Reggio Calabria, drammatica testimonianza dagli Ospedali Riuniti: 23enne “sequestrata” nel parcheggio

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Reggio Calabria, drammatica testimonianza dagli Ospedali Riuniti: la lettera di una cittadina

Ennesima drammatica testimonianza dagli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, dopo i recenti episodi che hanno sconvolto la sanità reggina. Una lettrice di StrettoWeb, Maria Salerno, ha scritto alla nostra Redazione per “manifestare tutta la mia indignazione per certi comportamenti fuori da ogni logica“. Riteniamo opportuno pubblicare integralmente il testo della sua lettera:

Sequestrata al parcheggio degli ospedali riuniti di Reggio Calabria. Due giorni fa mia nipote, una ragazza di 23 anni, ha ricevuto una telefonata in cui le comunicavano che il padre era stato portato d’urgenza in ospedale poiché vomitava sangue.La ragazza non ha pensato in quel momento di prendere il portamonete e si è precipitata al pronto soccorso. E’  stata appena 31 minuti e, a malincuore, è andata via, lasciando il padre sofferente su una sedia a rotelle, perché si sarebbe dovuta recare al lavoro puntuale essendo ancora in prova come commessa. La persona che era al casello del parcheggio le ha chiesto di pagare un euro, ma la ragazza ha risposto che era sprovvista di soldi, che glieli avrebbe fatti avere al più presto e non poteva attendere che qualcuno portasse un euro da casa. Bene: per tutta risposta il ragazzo ha fatto presente che lui non aveva fretta, di accostare con la macchina e di chiamare qualcuno a casa che le portasse l’euro. La ragazza piangeva per tutto ciò che le stava accadendo e lo supplicava che la lasciasse andare. Ma è stato tutto vano. Per un maledetto euro bloccare una ragazza facendole rischiare di perdere il posto di lavoro non mi sembra il massimo. Maria Salerno
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