Reggio Calabria, il 2017 dei Carabinieri: baluardo di sicurezza per i cittadini, tanti colpi contro il crimine [FOTO e VIDEO]

  • Foto StrettoWeb / Simone Pizzi
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Il resoconto per l’anno 2017 delle operazioni svolte dai Carabinieri di Reggio Calabria

carabinieri piazza duomo

Si è svolta questa mattina presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, una conferenza stampa in cui il Comandante Provinciale, Col. Giuseppe Battaglia, ha illustrato il bilancio consultivo del 2017, queste le sue parole:

“Come di consuetudine, in concomitanza del nuovo anno, il Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria ha il piacere di incontrare la “Stampa” reggina, sempre testimone di 12 mesi di intenso lavoro, per uno scambio augurale. Oggi siamo qui convenuti per fare il bilancio di un anno di lavoro intenso, diuturno, dedito alla cittadinanza. In questi ultimi dodici mesi di attività sono molte le difficoltà superate e i successi conseguiti, a dimostrazione della costante operosità dei Carabinieri di questa provincia. I numeri, nella loro asciutta sinteticità, manifestano risultati in costante crescita non solo sul piano della repressione dei fenomeni criminali, ma anche sul fronte della prevenzione. Quando parliamo di sicurezza facciamo riferimento ad un concetto complesso che sottende una varietà di espressioni: dal furto in abitazione, alla rapina, dalla pedofilia e lo stupro all’omicidio, fino alla criminalità mafiosa che gestisce i grandi traffici transnazionali, che reinveste e ricicla enormi quantità di denaro alterando le regole del libero mercato, condizionando le pubbliche amministrazioni ed il settore degli appalti pubblici”.

“La “criminalità diffusa” e la “criminalità predatoria” di questa provincia, seppur costituiscano apparentemente una minaccia di minore entità rispetto a quella organizzata, hanno in loro stesse la caratteristica dell’aggressività che le connota come le espressioni criminali più temute dalla collettività. Il dispositivo del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, che consta di oltre 1700 uomini, dislocati in 2 Gruppi, 9 Compagnie e 91 Stazioni, costantemente supportato dall’organizzazione mobile dell’Arma (battaglioni di Vibo Valentia e Palermo) ha effettuato un proficuo controllo del territorio con un elevato numero dei servizi esterni, dei controlli su strada, degli arresti in flagranza,  che sono il segno di un’opera che si sostanzia in fatti concreti ad esclusivo vantaggio della tranquillità delle popolazioni che sono state a noi affidate. Un’abnegazione al passo coi tempi, perché nella capacità di migliorare noi stessi è la chiave per una Istituzione affidabile, efficace ed efficiente”.

“A tal riguardo, nel 2017è stato istituito in nuovo Gruppo di Gioia Tauro ed è anche avvenuta la firma del protocollo tra il Ministero dell’Interno, il Provveditorato alle Opere Pubbliche e il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, per la edificazione e/o ristrutturazione di 11 Stazioni dell’area aspromontana. L’Arma garantisce un servizio di “pronto intervento”, in grado di gestire le migliaia di chiamate pervenute nel 2017 al numero di emergenza 112, alle quali sono conseguiti interventi realizzati attraverso tutte le componenti operative dell’Arma dislocate sul territorio: dalle pattuglie delle Stazioni, alle “Gazzelle” dei Nuclei Radiomobili, sino al Carabiniere di “Quartiere”. Queste componenti sono anche chiamate a svolgere un delicato compito di prevenzione, attraverso un costante controllo del territorio e della circolazione stradale. In particolare,  nel 2017 sono state controllate circa 227 mila persone e oltre 150 mila mezzi nel corso di circa 36500 servizi esterni di controllo del territorio, che hanno assicurato la vigilanza nell’arco delle 24 ore dell’intero territorio provinciale. Sono poi state intensificate le verifiche nei fine settimana ed in prossimità di locali notturni, al fine di ridurre gli incidenti e il numero delle vittime della strada (le cc.dd. “stragi del sabato sera”) a riprova di una vicinanza dell’Arma ai giovani e alla voglia di vivere che essi esprimono e che le Istituzioni devono proteggere”.

“Sul versante del contrasto alla criminalità organizzata il Comando Provinciale di Reggio Calabria ha attuato un modulo organizzativo, a ragione denominato “Modello Operativo Reggio Calabria”, che prevede che le attività di controllo del territorio si sviluppino attraverso:

–         la concezione e l’organizzazione di servizi preventivi, sia per la prevenzione generale in tutte le sue accezioni (polizia di prossimità, ravvicinata, integrata, soddisfacimento della sicurezza percepita, ecc.), sia per quella volta a contrastare particolari fenomeni, attentamente studiati avvalendosi dell’analisi operativa (ricorrenze di reati predatori e/o fatti indicatori di attività mafiose, come i danneggiamenti, le intimidazioni o le richieste estorsive, ovvero accadimenti di diversa natura che si sono registrati sul territorio, ecc.);

–         l’attività investigativa vera e propria, sviluppata da tutte le componenti operative del Comando Provinciale, sinergicamente orientate a operare in stretta intesa e collaborazione con i reparti speciali tra cui il Raggruppamento Operativo Speciale, i  Cacciatori di Calabria, il Nucleo Anti Sofisticazioni, il Nucleo Operativo Ecologico, il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale e soprattutto il Nucleo Ispettorato del Lavoro con la sua proficua attività contro il caporalato nella Piana di Gioia Tauro.

Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio, sono state svolte mirate attività finalizzate alla prevenzione e repressione dei reati in materia di armi. Gli sforzi sostenuti hanno fornito risultati lusinghieri, con il rinvenimento e sequestro di 82 fucili, 65 pistole, 14 ordigni artigianali e circa 14.000 munizioni di vario tipo e calibro ed il contestuale arresto di 54 persone e la denuncia in stato di libertà di altre 41, a vario titolo ritenute responsabili di illecita detenzione di armi, munizioni e materiale esplodente”.

Foto StrettoWeb / Simone Pizzi
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“Altro punto di forza riguarda l’attività preventiva svolta per infrenare il fenomeno delle rapine in danno dei cacciatori in esercizio venatorio. Nel corso del 2017 si contano sette eventi a fronte delle diverse decine che si registravano fino a qualche anno addietro, a riprova dell’efficacia del sistema operato e del piano organizzato sulla base delle perlustrazioni compiute anche in aree rurali, boschive e montane.

Riguardo il contrasto alla sempre diffusa coltivazione illegale della canapa indiana le operazioni di servizio hanno permesso di: rinvenire 57 piantagioni per un totale di 65.594 piante di cannabis, arrestare 28 persone in flagranza di reato e segnalarne 12 a piede libero”.

“Il Comando Provinciale di Reggio Calabria ha fornito un contributo rilevante anche per fronteggiare le esigenze di Ordine Pubblico, basti ricordare i numerosi eventi istituzionali e sportivi che si sono svolti nel corso di quest’anno, nonché in occasione dei numerosi sbarchi di immigrati clandestini e della vigilanza alla tendopoli di San Ferdinando. Qualsiasi sforzo organizzativo sarebbe tuttavia stato vano se non fosse stato valorizzato dal fattore umano, ovvero da tutti quegli operatori che – a vario titolo – sono poi chiamati a dare attuazione pratica alle direttive operative. Sento la necessità di porgere il mio più profondo ringraziamento agli uomini ed alle donne dell’Arma dei Carabinieri di questa Provincia per il costante impegno che dimostrano quotidianamente nello svolgimento dell’attività istituzionale. Ed in particolare, per la presenza e la costante attenzione alle problematiche del territorio, ai Comandanti di Stazione che, essendo a più immediato contatto con le esigenze dei cittadini, garantiscono con i militari dipendenti da sempre la sicurezza delle comunità e l’insostituibile presenza dell’Arma sul territorio. Un ringraziamento particolare va all’attuale Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Cafiero De Raho, il quale a Capo della Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha dato impulso alla cattura di latitanti di ‘ndrangheta, alcuni dei quali ricercati da oltre un ventennio. Sotto la sua gestione sono stati acquisiti 13 collaboratori di giustizia e 2 testimoni, oltre essere stato a capo di numerose operazioni di servizio, un dato significativo in un territorio governato dall’omertà”.

