Dichiarati inammissibili i ricorsi avanzati dal Monteforte e dal figlio, sull’originario provvedimento di confisca del Tribunale di Lecce
La definitività del provvedimento odierno consegue alla sentenza, del gennaio scorso, emessa dalla Suprema Corte di Cassazione, che ha dichiarato inammissibile i ricorsi avanzati dal MONTEFORTE e dal figlio, effettivo intestatario dei beni, sull’originario provvedimento di confisca del Tribunale di Lecce, emanato a seguito di proposta del Direttore della D.I.A., in cui era prevista, nei suoi confronti, anche l’applicazione della sorveglianza speciale di P.S. per la durata di tre anni.
I beni interessati dall’attività sono 12 immobili (nello specifico 3 appartamenti, 3 depositi, 1 villa, 1 posto auto, 1 garage, 1 fabbricato e 2 terreni), 4 imprese (nello specifico 3 compendi aziendali e 1 bar), 1 veicolo aziendale, l’intero capitale sociale di una società di capitali ed infine un conto corrente, per un valore complessivo di oltre 1 milione e 200.000 mila euro.
Tra i suddetti beni spicca una villa completamente indipendente, ubicata in agro di Otranto (LE) con annessi altri edifici e terreni attigui, tre società operanti nel settore dell’edilizia residenziale e turistica ed infine un bar posto nella piazza principale del comune di Uggiano La Chiesa (LE).