Macerata, l’uomo che ha sparato gli immigrati è un giovane di 28 anni: ha indossato una bandiera tricolore e fatto il saluto fascista [NOME]

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Macerata, ricostruita la dinamica della sparatoria di stamattina: un giovane fascista il responsabile della sparatoria

E’ stato arrestato nei pressi del monumento ai caduti di Macerata l’uomo, Luca Traini, 28enne del luogo, incensurato, con il cranio completamente rasato, alto 1 metro e 80cm, fisico atletico, fermato per la sparatoria che ha causato il ferimento di sei persone, tutte di colore. Al momento dell’intervento dei carabinieri della stazione di Pioraco (Mc) l’uomo, apprende l’Adnkronos, era avvolto in una bandiera tricolore. All’interno della sua auto è stata trovata una tuta mimetica, sul cruscotto piume bianche, appunti a penna e bottiglie d’acqua e soprattutto la pistola utilizzata per fare fuoco contro gli immigrati extracomunitari. Fermato dai militari dell’Arma, l’uomo ha ammesso le proprie responsabilità.

Tristezza, tanta rabbia ma anche voglia di vendetta e razzismo sui social nelle ore che hanno preceduto la sparatoria di stamane a Macerata. “Deve morire non merita di vivere”, “bastardi la pagherete”, “ci vuole al pena di morte”: questi i commenti che si leggono sotto alcuni post nella bacheca di Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro. Molti anche i commenti e gli insulti contro gli immigrati, i “neri” che “devono essere espulsi e no devono o girare liberamente”.

“Io e la mia famiglia invitiamo tutta la comunità maceratese e non solo a calmare i toni. Quello che sta avvenendo a Macerata è ingiustificato, non si può rispondere a un atto di barbarie con altrettanta barbarie. Non bisogna farsi giustizia da soli”. Lo ha detto ai microfoni di RaiNews24 Valerio Verni, zio di Pamela Mastropietro la ragazza il cui cadavere fatto a pezzi è stato rinvenuto mercoledì lungo una strada di campagna nei pressi di Pollenza, vicino a Macerata.

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