“Inoltre desidero fortemente ringraziare le Autorità provinciali, in particolare il Sig. Prefetto per la costante e insostituibile opera di coordinamento nell’attività preventiva, la Magistratura requirente, tra cui la Direzione Distrettuale Antimafia per le strategie di contrasto adottate, e giudicante e le Autorità amministrative territoriali. Allo stesso modo, va il nostro ringraziamento alle altre Forze di polizia per la sinergia degli sforzi prodotti e per il comune impegno nel contrasto alla criminalità. Il livello di coordinamento sviluppato in Reggio, rappresenta un modello virtuoso ormai diffuso in ambito nazionale, anche grazie ai successi conseguiti dai servizi disposti nell’ambito del c.d. “focus ‘ndrangheta”. Infine, doveroso è il ringraziamento a voi giornalisti, indifferentemente se della carta stampata o della televisione definiti, da noi Carabinieri la “Stampa”, per l’attenzione dimostrata verso le nostre esigenze di comunicazione, nell’esercizio di una professione delicata ed impegnativa che, specie in questo territorio, riveste il ruolo fondamentale di stimolo alla crescita sociale e culturale della collettività di cui ci sentiamo parte. Siamo infatti tutti dalla stessa parte per lo sviluppo della sicurezza in questo territorio e, in particolare, per un sempre più efficace contrasto alla ‘ndrangheta. Ci auguriamo quindi buon lavoro con l’auspicio che il nuovo anno sia, per tutti noi, ricco di ogni desiderata soddisfazione!”

ATTIVITA’ OPERATIVA

Nel 2017 sono state arrestate 1159 persone (tra cui 17 latitanti comuni, 1 inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi – VOTTARI Santo, 2 inseriti nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità – GIORGI Giuseppe e MORABITO Rocco), e denunciate in stato di libertà oltre 6000 persone.

Nel contrasto alla criminalità organizzata significativi sono stati i risultati ottenuti con le indagini concluse: “PROVVIDENZA”, “ERACLE”, “SANSONE 3”, “MANDAMENTO JONICO”, “BANCO NUOVO”, “OMICIDIO CANALE”, “TERRAMARA – CLOSED”.

Nell’ambito dell’attività di aggressione dei patrimoni illeciti, nell’anno 2017 sono stati eseguiti sequestri e/o confische di beni per un valore complessivo di 218 milioni di euro.

I provvedimenti restrittivi scaturiti dalle varie attività investigative condotte dai reparti dell’Arma dei Carabinieri, coordinati dalla D.D.A. di Reggio Calabria, hanno permesso di confermare e rafforzare le risultanze dell’operazione “CRIMINE” che ha delineato l’esistenza della organizzazione ‘ndrangheta avente base strategica nella provincia di Reggio Calabria, con attive ramificazioni sia nel nord Italia, in particolare in Lombardia, sia all’estero, dove è stato replicato il modello organizzativo calabrese da parte di quelle articolazioni che risultano dipendenti dai vertici decisionali presenti nel territorio reggino e che costituiscono centro propulsore dell’intero sodalizio mafioso. L’organizzazione ricomprende un vertice, denominato “Provincia”, riferimento dei responsabili dei tre “Mandamenti” (Tirrenico, del Centro e Jonico), all’interno dei quali risultano operative le “Locali” di ‘ndrangheta, organizzate sempre su base territoriale. L’ordine gerarchico all’interno della struttura mafiosa, che garantisce alle singole cosche anche ampi margini di autonomia, è assicurato dai tradizionali gradi e cariche operative nei diversi livelli dell’organizzazione. Le attività illecite sono riconducibili a tre filoni principali: le strutture e l’operatività dell’organizzazione mafiosa, l’illecito arricchimento e il riciclaggio di denaro e il condizionamento della vita economico-imprenditoriale nei territori di riferimento.

L’attualità investigativa conferma la struttura unitaria della ‘ndrangheta e l’operatività di organismi di vertice.

OPERAZIONI DI RILIEVO

09.01.2017 In Reggio Calabria, Villa San Giovanni, Condofuri, Motta San Giovanni, Campo Calabro e Fiumara (RC), i Carabinieri del Nucleo Operativo Antibracconaggio di Roma, unitamente a quelli del Gruppo Carabinieri Forestali di Reggio Calabria e del Comando Provinciale di Reggio Calabria, davano esecuzione a decreto di perquisizione personale e locale, emesso dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, e contestuale informazione di garanzia a carico di 13 persone ritenute responsabili di associazione a delinquere finalizzata al furto ed alla ricettazione. L’attività d’indagine consentiva di accertare il coinvolgimento degli indagati in un traffico di “avifauna” sia viva che morta. Le operazioni di perquisizione si concludevano con esito positivo in quanto venivano rinvenuti 2.000 esemplari di varie specie in vita e 90 esemplari già deceduti, nonché materiale idoneo alla cattura della fauna.

26.01.2017 Nell’ambito delle province di Reggio Calabria, Milano e Torino, i Carabinieri del ROS e del Comando Provinciale di Reggio Calabria, collaborati dallo Squadrone Cacciatori Calabria, 8° Elinucleo e Nucleo Cinofili di Vibo Valentia e da personale dell’Agenzia delle Dogane di Roma, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto, in esecuzione al decreto emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia, 32 persone appartenenti e contigue alla organizzazione mafiosa unitaria ‘ndrangheta nell’articolazione territoriale denominata cosca “PIROMALLI” operante in Gioia Tauro ed in altre parti del territorio nazionale ed estero (Stati Uniti), ritenute responsabili di associazione di tipo mafioso concorso in detenzione e porto in luogo pubblico di armi comuni da sparo e da guerra rese clandestine, concorso in trasferimento fraudolento di valori, concorso in danneggiamento mediante esplosione di colpi d’arma da fuoco, concorso in tentato omicidio, concorso in procurata inosservanza di pena, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, intestazione fittizia di beni, frode alimentare, tutti aggravati dal metodo mafioso. Le indagini, avviate dagli inizi del 2015 dal ROS, hanno consentito di documentare le dinamiche associative e gli assetti mafiosi della cosca PIROMALLI, accertandone l’egemonia criminale sull’intero Mandamento Tirrenico, assicurata anche dalle interazioni con le più qualificate articolazioni ‘ndranghetiste della piana di Gioia Tauro; ricostruire il pervasivo condizionamento esercitato dalla cosca nel locale tessuto economico-imprenditoriale, con particolare riguardo al settore immobiliare e agro-alimentare, in relazione al quale l’indagine è riuscita a delineare gli interessi illeciti gestiti in ambito nazionale e transnazionale, verificando la disponibilità di ingenti risorse finanziarie reimpiegate in numerose iniziative imprenditoriali e commerciali nel nord Italia e negli USA; provare la plurima intestazione fittizia di attività commerciali operanti nel settore dell’import-export di prodotti olivicoli e agroalimentari, dell’abbigliamento e di gestione dei servizi di pulizia e catering in alcuni noti villaggi turistici; confermare il controllo esercitato sul porto di Gioia Tauro, in relazione alla gestione del traffico di sostanze stupefacenti, con particolare riferimento alle attività di estrazione delle ingenti partite di narcotico approdate presso lo scalo marittimo in questione. Contestualmente è stata data esecuzione anche al sequestro preventivo di attività imprenditoriali ubicate in Gioia Tauro, Milano e provincia, Lecco, Padova, Roma, Lecce, Udine e Pisticci (MT) (Operazione PROVVIDENZA).

29.01.2017 In Gioia Tauro (RC), i Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro e del Reparto Operativo di Reggio Calabria traevano in arresto PESCE Antonino, nato a Cinquefrondi (RC) il 09.10.1982, ritenuto elemento di vertice dell’omonima articolazione territoriale di ‘ndrangheta operante prevalentemente in Rosarno e nella provincia di Reggio Calabria, latitante dal luglio 2016 allorquando si sottraeva al fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione c.d. “VULCANO”, condotta dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria, per i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso e traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Il prevenuto veniva individuato all’interno di un’abitazione nella zona marina di Gioia Tauro, ove, a seguito di perquisizione domiciliare, veniva rinvenuta una pistola beretta in ottimo stato e perfettamente efficiente, un caricatore e complessive 13 cartucce cal. 9 corto.

