Reggio Calabria, Forum Territoriali del Terzo Settore: “grande soddisfazione per il trasferimento dei minori migranti ospiti dei centri di accoglienza straordinari”

StrettoWeb

Reggio Calabria, Forum Territoriali del Terzo Settore: “grande soddisfazione per il trasferimento dei minori migranti ospiti dei centri di accoglienza straordinari”

“Nella qualità di portavoce dei Forum Territoriali del Terzo Settore dell’Area dello Stretto, della Piana, di Reggio Calabria e dell’Area Grecanica, registriamo con soddisfazione l’epilogo della vicenda legata al trasferimento dei minori migranti ospiti dei centri di accoglienza straordinari. Avrebbero dovuto essere trasferiti per necessità di forza maggiore ma è prevalso il buon senso e l’idea che promozione difesa di diritti dignità della persona dovono guidare l’operare quotidiano di ciascuno di noi. Nel nostro territorio abbiamo assistito ad un esempio di partecipazione che ha ricordato, con le dovute differenze del caso, la vicenda della chiusura dell’Ospedale Psichiatrico. Anche allora gruppi organizzati della società civile si batterono perché fosse riconosciuta dignità a centinaia di persone che vivevano ai margini della società, in un fetido stagno, come uno di loro definì il manicomio. In questo caso la pressante richiesta di circa 40 organizzazioni, e la disponibilità delle pubbliche amministrazioni coinvolte, ha permesso che ai quei minori fosse data l’opportunità di scegliere il loro futuro. Non poco e non scontato in tempo di razzismo e xenofobia dilaganti. Un bell’esempio di pratica comunitaria, nel quale la responsabilità pubblica ha prevalso ed è stata agita da tutti gli attori coinvolti”. Lo scrivono in una nota stampa i Forum Territoriali del Terzo Settore dell’Area dello Stretto, della Piana, di Reggio Calabria e dell’Area Grecanica. 

“Un’esperienza che non va lasciata alla memoria dei singoli coinvolti, ma che, anzi, va coltivata e promossa come esempio di buona accoglienza. Le famiglie che hanno accolto vanno sostenute e accompagnate in un percorso, quello dell’affido familiare, che resta comunque complesso. Occorre lavorare per sostenere e diffondere questo strumento, così come bisognerà favorire l’iscrizione agli elenchi dei tutori volontari presso il tribunale per i minorenni. Lavorare, quindi, per promuovere la cultura di una comunità che accoglie e rispetta diritti e dignità della persona, ..senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali... Per questo, per trasformare una bella pagina di partecipazione comunitaria in un’occasione di crescita culturale collettiva, noi crediamo che sia urgente attuare gli strumenti che i comuni hanno a disposizione. Occorre, e lo chiediamo ormai da tempo che si dia concreto avvio al lavoro degli Uffici di Piano (DGR 449/16), all’interno dei quali, si dovranno istituire i Gruppi tecnici per l’affido e, presso la Città Metropolitana, il Centro Affidi (linee guida sull’affido familiare). Non aspettiamo la prossima emergenza“, concludono.

Condividi