Elezioni, lo storico Gianni Oliva: “emergono antiche contrapposizioni perché mancano progetti, il fascismo è morto e sepolto ma nel ’70 il brigatismo iniziò proprio così”

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Elezioni, Oliva: “si parla di fascismo e antifascismo per mancanza di progetti”

forza nuovaUna campagna elettorale povera di progetti in cui ci si contrappone sul passato per colmare la mancanza di grandi idee. Questa, in sintesi, l’opinione dello storico Gianni Oliva interpellato dall’Adnkronos sul perché, a suo giudizio, a caratterizzare il dibattito tra le diverse forze politiche in vista delle elezioni del prossimo 4 marzo, fin dai primi confronti, sembra essere stata più che la discussione sulle soluzioni per rilanciare il Paese, l’antica contrapposizione tra fascismo e antifascismo.  ”Siamo di fronte a una campagna elettorale caratterizzata da una grande mancanza di progetti – osserva Oliva – o si promettono sciocchezze o, peggio, non si promette nulla. E così, come è tipico ogni volta che ci si trova in situazioni in cui c’è difficoltà a progettare il futuro, ci si contrappone sul passato dandogli un ruolo improprio. Il problema di oggi – riflette lo storico – non è il fascismo, che è morto e sepolto, ma gli atteggiamenti fascisti che non sono solo di Casapound, ma anche di chi pensa di avere la verità in tasca e non ritiene che ci possa essere qualcun altro legittimato a dire cose diverse”.  ”A fronte di questa situazione – prosegue Oliva ci si contrappone con la violenza del linguaggio che rischia però di essere pericolosa quanto lo scontro fisico perché apre la strada a qualsiasi deriva violenta. Basti pensare agli anni del terrorismo: anche allora nei cortei si gridavano slogan. Poi, pero’, c’è stato qualcuno, forse più debole di altri, che ha passato la soglia della protesta ed è arrivato al crimine”. ”Picchiare un esponente di Forza Nuova non è un’azione antifascista, è un’azione antidemocratica, così come usare violenza nei confronti di un militante che attacca manifesti di Potere al popolo: negli anni Settanta – conclude lo storico – si è  partiti con i tafferugli di piazza, si è finiti con la P38”.

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