21.02.2017 Nell’ambito delle province di Reggio Calabria, Milano e Matera i Carabinieri del ROS e di questo Comando Provinciale davano esecuzione a provvedimenti, emessi dall’Ufficio G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, i quali hanno separatamente:

–         confermato il provvedimento di fermo eseguito il 26.01.2017, applicando la custodia cautelare in carcere a 25 soggetti e quella degli arresti domiciliari a 4 soggetti;

–         disposto misure cautelari a carico di ulteriori 12 soggetti, di cui 8 in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 1 sottoposto all’obbligo di dimora, poiché appartenenti e contigui all’articolazione territoriale della ‘ndrangheta denominata cosca “PIROMALLI” operante in Gioia Tauro ed in altre parti del territorio nazionale ed estero (Stati Uniti);

a vario titolo ritenuti responsabili di associazione di tipo mafioso, concorso in detenzione e porto in luogo pubblico di armi comuni da sparo e da guerra rese clandestine, concorso in trasferimento fraudolento di valori, concorso in danneggiamento mediante esplosione di colpi d’arma da fuoco, concorso in tentato omicidio, concorso in procurata inosservanza di pena, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, intestazione fittizia di beni, frode alimentare, tutti aggravati dal metodo mafioso.

Contestualmente è stata data esecuzione anche al sequestro preventivo di nr. 2 attività imprenditoriali ubicate in Varapodio (RC) e San Ferdinando (RC), del valore di circa 50 milioni di euro, ricadenti sotto il controllo della cosca PIROMALLI, attraverso le quali si era infiltrata nel settore dell’import-export di prodotti olivicoli e agrumicoli sia in Italia che all’estero (Operazione PROVVIDENZA 2).

25.02.2017 In Cardeto, i Carabinieri della locale Stazione traevano in arresto PRINCI Antonino, nato Colmar (FR) il 06.03.1971, appartenente alla cosca “GRECO” di Calanna. Il precitato era latitante dal luglio 2016 allorquando si sottraeva ad ordinanza di custodia cautelare in carcere, poiché ritenuto responsabile, in concorso con altri 4 individui, di omicidio e tentato omicidio, aggravati dall’art. 7 l. 203/1991. Il latitante veniva rintracciato presso un’abitazione sita in quel centro.

Foto StrettoWeb / Simone Pizzi
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22.03.2017 In Benestare (RC) contrada Ricciolio, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo, collaborati dallo Squadrone Cacciatori Calabria e dalla Stazione di S. Luca, in esecuzione di ordine di carcerazione a seguito di condanna ad anni 10 e mesi 8 per il reato di associazione mafiosa, traevano in arresto VOTTARI Santo, cl. 1972, pluripregiudicato, ritenuto elemento di vertice della articolazione territoriale della ‘ndrangheta denominata “PELLE- VOTTARI”, operante prevalentemente nella fascia jonica della provincia di Reggio Calabria e con ramificazioni in ambito nazionale ed internazionale, inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi, irreperibile dall’agosto 2007 allorquando si sottraeva ad o.c.c. in carcere. Il prevenuto veniva individuato all’interno di un “bunker” sotterraneo in muratura ricavato all’interno di altro “bunker”, già rinvenuto in passato, situato nel seminterrato di un immobile di più piani e composto da più appartamenti ove dimora tutta la famiglia d’origine.

22.03.2017 In Palmi (RC), i Carabinieri del N.O.R.M. della Compagnia di Palmi, collaborati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” e dalla Compagnia CC di Gioia Tauro (RC), traevano in arresto:

–         ETZI Salvatore, nato a Taurianova (RC) il 07.05.1973, latitante dal mese luglio 2016, ritenuto affiliato alla cosca di ‘ndrangheta denominata “MOLÈ – PIROMALLI” operante nella piana di Gioia Tauro, destinatario di ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria – Ufficio GIP/GUP per i reati di cui agli artt. 73 – 74 c. 1 D.P.R. 309/90, e di ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica presso la Corte d’Appello di Milano – Ufficio Esecuzioni Penali, dovendo espiare pena di anni 8, mesi 10 e giorni 20 di reclusione per i reati di cui agli artt. 416 bis, 473, 477, 482, 490, 629, 648, 648 bis c.p.;

–         PALUMBO Salvatore, nato a Gioia Tauro il 16.02.1980, ritenuto affiliato alla cosca di ‘ndrangheta denominata “MOLÈ – PIROMALLI” operante nella piana di Gioia Tauro, destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria per i reati di cui agli artt. 73 – 74 d.p.r. 309/90.

27.03.2017 In Sinopoli (RC), i Carabinieri della locale Stazione traevano in arresto ALVARO Nicola cl. 1982, ritenuto affiliato alla cosca di ‘ndrangheta denominata “ALVARO-VIOLI-MACRI’” operante nei comuni di Sinopoli e Sant’Eufemia d’Aspromonte (RC), ricercato dal mese di novembre 2016, allorquando si sottraeva all’ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria – Ufficio Esecuzione Penale, dovendo espiare la pena di anni 2, mesi 4 e giorni 19 di reclusione per i reati di cui agli artt. 110 – 416 bis, 648 c.p. aggravati dall’art. 7 legge 203/1981, commessi nel periodo 2003 – 2005 nella provincia di Reggio Calabria. Il provvedimento restrittivo veniva emesso nell’ambito dell’attività di indagine convenzionalmente denominata “VIRUS”.

07.04.2017 Nelle province di Reggio Calabria e Roma, i Carabinieri del Gruppo di Locri, coadiuvati da personale dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori Calabria di Vibo Valentia, in esecuzione dell’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, hanno tratto in arresto 5 soggetti e sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora e dell’obbligo di presentazione alla P.G. altri 10 soggetti, poiché tutti indagati, a vario titolo ed in concorso tra loro, dei reati di truffa aggravata e continuata, abuso d’ufficio e frode nelle pubbliche forniture, delitti tutti aggravati dalla circostanza dell’agevolazione mafiosa della cosca “CORDÌ” operante in Locri e territori limitrofi. L’indagine ha consentito di delineare condotte illecite perpetrate grazie alla collusione tra soggetti appartenenti a varie amministrazioni pubbliche e soggetti contigui ad ambienti della criminalità organizzata locrese (cosca CORDÌ); l’esistenza di un cartello imprenditoriale e di pubblici dipendenti che, avvalendosi del metodo mafioso, frodavano e truffavano la Provincia di Reggio Calabria per l’assunzione in locazione e la successiva compravendita di immobili da destinare a edifici scolastici, garantendosi l’illecito arricchimento e condizionando la vita economico- imprenditoriale nei territori di riferimento. Nel medesimo contesto sono stati sottoposti a sequestro preventivo due istituto scolastici di Locri e beni giuridici, mobili ed immobili, per un valore complessivo di oltre 12 milioni di euro (Operazione €UROSCUOLA).

Foto StrettoWeb / Simone Pizzi
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10.04.2017 In Cinquefrondi (RC), i Carabinieri della Compagnia di Taurianova, con l’ausilio di personale dello Squadrone Eliportato CC Cacciatori di Calabria e dell’8° Nucleo Elicotteri CC di Vibo Valentia, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Palmi, hanno tratto in arresto FACCHINERI Giuseppe, cl. 1970, ivi residente, appartenente alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata cosca FACCHINERI operante a Cittanova (RC). Il prevenuto, latitante dal gennaio 2016 quando si sottraeva alla misura cautelare degli arresti domiciliari, è stato rintracciato in un appartamento di edilizia popolare disabitato, risultato riconducibile ad alcuni familiari della moglie.

21.04.2017 In Reggio Calabria, i Carabinieri, unitamente a personale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, eseguivano un provvedimento di confisca, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di CAMPOLO Gioacchino, cl. 1939, detenuto per reati di criminalità organizzata, confiscando i sotto elencati beni culturali:

–         un altare chiesastico in marmo bianco e policromo, composto da 6 pezzi;

–         una statua in marmo bianco raffigurante personaggio maschile, frammentata e lacunosa;

–         una statua in marmo bianco raffigurante personaggio femminile, frammentata e lacunosa;

–         una cornice in marmo bianco e policromo, presumibilmente porticina di tabernacolo.

