Reggio Calabria: operazione antibracconaggio nella Piana

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Reggio Calabria: operazione antibracconaggio nella Piana di Gioia Tauro, intervento del soarda dell’arma dei carabinieri: sequestrati 11 fucili e centinaia di uccelli protetti

Picchio rosso maggioreLa provincia di Reggio Calabria è uno dei punti caldi del bracconaggio italiano! Per questo è stata indicata come “Black Spot” nel Piano Nazionale Antibracconaggio recentemente approvato dal Governo. Tra le pratiche illegali più diffuse l’uccisione di rapaci e più in generale di specie protette; il diffuso utilizzo di richiami elettroacustici e la cattura di decine di migliaia di passeriformi con reti a scopo di commercio. Per contrastare questi fenomeni in occasione della chiusura della stagione venatoria il CUTFAA dell’Arma dei Carabinieri ha disposto l’invio in provincia di Reggio di una pattuglia del SOARDA, coadiuvata da alcuni militari della Stazione Carabinieri Forestali di Reggio Calabria. Teatro dell’operazione la Piana di Gioia Tauro, uno dei territori che presenta la maggiore ricchezza di avifauna svernante e nella quale, anche a causa della carenza di controlli, il bracconaggio è più diffuso e causa i danni maggiori. I Carabinieri Forestali hanno perlustrato per alcuni giorni, con la collaborazione dei volontari del CABS, il territorio dei comuni di Anoia, Rosarno, Gioia Tauro, San Giorgio Morgeto, Cittanova, Taurianova, Molochio ed Oppido Mamertina. Nel corso delle operazioni sono state denunciate 9 persone sorprese ad abbattere fauna protetta e/o ad utilizzare richiami elettroacustici di genere vietato. Altre 2 persone sono state denunciate per porto abusivo di armi ed una per aver utilizzato un’arma priva del prescritto riduttore. Sono stati sequestrati gli uccelli illecitamente abbattuti, tra cui un Picchio rosso maggiore, un Pettirosso, una Ballerina bianca e numerosi Fringuelli. Durante le attività di controllo, inoltre, sono state individuate 2 persone che detenevano illegalmente esemplari di uccelli appartenenti a specie protetta, entrambe denunciate per ricettazione. Nei confronti di uno dei due, che deteneva circa 200 fringillidi a scopo di commercio, è scattata anche la denuncia per maltrattamento aggravato, in quanto è stato trovato in possesso di diversi fringillidi morti a causa delle condizioni di detenzione i quali venivano utilizzati per alimentare un Gheppio, piccolo rapace particolarmente protetto rinchiuso anch’esso in una gabbia minuscola.

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