lui vale ancora di più.

C’è la responsabilità di uomini e donne che non si limitano ad osservare i cambiamenti dalla finestra del vicino, o dalla tastiera del pc, ma che scendono in strada.

Ci sono quelli che sono rimasti da soli se non con il conforto delle loro idee e la dignità che accarezza la loro schiena.

E oggi c’è la città di buona volontà che comincia a venir fuori.

In mezzo c’è la città che è già andata via e che però lo sento e lo so, ci segue ogni giorno con amore e la passione di chi è stato costretto a tentare fortuna altrove.
La fortuna è aver riscoperto la dignità di uomini e donne, di lavoratrici e lavoratori seppur lontani dalla amata terra.

Oggi perciò vi invito a una grande sottoscrizione pubblica che possa dare il segno non solo della solidarietà ma di quello che la città vuole essere e diventare, delle grandi battaglie che abbiamo attraversato e di quelle che intraprenderemo.

Serve a fare la propria parte e segnare la propria responsabilità in base alle possibilità.
Serve a dire ai lavoratori che il nemico non è più “ il padrone” ma nemmeno lo deve essere il proprio compagno di lavoro che persegue il dovere e la correttezza.

Perché oggi non si può più lasciar perdere e perché questa è una battaglia del proprio quotidiano.

Perché Reggio Calabria è anche figlia di operai, a cui lo Stato ha dato un pane e aperto la possibilità degli studi, ma mai chi offre un pezzo di pane si può permettere il prezzo del ricatto.

Il Sindaco di Reggio Calabria
Avv.Giuseppe Falcomatà

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