I beni confiscati, risalenti tra il XVII e il XVIII secolo, risultano di notevole interesse storico artistico e il valore ammonta a circa € 150.000,00.

27.04.2017 In Reggio Calabria, i Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria, con l’ausilio del 14° Btg “Calabria”, Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, 8° Nucleo Elicotteri e Nucleo Cinofili di Vibo Valentia, nonché personale del locale Comando Gruppo Carabinieri Forestali, hanno tratto in arresto, in esecuzione di decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, 11 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, porto e detenzione di armi da guerra e comuni da sparo, tentata estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, intestazione fittizia di beni, maltrattamento di animali, lesioni personali, tutti aggravati dal metodo mafioso (art. 7 legge 203/91). L’attività d’indagine ha consentito di ricostruire la presenza di un’organizzazione criminale di tipo ‘ndranghetistico operante sul territorio cittadino, in particolare cosche “CONDELLO” e “STILLITTANO”, delineando i ruoli all’interno dell’associazione stessa; riscontrare una commistione di interessi tra le cosche preesistenti ed alcuni rilevanti personaggi di etnia rom, impiegati dalle “famiglie storiche” sia per il controllo del territorio in determinate zone della città sia per il procacciamento di armi da fuoco per l’associazione; individuare la presenza di un associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti nella zona nord della città; documentare l’organizzazione di competizioni clandestine di cavalli, poste in essere da individui inseriti nel contesto associativo documentato, che si svolgevano sulla pubblica via. Contestualmente si è proceduto al sequestro preventivo di una pizzeria, di un lido balneare e di un ricovero per cavalli con cinque equini ricoverati nell’immobile, per un valore complessivo stimato in € 1.000.000,00. Nell’ambito del medesimo provvedimento di fermo, personale della Squadra Mobile della locale Questura, ha tratto in arresto altri 4 indagati (Operazione “ERACLE”).

30.04.2017 In Reggio Calabria, i Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria, unitamente a personale del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Reggio Calabria, hanno tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, 14 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, porto e detenzione di armi da guerra e comuni da sparo, tentata estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, intestazione fittizia di beni, maltrattamento di animali, lesioni personali, tutti aggravati dal metodo mafioso (art. 7 legge 203/91). Il provvedimento è stato emesso a carico dei soggetti già sottoposti a fermo in data 27.04.2017 e di per i quali la DDA di Reggio Calabria aveva richiesto l’emissione del provvedimento cautelare. Contestualmente, personale della Squadra Mobile della locale Questura, nell’ambito del medesimo provvedimento cautelare, traeva in arresto altri 5 soggetti (Operazione “ERACLE 2”).

05.05.2017 In Reggio Calabria, i Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria, congiuntamente a personale della Squadra Mobile della locale Questura, in esecuzione a provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, hanno tratto in arresto 4 persone ritenute responsabili di estorsione e rapina in concorso, porto e detenzione in luogo pubblico di arma comune da sparo, lesioni in concorso, danneggiamento seguito da incendio in concorso, danneggiamento mediante esplosione colpi arma da fuoco in concorso, tutti posti in essere con l’aggravante del metodo mafioso (art. 7 d.l. 13 maggio 1991 n. 152, conv. in l. 12 luglio 1991, n. 203). L’attività d’indagine consentiva di individuare nei quattro fermati gli esecutori di un’estorsione che si protraeva sin dal novembre 14. I prevenuti pretendevano il versamento della somma settimanale di € 300,00 nonché l’assunzione di alcuni loro parenti come dipendenti dell’esercizio commerciale taglieggiato (Operazione “LAMPO”).

08.05.2017 In Reggio Calabria, i Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria, congiuntamente a personale della Squadra Mobile della locale Questura, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Sezione G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria, che non convalidava il decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria ed emetteva nuovo provvedimento, hanno tratto in arresto 5 persone ritenute responsabili di estorsione e rapina in concorso, porto e detenzione in luogo pubblico di arma comune da sparo, lesioni in concorso, danneggiamento seguito da incendio in concorso, danneggiamento mediante esplosione colpi arma da fuoco in concorso, tutti posti in essere con l’aggravante del metodo mafioso (art. 7 d.l. 13 maggio 1991 n. 152, conv. in l. 12 luglio 1991, n. 203) (Operazione “LAMPO 2”).

08.05.2017 In Platì (RC), i Carabinieri del Gruppo di Locri, coadiuvati in fase esecutiva da personale dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori “Calabria” di Vibo Valentia, a conclusione di un’articolata attività investigativa, traevano in arresto BARBARO Rocco, cl. 1965, residente a Buccinasco (MI), inteso “u sparitu”, latitante per associazione mafiosa e trasferimento fraudolento di beni o valori, in quanto colpito da o.c.c. emessa dal Tribunale – Ufficio G.I.P. di Milano in data 18.01.2016. Il latitante, ritenuto capo indiscusso dell’omonima cosca “Barbaro castanu”, operante in Platì, con ramificazioni in Lombardia e Piemonte, veniva individuato all’interno di un’abitazione ubicata in Platì.

08.05.2017 In Reggio Calabria, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Reggio Calabria, unitamente a personale della Guardia di Finanza, hanno eseguito tre provvedimenti, dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, con cui è stato disposto il sequestro finalizzato alla confisca nei confronti di tre soggetti legati, a vario titolo, alla ‘ndrangheta nella sua articolazione denominata cosca “ALAMPI” operante nella città di Reggio Calabria, già destinatari di ordinanza di applicazione di misura cautelare e sequestro preventivo emessa nell’ambito dell’operazione denominata “RIFIUTI SPA 2” e condannati in primo grado per associazione di tipo mafioso e concorso esterno in associazione mafiosa. I provvedimenti riguardano conti correnti, carte di credito e prodotti finanziari per un valore complessivo di circa 1.000.000,00 di euro.

11.05.2017 In Pogradec (Albania), i Carabinieri della Compagnia di Bianco, unitamente a personale della locale Polizia, hanno tratto in arresto MUCLLARI Leonard, alias “MUCOLLARI Hasan”, nato in Albania il 26.10.1989. Il predetto, latitante dal 2011, allorquando era evaso dal regime di detenzione domiciliare cui era sottoposto presso l’abitazione di residenza dei genitori in Palizzi Marina (RC) – colpito da provvedimento di esecuzione di pene concorrenti emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri per produzione e traffico di sostanze stupefacenti, rapina a mano armata, ricettazione, evasione ed altri reati – a seguito di complessa attività di indagine, con la collaborazione in fase esecutiva del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia – Ufficio di Collegamento Albania, è stato rintracciato in un’abitazione di sua proprietà.

18.05.2017 In Rosarno (RC) e Laureana di Borrello (RC), i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale di Roma, in ottemperanza al decreto applicativo di misura di prevenzione patrimoniale emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, hanno eseguito un sequestro di beni a carico di CACCIOLA Gregorio, cl. 1980, indagato per associazione di tipo mafioso nell’ambito dell’operazione “MAESTRO” e dell’operazione “MAUSER”. Il provvedimento ha riguardato beni immobili, mobili e finanziari per un valore complessivo di circa 2.000.000,00 di euro.

23.05.2017 In Reggio Calabria, i Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria davano esecuzione a provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza disposto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria nei confronti di quattro soggetti già indagati nell’ambito dell’operazione denominata “ERACLE”. Il provvedimento ha disposto il sequestro preventivo di tre società e relativi beni aziendali, una impresa individuale, un circolo ricreativo comprensivo dei beni mobili, beni mobili registrati e depositi in denaro o in titoli, il tutto per un valore complessivo di circa € 100.000,00.

25.05.2017 In Platì (RC), Roma e Longone al Segrino (CO), i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale, unitamente a personale del Gruppo di Locri e dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, hanno dato esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nei confronti di 5 persone ritenute responsabili, a vario titolo ed in concorso con altri, di omicidio ed occultamento di cadavere, aggravati dal metodo mafioso. Il provvedimento si basa sugli esiti delle indagini che hanno consentito di individuare, grazie anche alle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, gli autori di 1 omicidio e di 4 lupare bianche, perpetrati nel corso di una faida tra le famiglie MARANDO e TRIMBOLI, sviluppatasi tra la fine degli anni ‘90 ed i primi anni 2000, per contrasti sulla gestione e la spartizione dei proventi del traffico internazionale di droga (Operazione “FAIDA PLATÌ”).

