Reggio Calabria, altro che “differenziamola” e “integrazione”: sulla Cooperativa Rom95 l’ennesimo scivolone di Falcomatà

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Reggio Calabria, Fazio (FdI): “Falcomatà fa orecchie da mercante, il suo menefreghismo sta mettendo in ginocchio la città”

LaPresse / Roberto Monaldo

L’Art. 1 della Costituzione Italiana, recita:  “l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”,  principio fondamentale che sta alla base di una società che voglia dirsi civile. Ma è proprio quando manca il lavoro o, ancor peggio, quando esso non viene salvaguardato, rischiando di farlo perdere a quei “fortunati” che lo hanno, che viene meno questo principio fondamentale del nostro ordinamento e lo Stato si macchia di una colpa dalla quale è difficile liberarsi. Questa sensazione di colpevolezza si acuisce ancor di più quando non si tutela il lavoro di chi, venuto da lontano, cerca in Italia la possibilità di un futuro ed una vita migliore, che non può prescindere dalla possibilità di un lavoro che dia stabilità e non induca a delinquere, al fine di un’integrazione totale con la comunità locale. Fa molto strano, quindi, notare come il PD, che soprattutto in questo periodo di campagna elettorale si mostri così aperto e disponibile all’integrazione di persone venute da altri paesi, con proposte e promesse di lavoro che, pensate appunto dalle illuminate menti di questo partito, sappiamo bene essere solo promesse da marinaio. La conferma di quanto appena esposto si palesa in modo tangibile e cogente anche nella nostra micro realtà. Basti guardare alle spiacevoli vicende di questi giorni, che vedono tristemente protagonista la Cooperativa Rom95. E’ sotto gli occhi di tutta la comunità cittadina, il chiaro esempio di vera integrazione, che la Cooperativa Rom95 attua da più di vent’anni sul nostro territorio. Contro tutti i pregiudizi che li vedono sempre additati come i tipici svaligiatori seriali di case o ruberie varie, attraverso l’impegno profuso dal Dott. D. Modafferi e dal suo staff, numerosi Rom hanno trovato il modo di sentirsi integrati in una cooperativa che offre alla comunità cittadina un servizio essenziale e del quale sarebbe impossibile fare a meno: raccolta materiali ingombranti con servizio “porta a porta”, gestione dell’isola ecologica, call center per richieste di smaltimento e gestione rifiuti e altro ancora. Ciò ha determinato un indotto di lavoro onesto per questi operai e le loro famiglie, permettendogli di vivere onestamente e creare una micro economia. Va da sé che in una città “normale”, il primo cittadino avrebbe fatto in modo di attivarsi per tutelare il più possibile tale risorsa, utile in termini d’integrazione e di sicurezza cittadina; ma da un po’ di tempo a questa parte, Reggio Calabria tutto è fuorché una città “normale”. Il nostro Sindaco dormiente ha ben pensato di fare orecchie da mercante e non ascoltare le numerose richieste a lui rivolte dai responsabili della suddetta Cooperativa che, attraverso strumenti adeguati (vedi gli innumerevoli documenti protocollati presso il Comune di Reggio Calabria attestanti la richiesta di un contatto con l’ufficio del Sindaco), sollecitavano Falcomatà a prendere i provvedimenti necessari ad evitare che la situazione della cooperativa degenerasse fino ad arrivare a questa gravissima condizione. Ad oggi, quelle grida di aiuto inascoltate hanno condotto sapientemente, o addirittura scientemente, alla possibile chiusura della Rom95, ormai spogliata di ogni specifico incarico, dunque “svuotata” del suo significato sociale. La cosa ha del comico, se fosse finzione, ma purtroppo è la cruda realtà. In data 3 gennaio 2018, durante l’incontro di sensibilizzazione su iniziativa di varie comunità reggine, nei confronti delle varie problematiche inerenti la cooperativa Rom95 (volto a sollecitare e ribadire la necessità di un’ampia discussione in merito alla decisione di AVR di assumere in modo diretto, a partire dal 2 gennaio 2018, la gestione della raccolta rifiuti ingombranti e, contestualmente, proponendo l’assorbimento di parte del personale della cooperativa), il Sindaco Falcomatà ha ben pensato di fare una sorpresa, presentandosi a questa tavola rotonda, portando con sé numerosi altri valorosi Cavalieri: Giovanni Muraca, Lucia Nucera, Armando Neri, Riccardo Mauro e Demetrio Marino (ma purtroppo non siamo alla corte di Re Artù!!!). Ciò sarebbe stato ammirabile e utile se non fosse che per mesi il primo cittadino ed il suo staff hanno ignorato le problematiche della cooperativa. Ora, ai più apparirà normale che il sindaco non rimanga seduto nel suo “ufficietto” mentre in città si discute di politiche sociali e occupazione. Ma  nella bella Reggio questo accade continuamente. Non solo si sono presentati all’incontro “in  formazione completa”, ma il primo cittadino ha persino lamentato di non essere stato invitato. Forse da tempo non ha rapporti con il suo ufficio protocolli dove, ebbene ribadirlo per i più distratti, la Rom95 ha compiutamente protocollato richieste di incontri e dialogo con gli addetti ai lavori. La presenza di Falcomatà ha irritato non poco i presenti che conoscono ogni passaggio di questa triste vicenda. Difatti ha attirato su di sé le lamentele di chi gli faceva notare che la sua “apparizione” fosse alquanto tardiva; di quanto il suo essere sordo alle innumerevoli richieste d’incontro avvenute nel passato non potesse essere sanato dalla sua inutile presenza, che ha sapore solo di un mal riuscito “spot elettorale”, peraltro in un contesto totalmente inadeguato. Quella della Rom95 è una situazione per la quale si poteva (e si doveva) “fare” prima che degenerasse. Invece, il comportamento indecente del primo cittadino, dettato da indifferenza e menefreghismo sulla questione de quo,  ha dell’assurdo. Il dott. D. Modafferi ha mostrato, attraverso delle slide, tutte le criticità che hanno coinvolto la cooperativa, le innumerevoli richieste d’incontro alle quali non è stato mai dato seguito. Il Falcomatà, in evidente imbarazzo, ha inconsapevolmente mostrato ai presenti la sua condizione di inadeguatezza a svolgere il ruolo che gli è stato affidato. Chi doveva essere chiamato ad essere il Sindaco di tutti e soprattutto dei più bisognosi, ha dimostrato ancora una volta di essere, molto probabilmente, un sindaco inadeguato. I lavoratori della Rom95 si sono ritagliati un posto utile nella società reggina, svolgendo un lavoro onesto e dignitoso. L’atteggiamento di un sindaco disattento e a tratti distruttivo, della “SUA CITTA’”, sta mettendo in ginocchio anche una realtà totalmente positiva come quella della cooperativa fondata dal dott. D. Modafferi. Credo che sia compito principale della politica quello di proporre nuove idee, iniziative utili al miglioramento di una città e della qualità della vita della sua popolazione. Cosa impossibile da chiedere al nostro sindaco, attuale rappresentante del PD. Almeno abbia il buon senso di non distruggere ciò che di buono ancora vive e resiste nella nostra comunità e la Rom95 ne è un nobile esempio”. Lo scrive in una nota Antonino Carlo Fazio, Capo Dipartimento Provinciale Legalità e Sicurezza di Fratelli d’Italia.

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