Reggio Calabria: preoccupazioni per la presenza di amianto nel capannone di Trenitalia

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L’amianto corre sui binari: dati epidemiologici allarmanti, sulla base delle segnalazioni all’Osservatorio Nazionale Amianto

E’ un bollettino di guerra quello dell’amianto che corre sui binari. “Solo le Ferrovie dello Stato disconoscono il rischio amianto e soprattutto la presenza di amianto nei rotabili e nei suoi siti, anche contro l’evidenza dei fatti e il drammatico bilancio in termini di vite umane”, dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto. Bene l’iniziativa di Antonino Pulitanò, ex funzionario fino al 28.10.2017, presso la sede di Reggio Calabria della società Trenitalia, in particolare presso l’impianto I.M.C.C. (Impianto Manutenzione Carrozze e Corrente), in Reggio Calabria, il quale ha effettuato delle segnalazioni lo scorso 02.03.2018, presso il C.C per la Tutela Ambientale Nucleo Operativo Ecologico di Reggio Calabria in qualità di Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza contro i dirigenti locali del gruppo ferroviario.

Il battagliero rappresentante sindacale non si dà per vinto nel suo impegno per la tutela della salute e dell’ambiente, e si preoccupa della presenza di materiali contenenti amianto del capannone di Trenitalia, in Reggio Calabria, in relazione all’edificio Rimessa TE sui binari 11 e 12 dell’Impianto di Manutenzione Corrente, iniziata il 22.01.2018. Proprio il rischio amianto, certificato dal Registro ONA dei mesoteliomi, oltre che dal registro tenuto dall’INAIL (n. 500, casi di mesotelioma), induce l’associazione ad intraprendere nuove iniziative giudiziarie, con richiesta di risarcimento dei danni, per i casi di patologie asbesto correlate, e quindi, purtroppo anche per casi di decesso, tra cui anche asbestosi, cancro al polmone e tante altre patologie.

Il fatto stesso che negli ultimi 20 anni tra gli ex ferrovieri siano stati registrati circa 500 mesoteliomi, la dice lunga sul rischio amianto in FS, e pertanto la società dovrebbe essere più accorta e attenta e porsi il problema amianto. Il Sig. Antonino Pulitanò ha lamentato una scarsa attenzione per la salute dei lavoratori rispetto al rischio amianto, in riferimento alle bonifiche in corso, eseguite da ditte terze, che però erano adeguatamente equipaggiate. Il Sig. Pulitanò, in data 10.02.2018, ha peraltro formalmente comunicato tali atti e circostanze anche all’Ispettorato del Lavoro di Reggio Calabria le modalità inerenti alle azioni di bonifica del capannone di Trenitalia.

“Ringrazio l’Osservatorio Nazionale Amianto per l’impegno profuso a tutela della salute pubblica e dell’ambiente e in particolare per i ferrovieri esposti e vittime dell’amianto, e mi auguro che anche in seguito alle scoperte scientifiche, possa essere finalmente debellato il mesotelioma e le altre patologie tumorali, oltre all’asbestosi ed evitare così che molti altri ferrovieri e lavoratori in generale, perdano la vita in seguito alla fibra killer. Però occorre attenzione per la prevenzione primaria, ovvero evitare ogni forma di esposizione ad amianto e a qualsiasi altro agente patogeno e cancerogeno, perché solo così che può essere tutelata la salute. Per parte mia mi batterò fino in fondo, fino a che avrò forza per chiedere le bonifiche dei siti contaminati in FS, come in qualsiasi altro sito lavorativo, per riaffermare la sacralità della vita umana”, dichiara il Sig. Antonino Pulitanò, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

“Giustizia! Giustizia! Giustizia! Per mio padre che è deceduto per mesotelioma dell’amianto nelle carrozze ferroviarie, come per tutte le altre vittime dell’amianto, qui a Reggio Calabria, come nel resto d’Italia.

“Nei prossimi giorni, come coordinatore ONA Reggio Calabria, farò delle segnalazioni alla ASL e alla Procura della Repubblica, circa siti di amianto che spargono le fibre mortali e rischiano di provocare malattie e decessi, se non bonificate immediatamente. Mi appello alle Istituzioni per la bonifica, e la messa in sicurezza dei luoghi di vita e di lavoro rispetto a questo killer che ha ucciso mio padre e tanti altri onesti lavoratori, e sconvolto intere famiglie, e per il caso di Reggio Calabria, l’intera comunità. Per questo motivo ho sollecitato il Presidente dell’ONA, Avv. Ezio Bonanni, ad intraprendere azioni penali nei confronti di chi è negligente nelle bonifiche, e a sostenere l’operato del sig. Antonino Pulitanò”, dichiara il Sig. Massimo Alampi, figlio di un lavoratore deceduto per mesotelioma, e coordinatore ONA Reggio Calabria.

“Muoiono purtroppo anche i familiari dei ferrovieri, e si ammalano anche altre figure che con FS non hanno nulla a che vedere, come per esempio il sottoscritto, finanziere, che anche per via dell’amianto utilizzato nelle carrozze ferroviarie, è rimasto vittima di asbestosi, già in età di poco superiore ai 40 anni, con ripercussioni anche cardiache, e ciò perché in Italia si è avuta scarsa attenzione per i problemi della sicurezza sul lavoro, e in particolare per il problema amianto, che ogni anno miete, solo in Italia, più di 6000 morti, e nel mondo più di 107.000 decessi, soltanto per asbestosi, tumore al polmone e mesotelioma”, dichiara il Sig. Antonio Dal Cin, coordinatore nazionale ONA, finanziere affetto da asbestosi per via dell’attività di servizio presso la Dogana di Prosecco (TS), presso la quale vi erano carrozze ferroviarie lasciate in sosta (riconosciuto vittima del dovere dall’Amministrazione e riformato per il suo grave stato di salute, e che combatte tra la vita e la morte).

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