Foto StrettoWeb / Simone Pizzi
Foto StrettoWeb / Simone Pizzi

25.05.2017 In Reggio Calabria, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Reggio Calabria hanno eseguito un provvedimento, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, con cui è stato disposto il sequestro finalizzato alla confisca di beni nei confronti di quattro soggetti ritenuti appartenenti alla ‘ndrangheta nella sua articolazione denominata cosca “SERRAINO” operante nella città di Reggio Calabria, già destinatari di ordinanza di applicazione di misura cautelare nell’ambito dell’operazione denominata “EPILOGO” e condannati in appello per associazione di tipo mafioso e altri reati. Il provvedimento ha riguardato unità immobiliari, conti correnti, carte di credito e prodotti finanziari per un valore complessivo di 582.000,00 € circa.

26.05.2017 In Villa San Giovanni, i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno dato esecuzione al provvedimento cautelare, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria, che ha disposto:

–  la custodia cautelare in carcere nei confronti di BUDA Santo, cl. 1944, ritenuto tra i massimi referenti della criminalità locale;

–  sequestro preventivo, ai fini della confisca, della ditta individuale, intestata a BUDA Giovanni, cl. 1971, del valore economico stimato in € 250.000,00, attraverso la quale BUDA Santo imponeva la fornitura di materiale edile e servizi connessi agli imprenditori locali di settore (Operazione “SANSONE 3”).

02.06.2017 In S. Luca (RC), i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Reggio Calabria, collaborati dal Gruppo di Locri e dallo Squadrone Cacciatori di Calabria, in esecuzione di ordine di carcerazione, a seguito di condanna per cumulo pene alla reclusione ad anni 28 e mesi 9 per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, hanno tratto in arresto GIORGI Giuseppe, cl. 1961, alias “u capra”, elemento di vertice della articolazione territoriale della ‘ndrangheta “ROMEO alias staccu” operante prevalentemente in S. LUCA e con ramificazioni in tutta la provincia ed in altre in ambito nazionale ed internazionale, latitante di massima pericolosità inserito nel programma speciale di ricerca, irreperibile dal 1994. Il prevenuto, all’esito di articolata attività d’indagine, veniva individuato all’interno di un “bunker – rifugio” in muratura, con accesso tramite botola a scorrimento mediante sofisticato congegno, ricavato al di sopra di un camino sito all’interno del locale cucina della propria abitazione in un immobile di più piani e composto da più appartamenti ove dimora tutta la famiglia ROMEO.

06.06.2017 In Reggio Calabria e Motta San Giovanni (RC), i Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria davano esecuzione a decreto di sequestro beni ai fini della confisca, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di LEMBO Natale, cl. 1953, in atto detenuto per usura in concorso. Venivano posti sotto sequestro tre fabbricati e due terreni, il tutto per un valore complessivo stimato in 1.000.000,00 di euro.

Foto StrettoWeb / Simone Pizzi
Foto StrettoWeb / Simone Pizzi

13.06.2017 In Reggio Calabria, Pescara, Voghera (PV) e Buccinasco (MI), i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di 7 persone ritenute responsabili, a vario titolo e in concorso con altri, di omicidio aggravato dal metodo mafioso. La misura cautelare recepisce e conferma la sussistenza del grave quadro indiziario a carico di 4 soggetti, già sottoposti a fermo di indiziato di delitto in data 25.05.2017, nonché individua la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico degli altri 3 indagati (Operazione “FAIDA PLATÌ 2”).

15.06.2017 In Falerna (CS), i Carabinieri della Stazione CC di San Ferdinando (RC) traevano in arresto il catturando IVANOV Ivan Asenov, cl. 1969, cittadino bulgaro destinatario di un mandato d’arresto europeo, emesso dalla Corte Regionale di Sofia (Bulgaria) nel 2015, condannato alla pena di anni 8 di reclusione.

20.06.2017 In Locri (RC), i Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica (RC) hanno notificato il decreto di sequestro beni ai fini della confisca, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di TAVERNITI Stefano, cl. 1989, in atto detenuto per violazione della normativa sulle armi e sugli stupefacenti, sottoponendo a sequestro la somma di 270.000,00 euro.

21.06.2017 Nella provincia di Reggio Calabria, Roma e Siena, i Carabinieri del Comando CC Politiche Agricole e Alimentari davano esecuzione a decreto di sequestro preventivo d’urgenza, emesso dalla D.D.A. di Reggio Calabria, di 4 conti corrente bancari e postali, 60 titoli di pagamento “Politica Agricola Comunitaria”, a carico di due soggetti indagati per concorso in falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, accesso abusivo ad un sistema informatico, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, con l’aggravante di cui all’art. 7 d.l. 152/1991 (agevolazione ad associazione di tipo mafioso). Nel medesimo contesto venivano sottoposti a sequestro per equivalente e le quote societarie di due società e 16 terreni agricoli. Il valore complessivo del sequestro è di circa 1.500.000,00 di euro.

27.06.2017 In Rosarno (RC), i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Reggio Calabria hanno dato esecuzione di decreti applicativi misura di prevenzione patrimoniale, emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di CACCIOLA Vincenzo, cl. 1977, e CACCIOLA Maria, cl. 1975, ritenuti appartenenti alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata “cosca CACCIOLA” operante in Rosarno (RC), e dei relativi nuclei familiari. I provvedimenti hanno riguardato beni per un valore complessivo di circa 1.000.000,00 €, consistenti in 2 imprese individuali e relativo patrimonio aziendale, 2 immobili e svariati rapporti bancari, titoli obbligazionari, polizze assicurative.

carabinieri piazza duomo04.07.2017 In provincia di Reggio Calabria, Roma, Milano e Genova, i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e personale del Comando Provinciale di Reggio Calabria, con la collaborazione degli Squadroni Eliportati Cacciatori “Calabria”, “Sardegna” e “Sicilia”, dell’Arma territorialmente competente, del 14° Battaglione “Calabria” e del Raggruppamento Aeromobili CC, hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nei confronti di 116 persone ritenute responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro e con altri, dei reati di associazione di tipo mafioso, estorsione, tentato omicidio, sequestro di persona, rapina, danneggiamento, illecita concorrenza con violenza e minaccia, rivelazione ed utilizzazione di segreto d’ufficio, abuso d’ufficio, truffa, frode nelle pubbliche forniture, turbata libertà degli incanti, produzione e traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e munizioni, intestazione fittizia di beni e valori, tutti con l’aggravante del metodo mafioso (art. 7 legge nr. 203/91). Il provvedimento si basa sugli esiti di articolate indagini eseguite dal R.O.S. e dal Nucleo Investigativo del Gruppo di Locri, nonché dalle Compagnie di Locri e di Bianco che hanno consentito, fra l’altro, di:

–         delineare le dinamiche associative delle più importanti articolazioni della ‘ndrangheta, con l’individuazione delle gerarchie e degli organigrammi delle principali locali del Mandamento Ionico della provincia reggina, documentandone le tipiche espressioni mafiose;

–         contestare il delitto di associazione mafiosa a 106 persone, ritenute affiliate alle locali di Locri, Roghudi, Condofuri, San Lorenzo, Bova, Melito Porto Salvo, Palizzi, San Luca, Bovalino, Africo, Ferruzzano, Bianco, Ardore, Platì, Cirella di Platì, Careri, Natile di Careri, Portigliola, Sant’Ilario, rientranti nel Mandamento Ionico, nonché cosca Ficara – Latella e cosca Serraino di Reggio Calabria e Sinopoli del Mandamento Tirrenico;

–         aggiornare e completare la conoscenza sulle regole e sui rituali della ‘ndrangheta, individuando nuove cariche, doti e strutture sovraordinate di cui l’organizzazione si era dotata per migliorare l’efficienza operativa delle articolazioni locali, extra-regionali, nazionali ed estere;

–         identificare gli autori di numerosi estorsioni e danneggiamenti;

–         documentare l’infiltrazione della ‘ndrangheta nel controllo degli appalti pubblici per opere infrastrutturali sul territorio, mediante la turbativa di gare o l’imposizione di subappalti in favore di ditte controllate dalle cosche;

–         documentare, con l’ausilio del Comando CC Politiche Agricole e Agroalimentari – Nucleo Antifrodi di Salerno, numerosi casi di indebita percezione di contributi comunitari all’agricoltura erogati dall’ARCEA (Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura), relativi al periodo 2009 – 2013 e di truffe in danno dell’INPS di Reggio Calabria.

