Sicilia, Sgarbi e la polemica con i grillini su Mori: “I 5 stelle ispirati da istinti reazionari.Forcaioli con gli avversari, garantisti con gli amici”

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Sicilia, Sgarbi e la polemica con i grillini su Mori: “non mi lascio intimidire da questi barbari risaliti a galla dai rigurgiti della più volgare antipolitica”

vittorio-sgarbi1Vittorio Sgarbi, assessore regionale dei beni culturali, torna sulla polemica con i grillini che contestano l’iniziativa di proiettare all’Ars il documentario di Ambrogio Crespi sul generale dell’Arma dei Carabinieri Mario Mori, peraltro già presentato alla Camera dei Deputati lo scorso dicembre.  “I 5 stelle – commenta Sgarbi – sono ispirati da istinti reazionari. Vogliono impedire la libertà di espressione. Impedire la proiezione di un film è un po’ come bruciare i libri in piazza. Ma non mi sorprendo: sono soggetti senza arte né parte, spesso non scolarizzati, e il solo libro che hanno aperto nella loro vita è un elenco telefonico. Si rivelano forcaioli con gli avversari e garantisti con gli amici, come nel caso dei parlamentari indagati a Palermo per aver falsificato le firme per la presentazione delle liste elettorali. Mori è un eroe di Stato. L’onorevole geometra Cancelleri, tra l’altro – sottolinea Sgarbi – dovrebbe usare con prudenza la parola “vergogna”,  avendo egli, con evidente conflitto d’interessi familiare, addirittura la sorella in Parlamento. Io non mi lascio intimidire da questi barbari risaliti a galla dai rigurgiti della più volgare antipolitica“.
Il “docufilm” di Ambrogio Crespi dal titolo “Generale Mori – Un’Italia a testa alta” sarà proiettato mercoledì 17 gennaio, alle 11,00, nella Sala Mattarella di Palazzo dei Normanni. La proiezione sarà preceduta da un incontro al quale, oltre a Sgarbi e Miccichè, saranno presenti il Generale Mario Mori e il Colonnello Giuseppe De Donno.
“Generale Mori – Un’Italia a testa alta” di Ambrogio Crespi.
Sinossi:
La storia italiana degli ultimi cinquant’anni raccontata da un uomo che l’ha vissuta da protagonista. Lo sguardo di chi oggi ha 18 anni e questa storia la conosce poco.
Momenti drammatici: il Generale Dalla  Chiesa, Aldo Moro, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, fratture nella coscienza civile di un intero paese raccontate per la prima volta da chi è sempre stato in prima fila nella lotta al terrorismo e alle mafie, lontano da visioni ideologiche sempre e comunque dalla parte dello Stato e delle Istituzioni. Comandante del IV battaglione di Padova fino al comando dei R.O.S, Prefetto e direttore del Sisde, Mori viene raccontato come mai prima d’ora da chi si definiva un suo nemico e dagli amici che ancora oggi lo chiamano “Comandante Unico”
Il tratto umano, il racconto rigoroso ancorato nella memoria svela un punto di vista sorprendente carico di emozioni e rivelazioni.

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