Messina, corruzione. Il gip: “da indagati spregiudicatezza e senso di impunità”

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“Tutto grave” per il gip di Messina, Salvatore Mastroeni, che ha firmato l’ordinanza per i sei arresti, nell’ambito dell’inchiesta sui lavori della Siracusa-Gela

tribunale faldoniUna “aggiudicazione illecita“, “ripetuti illeciti favoritismi verso la ditta aggiudicataria”, ma anche “la corruzione del funzionario pubblico”. “Tutto grave” per il gip di Messina, Salvatore Mastroeni, che ha firmato l’ordinanza per i sei arresti, nell’ambito dell’inchiesta sui lavori della Siracusa-Gela. Ma, per il giudice, “una delle cose che più colpisce, è la creazione di un fondo, con i soldi pubblici degli appalti, per consulenze e contatti, una riserva per tangenti e corrompere funzionari alla luce del sole e, ancor di più, che tale fondo sia stato autorizzato dall’amministrazione pubblica e come un subappalto, con un tasso di illegalità neanche facilmente immaginabile”. “Tanto alla luce del sole da sbalordire, ma non certo per una assurda buona fede, che le risultanze processuali escludono, emergendo che la naturalezza dell’illecito trova con evidenza altra ragione, mera spregiudicatezza, basata evidentemente su un senso di impunità – scrive il gip nell’ordinanza – Senso di impunità che, purtroppo, non pare nascere dal nulla, ma ha il suo fondamento nei limiti oggettivi e riscontrati dei poteri di controllo, e degli stessi poteri giudiziari”.

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