Nel corso dell’operazione sono state sequestrate, in esecuzione di decreto di sequestro preventivo, 10 imprese operanti nel settore edile e del movimento terra, esercizi commerciali e beni immobili per un valore in corso di valutazione (Operazione “MANDAMENTO JONICO”)

08.07.2017 Presso gli Istituti Penitenziari di Reggio Calabria, Palmi, Vibo Valentia, Messina e Roma Rebibbia, i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e personale del Comando Provinciale di Reggio Calabria, hanno dato esecuzione a:

–         ordinanza di convalida di fermo e contestuale applicazione della custodia in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, a carico di 19 soggetti;

–         ordinanza di non convalida di fermo e contestuale applicazione della misura della custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Locri, a carico di 58 soggetti;

–         ordinanza di non convalida di fermo e contestuale applicazione della misura della custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma, a carico di 1 soggetto;

–         ordinanza di non convalida di fermo e contestuale applicazione della misura della custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Messina, a carico di 1 soggetto;

–         ordinanza di non convalida di fermo e contestuale applicazione della misura della custodia cautelare in carcere e degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Palmi, a carico di 1 soggetto.

I soggetti arrestati erano stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto in data 04.07.2017 (Operazione “MANDAMENTO JONICO”)

Foto StrettoWeb / Simone Pizzi
Foto StrettoWeb / Simone Pizzi

11.07.2017 In Amantea (CS), i Carabinieri della Stazione di San Ferdinando traevano in arresto PRIOLO Giovanni, cl. 1956, legato da vincoli familiari con la cosca di ‘ndrangheta “PIROMALLI”, operante prevalentemente in Gioia Tauro (RC) ed in altre parti del territorio nazionale, latitante dal marzo 2017, allorquando si sottraeva all’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale in carcere, emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria, per i reati di tentato omicidio aggravato in concorso e detenzione e porto abusivo in luogo pubblico di armi comuni da sparo. Il prevenuto è ritenuto responsabile del tentato omicidio di BRANDIMARTE Giuseppe, cl. 1971, avvenuto in Gioia Tauro (RC) in data 14.12.2011 nell’ambito della più ampia faida tra le famiglie di ‘ndrangheta BRANDIMARTE – PERRI e PRIOLO.

12.07.2017 In Bovalino e San Luca (RC), i Carabinieri del Nucleo Investigativo del reparto Operativo di Reggio Calabria hanno proceduto al sequestro, in esecuzione di decreti applicativi di misura di prevenzione patrimoniale, emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di STIPO Francesco, cl. 1977, ritenuto appartenente alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata cosca “ROMEO alias staccu” operante in Locri (RC). I provvedimenti sono stati emessi a seguito di proposta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, sulla scorta delle risultanze investigative patrimoniali dall’Arma che hanno consentito di accertare illecite accumulazioni patrimoniali costituite da beni immobili, mobili e prodotti finanziari, per un valore complessivo di circa 2.000.000,00 €. In particolare, è stata sequestrata la somma contante di € 156.900,00, rinvenuta presso l’abitazione del predetto, nel corso delle perquisizioni domiciliari che avevano condotto alla cattura ed all’arresto del cognato, il latitante GIORGI Giuseppe, alias “u capra”, elemento di vertice della articolazione territoriale della ‘ndrangheta ROMEO alias staccu, nonché una impresa edile, un terreno agricolo, sette fabbricati adibiti a magazzini e locali di deposito, una unità immobiliare, cinque autocarri/autoveicoli, conti correnti, libretti di deposito, titoli, azioni, obbligazioni e quote azionarie riconducibili a stipo, al suo nucleo familiare convivente ed alla società a lui riconducibile.

27.07.2017 In provincia di Reggio Calabria, Vibo Valentia, Ancona, Bologna, Messina, Trento e Lecce i Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale unitamente a personale del Comando Provinciale di Reggio Calabria, in prosecuzione dell’operazione denominata “MANDAMENTO JONICO”, hanno eseguito 8 provvedimenti cautelari, emessi dall’Ufficio G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria (RC), i quali hanno separatamente:

–         convalidato vari segmenti del provvedimento di fermo eseguito in circondari diversi da quello del tribunale di Reggio Calabria, applicando la custodia cautelare a 57 soggetti e quella degli arresti domiciliari a 18 soggetti;

–         disposto nuova misura cautelare in carcere a carico di ulteriori 7 soggetti, poiché appartenenti alle articolazioni territoriali della ‘ndrangheta denominate locale di Reggio Calabria, Roghudi (RC), Ferruzzano (RC), Africo (RC), Bovalino (RC) e Locri (RC), con proiezioni in altre parti del territorio nazionale ed indagati per associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata dal metodo mafioso (Operazione “MANDAMENTO JONICO 2”)

Foto StrettoWeb / Simone Pizzi
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04.08.2017 In Sinopoli (RC), i Carabinieri della locale Stazione traevano in arresto ROMEO Antonino, cl. 1980, ritenuto elemento contiguo alla locale cosca di ‘ndrangheta denominata “ALVARO-VIOLI-MACRI’”, catturando destinatario di provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso in data 20 set 2016 dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, per violazione della normativa sugli stupefacenti, con l’aggravante di cui all’art. 7 d.l. 152/1991. Il predetto veniva sorpreso, unitamente ad un’altra persona, all’interno di area boschiva sita in Sinopoli, mentre erano intenti a coltivare una piantagione costituita da 55 piante di canapa indiana.

08.08.2017 In Reggio Calabria, i Carabinieri del Comando Provinciale e del Reparto Anticrimine di Reggio Calabria davano esecuzione a provvedimento di sequestro preventivo, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione GIP, nei confronti di VAZZANA Andrea Carmelo, cl. 1969. Il provvedimento è scaturito dalle risultanze investigative prodotte nell’ambito attività di indagine denominata “SANSONE”, finalizzata alla disarticolazione delle cosche reggine “CONDELLO”, “BUDA – IMERTI”, “ZITO – BERTUCA” e “GARONFALO”. Il sequestro ha riguardato un’impresa individuale di costruzioni, una società di costruzioni, beni mobili registrati riconducibili alle predetta impresa e società, saldi attivi dei depositi in denaro o titoli intestati al VAZZANA ed ai familiari conviventi, per un valore complessivo di circa € 3.700.000,00.

30.08.2017 In Reggio Calabria e Udine, i Carabinieri di questo Comando Provinciale hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di 4 persone. La misura cautelare scaturisce dalla sentenza, emessa il 30.11.2016 dal Tribunale di Reggio Calabria nei confronti degli arrestati, di condanna (in primo grado a vario titolo per i reati di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, illecita concorrenza e concorso in estorsione aggravati dal metodo mafioso) che ha imposto la rivisitazione dei precedenti giudizi di annullamento delle misure cautelari del locale Tribunale della Libertà in ordine alla gravità del quadro indiziario già assunto sul conto degli stessi nel corso di più ampia manovra investigativa, condotta dal 2014 da questo Comando Provinciale, nel contrasto alle articolazioni territoriali della ‘ndrangheta, confluita nell’operazione c.d. “ULTIMA SPIAGGIA”.

03.09.2017 In Punta del Este (Uruguay), personale della locale Polizia individuava e traeva in arresto, in esecuzione di ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Reggio Calabria, a seguito di condanna ad anni 30 di reclusione per i reati di associazione di tipo mafioso e traffico internazionale di sostanze stupefacenti, MORABITO Rocco cl. 1966, ritenuto elemento di vertice della omonima articolazione territoriale della ‘ndrangheta operante prevalentemente nell’area jonica reggina e con ramificazioni in ambito nazionale ed internazionale, latitante di massima pericolosità inserito nel programma speciale di ricerca, irreperibile dall’ottobre 1994 allorquando si sottraeva ad o.c.c. in carcere. L’individuazione, l’identificazione e l’arresto scaturiscono dall’attività di ricerca che la locale Polizia aveva avviato su indicazione della DCSA, quest’ultima già in stretta collaborazione info-investigativa con i Carabinieri di Reggio Calabria che avevano in corso attività d’indagine con la locale Direzione Distrettuale Antimafia. L’arrestato, espletate le formalità di rito, verrà affidato alle Autorità uruguayane per le successive procedure di estradizione avviate dall’A.G..

