Messina, le imbarazzanti giustificazioni dell’assessore De Cola: “il progetto della Torre Imperiale era riuscito a passare grazie a quelli che c’erano prima”

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L’assessore De Cola prova a fare “chiarezza” sul progetto del grattacielo a Messina e scarica adesso scarica la colpa sulla ditta: “la comunicazione di inizio lavori è basata sul nulla, perché la concessione non esisteva più”

Dopo l’intervento delle ruspe,  del bellissimo palazzo dell’ex quartiere Avignone a Messina resta solo la facciata, l’unica parte  dell’edificio  sottoposta a tutela della Soprintendenza. Tra i cittadini monta l’indignazione per la costruzione di quello che dovrebbe essere il primo grattacielo di Messina, la “Torre Imperiale” destinata a sorgere sulle rovine del vecchio palazzo settecentesco, l’ultimo  pezzo di storia della città che ha resistito ai terremoti del 1783 e del 1908 ed alle due guerre Mondiali. Una vicenda questa alla quale la città e la stessa Amministrazione comunale hanno assistito incredule: perché di fatto, dichiarano dal  Comune, non c’era alcuna autorizzazione alla demolizione.

La “storia” della Torre Imperiale a Messina in realtà  risale al 27 luglio 2012, data in cui venne presentato il progetto dell’edificio, che prevedeva appunto la demolizione dei palazzi settecenteschi di largo Avignone. Secondo quanto dichiarato dall’assessore De Cola- che pur non omette i motivi- all’epoca il progetto riesce a  “passare” con il silenzio assenso delle autorità, ed esattamente  dopo 75 giorni (intorno al 10 ottobre 2012) la ditta avrebbe potuto iniziare i lavori. Solo nel febbraio 2013 gli uffici inviano preavviso di diniego alla ditta che si oppone al TAR (il Comune non si costituisce) e il 3/6/2013 il TAR concede la sospensiva, quindi ripristina la concessione. Esattamente- ricorda l’assessore- il 20/11/2014 il TAR deposita la sentenza di merito con cui si autorizzava l’avvio dei lavori entro il termine di un anno (20/11/2015). “Nonostante ciò–  commenta oggi l’assessore – la ditta ha ritenuto di poter intervenire, dopo una comunicazione di inizio lavori che basata sul nulla perchè la concessione non esisteva più, con una ruspa e demolire una delle poche memorie storiche della città. In altre parole– prosegue De Cola- hanno avuto 5 anni per iniziare i lavori e non lo hanno fatto, hanno invece ritenuto di farlo nel momento in cui certamente non potevano più farlo“.

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