Reggio Calabria: “Bocale I guarda dalla finestra e dice addio alla balneazione e alle speranze di un possibile sviluppo turistico” [FOTO]

Reggio Calaria: problemi alla balneazione e alle speranze di un possibile sviluppo turistico a Bocale

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StrettoWeb

“Le nostre considerazioni, quasi finali, sull’avanzamento dei lavori di che trattasi non possono essere che negative. La soluzione di intervento (di responsabilità regionale a dire del Ufficio del Genio Civile Opere Marittime di Reggio Calabria)  e ci  riferiamo al fatto che aver interrato totalmente lo spazio tra la costa e la barriera flangiflutti con apporto di materiale,  “sabbia”, prelevato dall’insabbiamento del  porto di Saline Joniche, ha completamente precluso la balneabilità nel tratto interessato dai lavori, per quello che lo stato dell’arte dice. Approfittiamo della circostanza per fare una domanda: perché si insabbia il porto di saline?” Lo aferma in una nota Vincenzo Crea Referente unico dell’ANCADIC  e Responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”.

“La soluzione progettuale è stata infelice  anche se momentaneamente ha impedito che il mare continuasse a provocare ulteriori danni alle strutture pubbliche e private. Se la soluzione è questa da Montebello Jonico a Scilla come da progetto, dal punto di vista turistico è  preclusa la balneazione e quindi l’attività turistica. Forse non si è tenuto nella debita considerazione i danni in termine economici che subiranno gli stabilimenti balneari e altre strutture ricettive il cui reddito si basa sul mare e sul turismo estivo. Se aggiungiamo che la regione nella soluzione della gestione dell’aeroporto di Reggio ha precluso  ogni attività volativa (mancanza di programmi industriali volativi)  la morte del  Turismo è sacramentalmente e definitivamente decisa. In altre regioni d’Italia questi problemi, a dire dei tecnici di provata fede, sono stati risolti in altro modo. Il nostro rammarico è, e sarà, infinito. La presente segnalazione viene inviata affinché nel prosieguo degli interventi si adottino soluzioni che non danneggino l’attività di balneazione garantendo l’attività turistica, visto tra l’altro il fallimento degli impianti industriali di Gioia Tauro, liquichimica e OGR di Saline Joniche e  quant’altro. La protesta è d’obbligo e i cittadini soccombono”.

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