Foto StrettoWeb / Simone Pizzi
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07.09.2017 In Amsterdam (Olanda), personale della locale Polizia, unitamente ai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria ha individuato e tratto in arresto, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Reggio Calabria per associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, nonché dell’ordine di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica di Palmi a seguito di condanna per i reati di detenzione illecita di armi comuni e clandestine da sparo, il latitante BONARRIGO Gioacchino cl. 1984, ritenuto elemento di rilievo dell’articolazione territoriale della ‘ndrangheta cosca BELLOCCO, operante prevalentemente nell’area tirrenica reggina e con ramificazioni in ambito nazionale ed internazionale, irreperibile da luglio 2011. L’individuazione, l’identificazione e l’arresto scaturiscono dall’attività di ricerca avviata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Reggio Calabria e della Compagnia di Gioia Tauro, con la collaborazione della Polizia olandese, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, che ha permesso di documentare la presenza del BONARRIGO, sotto false generalità, in Spagna, Belgio e Olanda, ove il prevenuto è stato riconosciuto dai militari mentre si allontanava dall’abitazione in uso alla compagna.

13.09.2017 In Caulonia (RC), Serra San Bruno (VV), Brugherio (MB), Cologno Monzese (MI) e Carate Brianza (MB), i Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica, in esecuzione dell’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Locri (RC), hanno tratto in arresto 2 soggetti destinatari, sottoposto alla misura dell’obbligo di presentazione alla P.G. altri 8 soggetti e deferito in stato di libertà ulteriori 10 soggetti, tutti indagati, a vario titolo di concorso in detenzione/cessione e porto illegale di armi comuni da sparo e munizioni, detenzione/spaccio di sostanze stupefacenti e danneggiamento aggravato. L’indagine ha consentito di documentare l’esistenza di un’intensa attività di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo “cocaina”, “marijuana” e “hashish” perpetrata in Caulonia; la disponibilità di armi comuni da sparo e munizioni; un danneggiamento di un’autovettura a seguito di dissidi di natura privata. Nel corso delle investigazioni sono state tratte in arresto in flagranza di reato due persone e sequestrati complessivamente 7 kg. di “marijuana”, 400 gr. di “cocaina”, 210 gr. di “hashish”, 1 pistola semiautomatica cal. 22 (Operazione “GEOCACHING”).

22.09.2017 In Sinopoli e Sant’Eufemia di Aspromonte (RC), i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Reggio Calabria hanno proceduto al sequestro patrimoniale nei confronti di VIOLI Giorgio, cl. 1976, ritenuto appartenente alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata “ALVARO-VIOLI-MACRI”, operante in Sinopoli (RC), in esecuzione di decreti applicativi di misura di prevenzione patrimoniale, emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria. I provvedimenti sono stati emessi a seguito di proposta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, sulla scorta delle risultanze investigative patrimoniali dall’Arma che hanno consentito di accertare illecite accumulazioni patrimoniali costituite da beni immobili e prodotti finanziari, per un valore complessivo di € 460.000,00. In particolare, sono stati sequestrati 2 terreni agricoli e conti correnti, libretti di deposito, titoli, azioni, obbligazioni e quote azionarie riconducibili al destinatario della misura ed a soggetti appartenenti al suo nucleo familiare.

27.09.2017 In Melito di Porto Salvo (RC), i Carabinieri della locale Compagnia, in esecuzione al decreto di sequestro di prevenzione emesso dal Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione di Reggio Calabria, a carico di FAMILIARI Antonino, cl. 1976, procedevano al sequestro di denaro contante e titoli di credito per un ammontare complessivo di € 474.002,45. Il provvedimento è scaturito da proposta avanzata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, sulla scorta delle risultanze investigative patrimoniali condotte dall’Arma, che accertavano la sproporzione tra reddito dichiarato e beni posseduti, facendo ritenere questi ultimi frutto di attività illecite.

05.10.2017 Nei comuni di Reggio Calabria, Gioia Tauro (RC), San Ferdinando (RC), Catania, Belpasso (CT), San Giovanni La Punta (CT), Augusta (SR), Marsala (TP) e Villa Literno (CE), i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Reggio Calabria e del Comando Provinciale di Reggio Calabria, davano esecuzione a decreto di sequestro preventivo d’urgenza, emesso dalla Procura della Repubblica – D.D.A. di Reggio Calabria, sottoponendo a sequestro le quote azionarie e patrimoni aziendali di 10 società. Contestualmente si procedeva alla notifica di informazione di garanzia nei confronti di 19 soggetti ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di aver svolto attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, poiché al fine di conseguire un ingiusto profitto, determinato dai minori costi di gestione rispetto a quelli richiesti da un corretto smaltimento, abusivamente gestivano ingenti quantitativi di rifiuti speciali non pericolosi (Operazione “METAUROS”).

12.10.2017 In Rosarno (RC), i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Reggio Calabria, hanno dato esecuzione in esecuzione a decreti applicativi di misura di prevenzione patrimoniale, emessi dal Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di CACCIOLA Francesco, cl. 1968, ritenuto appartenente alla ‘ndrangheta nella sua articolazione rosarnese denominata “CACCIOLA-GRASSO-CURMACE”. Il provvedimento è stato emesso sulla scorta delle risultanze investigative patrimoniali, che hanno permesso di accertare illecite accumulazioni patrimoniali, costituite da immobile dislocato in Rosarno e prodotti finanziari, per un valore complessivo di € 250.000,00.

17.10.2017 A Cittanova (RC), i Carabinieri della locale Stazione hanno dato esecuzione al provvedimento di confisca e sequestro di beni, emesso dal Tribunale di Palmi, nei confronti di DERACO Girolamo, cl. 1932, e CURINGA Girolama, cl. 1942. Il provvedimento scaturisce all’esito di indagini condotte dalla citata Stazione ed ha riguardato la confisca della somma contante di euro 100.220,00, nonché il sequestro di prodotti finanziari per la somma complessivo di euro 67.148,88.

Foto StrettoWeb / Simone Pizzi
Foto StrettoWeb / Simone Pizzi

27.10.2017 In Reggio Calabria, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Reggio Calabria hanno proceduto a sequestro e confisca, in esecuzione di decreti applicativi di misura di prevenzione patrimoniale, emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di SICLARI Giovanni, cl. 1988, appartenente alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata “SERRAINO”, operante sui territori di Reggio Calabria, di Cardeto (RC) e Gambarie d’Aspromonte (RC). Il provvedimento è scaturito da proposta avanzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, sulla scorta delle risultanze investigative patrimoniali dell’Arma, che hanno consentito di accertare illecite accumulazioni patrimoniali, costituite da beni immobili e prodotti finanziari per un valore complessivo di € 410.000,00.

06.11.2017 In Seminara (RC), i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Reggio Calabria hanno proceduto a confisca, in esecuzione di ordinanza di sequestro e confisca, emessa dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria, di beni immobili, mobili e finanziari intestati a CARBONE Rocco, cl. 1967, nonché al suo nucleo familiare. Il prevenuto risulta affiliato alla ‘ndrangheta nell’articolazione territoriale denominata “GALLICO-BRUZZESE” operante in Palmi (RC) e zone limitrofe. Il provvedimento è scaturito da proposta dell’Arma, sulla scorta delle risultanze investigative che hanno consentito di accertare illecite accumulazioni patrimoniali costituite da beni immobili e prodotti finanziari, per valore complessivo di € 250.000,00.

