“I responsabili di questa confusione, saranno chiamati a rispondere politicamente, in primis chiedendo al Governo nazionale di loro espressione di adottare con urgenza tutti i provvedimenti tesi a modificare l’emendamento-farlocco ed orientare le norme in modo diverso cercando di aiutare i comuni. Si renderà infatti necessario correggere ed integrare la normativa vigente, stabilendo le risorse aggiuntive, le deroghe alla normativa generale sulle assunzioni, un periodo più lungo del triennio 2018-2020 per le stabilizzazioni, e rendere concreta la possibilità per i comuni di assorbire gradualmente tutti i lavoratori, altrimenti precari senza fine. Respingiamo l’arroganza di chi ha tentato di scaricare sui comuni e sui Sindaci la propria incapacità politica di affermare da subito in Parlamento tali punti fermi e chiari, indispensabili per completare il processo di stabilizzazione dei lavoratori nei prossimi anni. Siamo certi tuttavia, che in queste ore difficili i Sindaci calabresi, al momento unica espressione non autoreferenziale della politica che fa eccezione rispetto a quelle istituzioni sempre più distanti dai problemi dei cittadini, si assumeranno ancora una volta le loro responsabilità dinanzi al dramma sociale di 5.000 padri di famiglia, ai quali esprimiamo sostegno e solidarietà. L’Amministrazione Comunale di Polistena, lungimirante e attenta, ha avuto più facilità a compiere la scelta di proroga di 44 contratti, in quanto aveva già programmato al momento della prima contrattualizzazione avvenuta nel 2014, l’avvio di un reale processo di stabilizzazione che interesserà almeno 19 unità, tre di categoria C, 9 di categoria B e 7 di categoria A, come stabilito da precedente delibera ed a cui si intende dare seguito in linea con le indicazioni della circolare n.3/2017” prosegue.
“Ancora una volta l’Amministrazione Comunale di Polistena col proprio operato reso a tutela del diritto al lavoro e della dignità dei lavoratori, ha rispedito al mittente l’arroganza di chi si ostina a non voler riconoscere i propri errori, che, ove non corretti, rischiano di consumarsi sulla pelle delle persone ed in questo caso di onesti lavoratori” conclude.