“Picasso è Noto” potrebbe essere inserita nel cartellone di eventi di “Palermo Capitale della Cultura 2018”

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“Picasso è Noto” potrebbe essere inserita nel cartellone di eventi di “Palermo Capitale della Cultura 2018

 “Picasso è Noto”, la mostra con 208 opere di Pablo Picasso ospitata fino al 30 ottobre al Convitto delle Arti Noto Museum potrebbe essere inserita nel cartellone di eventi di “Palermo Capitale della Cultura 2018”. La notizia è stata data direttamente dall’Assessore regionale al Turismo Sandro Pappalardo che questa mattina ha visitato la mostra curata da Lola Durán Úcar che vede la collaborazione della Città di Noto ed è prodotta da Fenice Company Ideas, Contemplazioni, in collaborazione con Comediarting. “Ho trovato una città piena di energia e di turisti – ha commentato Pappalardo – così come una mostra egregiamente allestita in un contesto come quello di Noto, luogo che tutto il Mondo ci invidia. Faccio i miei complimenti a chi ha organizzato questa mostra dedicata a Pablo Picasso e entro il 15 aprile incontrerò gli assessori comunali di Noto per una riunione operativa a Palermo da cui far nascere una sinergia con la Regione Siciliana e valutare l’inserimento della mostra nella programmazione di Palermo Capitale della Cultura 2018”. L’Assessore Pappalardo è stato ricevuto dal sindaco di Noto Corrado Bonfanti e dalla giunta comunale al completo.

“Picasso è Noto” presenta una serie di opere uniche costituite da olii, guache, disegni che offrono ai visitatori una visione a 360° del grande maestro. La mostra intende illustrare, nei suoi contenuti più autentici, i temi cari a Picasso, le donne con l’ossessione dell’artista per la sua modella, il minotauro, la tauromachia, la politica, le nature morte con i momenti più intimi e riflessivi che non solo hanno sviluppato la sua creatività inarrestabile, ma ne hanno influenzato l’intera vicenda artistica e umana. La mostra è arricchita da Deux Femmes, espressione di sensualità e femminilità, soggetti fondamentali per Picasso non meno del tema dell’Autoritratto, rappresentato nell’esposizione dall’omonima opera del 1967, dove l’artista rivela tutta l’identità e l’alterità del suo doppio. Il percorso è arricchito da una serie di incisioni: La Célestine, (1971) 68 incisioni acquaforte e acquatinta; Tauromachia (1959) 27 opere acquatinta allo zucchero e puntasecca. Nelle opere in ceramica si esprime tutta la forza della fantasia creatrice di Picasso che in un momento particolarmente felice della sua esistenza, terminato l’incubo della seconda guerra mondiale, si dedica a questo linguaggio espressivo che scopre particolarmente congeniale alla sua vena creativa, tanto da iniziare una sperimentazione che lo accompagna per il resto della vita e che si intreccia indissolubilmente con i suoi lavori su tela, le sue sculture e la sua grafica. Si va dalle opere realizzate nei primi anni di attività (dal 1947 al 1955) al periodo di Cannes (1955) che segna l’inizio di una nuova stagione della sua arte dove realizza soprattutto murali in ceramica, piatti tondi chiamati plats espagnols e mattonelle con le scene di baccanali. Nei lavori in ceramica sono presenti anche le creazioni dedicate alla “Tauromachia” con grandi piatti ovali che rappresentano momenti della corrida e la sezione del “Bestiario”, il repertorio degli animali che più hanno stimolato la fantasia dell’artista: pesci, uccelli, gufi, civette, capre, galletti e cavalli.

 

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