Reggio Calabria: il MAG promuove due incontri con Dattilo e Papalia

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Il MAG promuove due incontri con Dattilo e Papalia

Lo spazio culturale “MAG. La ladra di libri” organizza per questo settimana due incontri culturali con protagonisti giovani e brillanti scrittori calabresi. Un’occasione propizia per conoscere le loro opere, con un occhio attento alla storia, all’arte e alla cultura della nostra terra. Si comincia sabato pomeriggio alle 17,30, quando nello spazio culturale di corso Garibaldi, 281 (di fronte alla concessionaria Opel) arriverà da Cosenza l’artista-antropologa e scrittrice Delia Dattilo, autrice di “Relics” (2017, Ferrari editore), un viaggio “on the road” nella Calabria che attraverso la lente della penna romantica e poetica della Dattilo descrive la Calabria verace e non compresa negli itinerari turistici tradizionali. Emozioni sottolineate dai versi di canzoni dei Pink Floyd, di Simon & Garfunkel e di tutti i musicisti anglosassoni che hanno costituito la colonna sonora della giovane vita dell’autrice, che con la freschezza tipica della scrittura dei blog di un certo livello, tratteggia i sentimenti di un’attività condotta con lo spirito di chi ha sete di scoperte e conoscenza, perchè, come scrive la Dattilo “Viaggiare in Calabria è contemplazione, altro che vista selettiva. Salire e scendere continuamente, dalla costa fin sopra i monti e di nuovo giù verso la sabbia: è una specie di allenamento”. Itinerari che partono dalla Sibaritide e arrivano a toccare Staiti, Ferruzzano e Bruzzano, lasciandosi alle spalle, dopo ogni tappa, “Saraceni, figli dei figli dei De Brayde, dei Ruffo e dei Carafa. Mi dispiace, però – scrive l’autrice – vederli lì, da soli, a vagare fra le vie strette, a rivivere ogni giorno e per sempre la loro gloria dimenticata dal futuro”.

Ci sono vicende dimenticate dalla storiografia ufficiale. Nani nelle interpretazioni della storia, giganti nella tradizione orale negli anziani, come Ferdinando Mittica, detto “Caci il Brigante”, la cui storia viene descritta in maniera brillante e scorrevole dalla penna del giovane avvocato platiese Michele Papalia, autore, appunto, di “Caci il brigante” (2016, Leonida edizioni), che racconta una Platì ai più sconosciuta, a cavallo tra la dominazione borbonica e l’unità d’Italia, con le classi dominanti e i signorotti del paese che opprimono il popolo, lo tengono a bada con gli sgherri della guardiania e sanno riciclarsi per mantenere i loro antichi privilegi: filo-borbonici prima, fedeli ai Savoia poi, pur di restare in sella.  turbare i loro sonni, ci pensò un giovane di buona famiglia, che mal sopportava le ingiustizie e che insieme a pochi compagni d’avventura provò, in parte riuscendoci, a vendicare i torti subiti dalle persone più umili. Una bella storia, quella di “Caci il Brigante”, che tutti dovrebbero conoscere per capire il perchè di determinati fenomeni e per conoscere quella storia “non ufficiale” che però rivive, in pieno, nei racconti degli anziani del paese. Gianluca Albanese dialogherà con l’autore e con la giornalista Antonella Italiano, autrice della prefazione del libro.

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