Reggio Calabria: il Consiglio d’Istituto e l’Assemblea Popolare dell’IC “Radice-Alighieri” di Catona si scagliano contro il sindaco

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Reggio Calabria: il Consiglio d’Istituto e l’Assemblea Popolare dell’Istituto Comprensivo “Radice-Alighieri” di Catona tenutasi a Rosalì, esprimono incredulità e delusione per l’ennesima “violenza” compiuta dall’Amministrazione Falcomatà ai danni di un territorio che in tutti i modi sta cercando di espellere dalle proprie politiche scolastiche

Incredulità, tanta incredulità e delusione ha destato la notizia, giunta mentre stava per avere inizio il Consiglio d’Istituto e l’assemblea popolare a Rosalì, che si era appena conclusa la giunta comunale di Reggio Calabria che in fretta e furia deliberava la modifica del piano di dimensionamento scolastico comunale, escludendo il plesso di Rosalì dall’Istituto Comprensivo Radice-Alighieri di Catona, per cederlo al comune di Campo Calabro e al relativo Istituto Comprensivo. La delibera si è resa necessaria (e urgente) per tentare di legittimare la delibera della città metropolitana, non legittimata a deliberare su un’istituzione scolastica di competenza comunale (come si configurano le scuole primarie e secondarie di primo grado). Così il sindaco e la sua giunta si sono sentiti in dovere di intervenire con una delibera comunale che di fatto modifica il loro stesso piano di dimensionamento scolastico comunale e la delibera 212 del 9/10/2017 che lo approvava, perché questo confermava Rosalì nella Radice-Alighieri e configurava palesemente il contrasto con la deliberazione della città metropolitana. Tutto questo con provvedimento ancora una volta arrogante e “tafazziano”. E’ la prima volta infatti che un comune si impegna così alacremente per espellere con proprio atto una scuola dal proprio territorio per cederlo ad un altro comune. Su queste premesse si è quindi svolto il Consiglio d’Istituto che ha approvato all’unanimità un documento (già approvato dal Collegio dei Docenti) che sarà inoltrato alla Regione Calabria nelle prossime ore, con il quale si denunciano sia le “acrobazie” procedurali  che hanno portato ad una scelta assurda e poi il mancato rispetto delle linee guida regionali e dei principi della Legge 107 in merito a contiguità territoriale, continuità didattica, accessibilità, omogeneità territoriale, etc. etc. Con questo documento la comunità scolastica della Radice-Alighieri chiede con forza alla Regione Calabria di intervenire con l’abrogazione di un piano illegittimo, iniquo e devastante. Finito il Consiglio si è aperta una molto partecipata Assemblea Popolare che ha visto cittadini, genitori e numerosi rappresentanti di tutti gli schieramenti politici costituirsi in Assemblea Permanente per fronteggiare la scelta assurda con strumenti capaci di incidere sia a livello politico che a livello legale, tutti  concordi nel definire l’ennesima “perla” dell’amministrazione Falcomatà un autentico attacco alla dignità di un territorio che con forza resiste da anni all’abbandono e alle nefandezze politico-amministrative. L’Assemblea ha lavorato alla definizione delle prossime azioni da mettere in campo per contrastare la follia di una scelta drammatica, arrivando ad avviare da subito una petizione popolare che chieda con forza l’annullamento del Piano di dimensionamento scolastico nella parte che prevede il trasferimento del plesso di Rosalì a Campo Calabro, di procedere con un esposto alla Procura della Repubblica per abuso d’ufficio contro il Sindaco della Città Metropolitana e un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per ottenere una sospensiva immediata del provvedimento sulla base dei tanti vizi procedurali che hanno caratterizzato la vicenda. Ci si è chiesti alla fine “perché”? Perché tanto accanimento, perché un accordo politico (se così possono definirsi gli accordi sottobanco tra amministratori pubblici) debba gravare sulle spalle dei bambini di Rosalì e dei loro genitori; perché siMcontinua a spada tratta a difendere una scelta così assurda, che tanta disapprovazione ha suscitato anche all’interno della stessa maggioranza del Sindaco, con assessori usciti dalla riunione di giunta al momento del voto per non votare un provvedimento ritenuto “sbagliato”, anche al costo di produrre atti illeciti e illegittimi. Nessuno ha la risposta, ma molti interventi si sono ritrovati concordi nel constatare che probabilmente Falcomatà sta lavorando alacremente per il suo futuro politico: diventare presto sindaco di Campo Calabro. La comunità di Catona si impegnerà alacremente per aiutarlo nel suo proposito di carriera.

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