Reggio Calabria, Germanò (MNS) sul Piria: “Falcomatà, perché tanta ostinazione?”

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Le parole di Franco Germanò, commissario cittadino del Movimento Nazionale di Sovranità sulla vicenda del Piria di Reggio Calabria

Germanò (1)“Abbiamo sperato che la generale e diffusa contestazione per la scelta di accorpare al glorioso “Piria” il “Ferraris – Da Empoli” potesse far recedere il Sindaco Falcomatà. Pensavamo che, preso atto che la volontà di studenti, docenti, genitori, pubblica opinione, esperti del settore, Dipartimento Istruzione della Regione fosse quella di difendere l’autonomia, la storia, il prestigio, l’osservanza delle procedure, rigettando la scelta della Città Metropolitana, da buon amministratore ritornasse sulle proprie decisioni e assumesse le iniziative consequenziali, nel rigoroso rispetto della volontà dei cittadini amministrati. E invece no. Nonostante gli inviti che da più parti gli sono giunti, nonostante gli studenti, i docenti e i genitori siano addirittura scesi in piazza per poter far sentire la propria voce, nonostante sia apparsa a tutti come una scelta dettata non da logiche di valorizzazione del tessuto scolastico della nostra Città, sembra che Falcomatà non voglia sentire ragioni e intenda proseguire sulla scellerata strada intrapresa”, è quanto scrive in una nota Franco Germanò, commissario cittadino del MNS. “Nessun riguardo per la continuità didattica –prosegue-  a cui ogni scelta dovrebbe puntare, nel supremo ed esclusivo interesse degli studenti. Nessun riguardo per l’organizzazione didattica del “Piria” che, negli anni, ha raggiunto livelli di eccellenza grazie all’impegno della sua classe docente. Nessun riguardo per la centenaria storia di questa scuola che, assieme a pochissimi altri Istituti scolastici, rappresenta da sempre l’eccellenza del nostro sistema di apprendimento. Nessuna considerazione sulla necessità di mantenere attiva l’offerta didattica nella zona nord della città che, con l’accorpamento deciso, verrebbe meno, non assicurando più la possibilità di frequenza a centinaia di studenti provenienti da quell’area periferica della città e zone limitrofe. Senza entrare troppo nel tecnicismo, appare evidente come la decisione della Città Metropolitana non sia in assonanza con quanto previsto dalle linee guida della Regione Calabria in tema di razionalizzazione del sistema scolastico, né conforme a quanto deliberato con gli atti amministrativi propedeutici in sede di Commissione tecnica d’ambito e di Conferenza dei Servizi, in cui si era deciso l’accorpamento del “Ferraris – Da Empoli” con il “Boccioni – Fermi”, peraltro giuste indicazioni dei rispettivi Dirigenti Scolastici. E allora il colpo di mano in Consiglio Metropolitano con cui si è deciso di affossare il “Piria” a quali logiche amministrative e politiche ha dovuto dare seguito? Con il buon senso viene da dire a nessuna logica di buona amministrazione. Saranno forse veri gli spifferi di palazzo che indicano come vere motivazioni le sollecitazioni pervenute dal suocero di Falcomatà (docente del Fermi), dal Sindaco di Roccaforte (esponente politico vicino al primo cittadino, personale ATA presso il Boccioni) e da uno dei suoi più stretti collaboratori (la cui moglie sembra essere docente presso il Ferraris – Da Empoli)? Non vogliamo credere che ancora una volta le scelte amministrative che, come in questo caso, hanno una fortissima incidenza sulla vita di migliaia di persone, siano state adottate da Falcomatà non nell’interesse della comunità ma dei soliti appartenenti al suo cerchio magico. Sindaco Falcomatà, faccia un passo indietro, ascolti gli appelli disperati degli studenti, dei docenti, dei genitori del “Piria”. Ascolti il grido di allarme e di dolore dell’intera comunità reggina che, attraverso la raccolta in poche ore di migliaia di firme, le chiede di essere il rappresentante della Città. Dimostri, almeno per una volta, di essere capace di chiedere scusa e correggere un evidente errore. Se non lo farà, si assumerà ancora una volta una grave responsabilità di fronte alla Città, dimostrando ancora di più che per Lei non contano gli interessi generali ma solo ed esclusivamente quelli di parte. La Regione Calabria faccia la sua parte e, così come avvenuto per la scuola di Rosalì, bocci questa scelta e obblighi Falcomatà a rivedere il percorso avviato”, conclude.

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