Stamane all’Unime la cerimonia di consegna, devoluto il contributo a tre enti benefici
Stamane, nell’Aula Magna del Rettorato, si è svolta così la cerimonia con la quale tutta la comunità universitaria, insieme all’A.O.U. “G. Martino”, al Cus Unime e all’UniLav, ha devoluto un contributo di circa 20.000 euro (frutto di una raccolta benefica), a tre organizzazioni di volontariato: 5.500 euro alle Suore Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli; 6.750 euro all’Oratorio salesiano di San Matteo a Giostra; 7.000 euro all’associazione “Gli Invisibili”. E’ stata così superata di circa 2000 euro la somma dello scorso anno. Complessivamente, dal 2013, l’Università ha donato quasi 90.000 euro.
Le Suore Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, da oltre un secolo sono impegnate quotidianamente al fianco dei più deboli, in particolare all’interno della Casa di Ospitalità Collereale di Messina, garantendo cure e assistenza. Con dedizione, generosità e professionalità, le Suore di questa Congregazione operano come infermiere e responsabili di reparto. In più, offrono supporto morale e spirituale. L’Oratorio di San Matteo, a Giostra, presente nel quartiere da più di 100 anni, diffonde il messaggio di Don Bosco attraverso numerosi progetti. In particolare, nell’Oratorio di San Matteo si sta realizzando un programma di attività scolastiche integrative, destinato ai ragazzi.
Il Rettore ha sottolineato, infine, l’importanza di stare vicini, specie in questo periodo natalizio, a chi ha più bisogno di aiuto, come anziani e bambini. Particolarmente toccanti le testimonianze di Suor Caterina, di don Muscherà e della dott.ssa Cristina Puglisi, che hanno ricevuto le donazioni e hanno voluto ringraziare l’Ateneo. “Quando ieri sera abbiamo ricevuto la telefonata dell’Università – ha raccontato la dott.ssa Puglisi – abbiamo immediatamente contattato alcune famiglie che ci avevano chiesto supporto nell’acquisto dei regali di Natale per i loro bambini. Donare un sorriso ai più piccoli è un’azione fantastica e per questo non possiamo che essere felici per l’aiuto che ci è stato offerto”.