Giovedì 29 marzo si è svolta un’iniziativa in occasione delle feste pasquali, la musica è entrata alla Casa Circondariale di Catanzaro con la voce di Michele Ligarò, ideatore del progetto
Non si può suonare uno strumento in un’orchestra disinteressandosi di ciò che suona il compagno; non si può ascoltare un concerto senza prestare attenzione alla musica e alle parole. Questa educazione all’attenzione verso l’altro può costituire una tappa importante di un percorso di crescita.” Si sono susseguite le note delle canzoni più note: particolarmente toccante, per il contesto, “Io vagabondo” dei Nomadi. Hanno partecipato all’evento, oltre a Michele Ligarò, Vitaliano Vizzani, Ezio Frozio, Piero Dardano, Giovanni Manfredi, Antonio Loiacono, Alessia Magaldi, Maria Carmen Meldolia, Paolo Ligarò e non è mancato il supporto del professor Tinello. L’esibizione è avvenuta alla presenza di molti detenuti: in prossimità della Pasqua, nei giorni che per i credenti coincidono con quelli in cui Cristo stesso ha subito un processo, la musica è stata un modo per avvicinare la comunità esterna alla realtà carceraria, al “quartiere chiuso” di Catanzaro, che vuole essere non solo un luogo ove scontare una pena, ma anche e soprattutto un contenitore di cambiamento. Al termine della manifestazione è stata consegnata a Michele Ligarò una targa in ceramica realizzata dai detenuti nel laboratorio del carcere, in ricordo di questo incontro ed in omaggio ai suoi 25 anni di musica.