07.11.2017 Nelle province di Reggio Calabria, Milano, Roma, Chieti, Reggio Emilia e Cosenza, i Carabinieri di questo Comando Provinciale e personale della locale Polizia di Stato hanno dato esecuzione a un provvedimento cautelare, emesso dal GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di 50 indagati, poiché associati o contigui ‘ndrangheta nelle sue articolazioni territoriali delle “locali” di Africo e Brancaleone. Il provvedimento scaturisce da plurimi e convergenti segmenti investigativi volti a far luce sulle infiltrazioni ‘ndranghetiste nei comuni della costiera ionica della provincia di Reggio Calabria (Africo Nuovo, Motticella, Bruzzano Zeffirio, Brancaleone e zone limitrofe). In particolare, le indagini hanno documentato la massiva infiltrazione della ‘ndrangheta nel settore degli appalti pubblici ed il potere di condizionamento mafioso degli organi istituzionali. Nel medesimo contesto, i Carabinieri hanno sottoposto a sequestro preventivo una impresa di movimento terra e una di costruzione e gestione di impianti idrici, riconducibili o comunque asservite agli intenti criminali della cosca “ALATI” di Brancaleone (Operazione “BANCO NUOVO”).

10.11.2017 In Vibo Valentia e Reggio Calabria, i Carabinieri dei Reparti Operativi di Reggio Calabria e Vibo Valentia davano esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dalla Sezione G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria, a carico di 6 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di omicidio aggravato, detenzione abusiva di armi comuni da sparo e da guerra, detenzione abusiva di armi clandestine, ricettazione, tutti aggravati dal c.d. metodo mafioso (art. 7 legge 203/91). Le indagini hanno permesso di acclarare le responsabilità relative all’omicidio di CANALE Giuseppe, cl. 1972, avvenuto il 12/08/2011 in Reggio Calabria, individuando:

–         MARCIANO’ Domenico cl. 1983, GIORDANO Filippo cl. 1971, IANNO’ Sergio cl. 1972, appartenenti alla cosca “CONDELLO-CHIRICO”, quali mandanti ed ideatori dell’azione omicidiaria;

–         FIGLIUZZI Nicola cl. 1990 e LOIELO Cristian cl. 1990, affiliati alla cosca delle Serre Vibonesi, quali esecutori materiali, supportati nella fase organizzativa e nella fuga da CALLEA Salvatore cl. 1967 (Operazione “OMICIDIO CANALE”).

25.11.2017 In Montebello Jonico (RC) – frazione Saline, su attivazione della Direzione Centrale della Polizia Criminale – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia – Divisione V S.I.Re.N.E., i Carabinieri della locale Stazione rintracciavano e traevano in arresto il catturando BALAN Adrian, nato a Tacuta (RO) il 05.10.1969, in esecuzione al mandato d’arresto europeo emesso il 15 lug 2009 da Tribunale rumeno, poiché ritenuto colpevole di furto.

30.11.2017 In Taurianova (RC), Cittanova (RC), Polistena (RC), Cinquefrondi (RC), Rizziconi (RC), Gioiosa Ionica (RC) e Locri (RC), i Carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare personale emessa dal Tribunale di Palmi – Ufficio G.I.P., traevano in arresto 8 persone, ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine, furto, ricettazione, delitti in materia di armi e stupefacenti. L’indagine, avviata dalla Compagnia CC di Taurianova, a seguito di una rapina a mano armata ai danni di una gioielleria del posto, ha permesso di documentare:

–         i ruoli di capo e partecipi del sodalizio criminale;

–         le responsabilità dei citati soggetti in ordine ad almeno 8 rapine a mano armata;

–         il sistematico furto di auto e di targhe, utilizzate per la commissione dei predetti delitti;

–         la disponibilità da parte della consorteria criminale di almeno 7 pistole illegalmente detenute, utilizzate durante le rapine;

–         l’impiego di parte degli illeciti proventi per la commercializzazione di sostanza stupefacente del tipo marijuana, sia nelle locali piazze di spaccio, sia nel nord-Italia (Operazione “GREEN GOLD”).

Foto StrettoWeb / Simone Pizzi
Foto StrettoWeb / Simone Pizzi

04.12.2017 In Zurigo (Svizzera), la locale polizia cantonale traeva in arresto SIGNORELLO Salvatore Jose’, nato a Polistena (RC) il 10.09.1987, latitante dal mese di novembre 2016, allorquando si sottraeva all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione GIP (c.d. operazione “LEX”), in quanto ritenuto responsabile del reato di associazione di tipo mafioso quale partecipe alla cosca di ‘ndrangheta CHINDAMO – FERRENTINO, attiva in Laureana di Borrello (RC) e zone limitrofe. L’arresto è stato operato in esecuzione alla domanda di estradizione del Ministero della Giustizia, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia reggina a seguito delle acquisizioni info – investigative sviluppate dai Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, che avevano consentito di accertare la presenza del latitante in territorio svizzero.

11.12.2017 In Reggio Calabria (RC), i Carabinieri della Compagnia di Bianco hanno individuato e tratto in arresto MERIGO Vito, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 28.08.1990, latitante dal 14.10.2017, allorquando era evaso durante la fruizione di un permesso premio dal regime di detenzione cui era sottoposto per rapina, sequestro di persona e reati in materia di stupefacenti. Il predetto, a seguito di prolungate indagini, è stato rintracciato in un appartamento disabitato e catturato in strada a seguito di una breve fuga a piedi.

12.12.2017 Nelle province di Reggio Calabria, Milano, Roma, Genova, Aosta e Modena, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria e personale della Polizia di Stato hanno dato esecuzione a 4 provvedimenti cautelari (3 dei quali a cura dell’Arma) emessi dal GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 47 indagati associati o contigui alla ‘ndrangheta nelle sue articolazioni territoriali delle cosche “ZAGARI-FAZZALARI-VIOLA” e “MAIO – CIANCI” operanti in Taurianova e zone limitrofe. I provvedimenti scaturiscono da plurimi e convergenti segmenti investigativi volti a far luce sull’operatività della consorteria criminale nel territorio di Taurianova, con particolare riferimento alla capacità d’ingerenza mafiosa nell’attività  amministrativa del comune guidato dal sindaco ROMEO Domenico, in carica dal maggio 2011 al giugno 2013, tra i destinatari di misura cautelare. In particolare, le indagini hanno consentito di documentare l’esistenza e la piena operatività di un’organizzazione criminale di tipo mafioso nel comprensorio di Taurianova e zone limitrofe; individuare tutti i soggetti che, attraverso un sofisticato circuito criminale, avevano favorito la ventennale latitanza di FAZZALARI Ernesto, esponente di spicco dell’omonima consorteria criminale catturato dall’Arma in data 26 giu 2016; accertare come l’ex sindaco della cittadina tirrenica fosse stato eletto grazie all’aiuto elettorale della ‘ndrangheta in cambio di utilità, tra cui quella di favorire gli investimenti da parte di ditte riconducibili alla criminalità organizzata nel settore del fotovoltaico. Parallelamente, le indagini della Polizia di Stato hanno approfondito l’operatività di altra compagine criminale insistente sul territorio, la famiglia “SPOSATO”, in grado anch’essa di esercitare pressioni mafiose sull’amministrazione comunale condizionandone l’attività. Nel medesimo contesto, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Reggio Calabria hanno sottoposto a sequestro preventivo beni immobili (39 terreni) riconducibili agli indagati per un valore complessivo stimato di euro 11 milioni. Analoghi sequestri, nei confronti degli “SPOSATO”, (fabbricati, terreni ed autovetture) sono stati effettuati da Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza per un valore quantificato di euro 10 milioni (Operazione “TERRAMARA – CLOSED”).

13.12.2017 In Moers (Germania), la locale Polizia traeva in arresto il latitante STRANGIO Antonio, nato a Locri (RC) il 13.06.1979, alias “meccanico” e “tt”, contiguo alla ‘ndrina “PELLE-vanchelli” di San Luca, in esecuzione di mandato d’arresto europeo, emesso della Procura Generale della Repubblica di Reggio Calabria. Il provvedimento era stato emesso su richiesta della Stazione CC di San Luca, all’esito di mirata attività d’indagine che aveva consentito la localizzazione del latitante nella città tedesca. Il prevenuto era latitante dal dicembre 2012, allorquando si sottraeva alla misura cautelare scaturita nell’ambito delle indagini conseguenti alla c.d. “strage di Duisburg”.

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