Messina, variazione Bilancio. Cuzzola: “Finalmente una scadenza rispettata”

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L’assessore al Bilancio del Comune di Messina: “Questa volta una scadenza l’abbiamo rispettata, in zona cesarini si, ma l’abbiamo rispettata”

Ieri sera la maggioranza risicata del consiglio comunale  (16 consiglieri su 40) ha approvato la modifica da modifica al bilancio di previsione 2017-2019. Nove voti favorevoli, tre contrari e quattro astenuti. Hanno votato sì i consiglieri  Maurizio Rella e Ivana Risitano,  Pippo Trischitta, Gaetano Gennaro, Claudio Cardile,  Giuppi Siracusano, Pietro Iannello, Cecilia Caccamo, Lucy Fenech. Contrari: Daniela Faranda, Antonella Russo e Daniele Zuccarello. Astenuti: Libero Gioveni, Nino Interdonato, Alessandro La Cava e la presidente Emilia Barrile.  Ma è quanto basta per lasciare soddisfatto l’assessore al Bilancio del Comune di Messina Enzo Cuzzola, che commenta: “Da anni al comune di Messina, in tema di bilancio, non si è potuta rispettare una scadenza, ne è mai stata adottata una variazione di bilancio, né dal Consiglio, né dalla Giunta, ove consentito, perché il bilancio è stato adottato, sempre, a ridosso del fine anno. Una serie di congiunture sfavorevoli: situazione finanziaria ereditata, normativa regionale che non impone scadenze certe, ecc., hanno messo anche l’Amministrazione Accorinti, come la quasi totalità dei comuni siciliani, in questa condizione. Questa volta una scadenza l’abbiamo rispettata, in zona cesarini si, ma l’abbiamo rispettata, e siamo in buona compagnia, perché anche Roma e Torino hanno deliberato l’ultima variazione possibile per l’anno in corso ieri sera (si veda il sole 24 ore di oggi), ma, per la verità, tutti i comuni aspettano l’ultimo giorno possibile per adottare questa ultima variazione possibile. E’ stato possibile e necessario solo perché abbiamo adottato il preventivo a tre mesi dalla scadenza, quindi in ritardo, ma non ad anno chiuso, come in passato. Ma non è, ne sarà, la sola, altra variazione è stata adottata dalla giunta in via d’urgenza per far fronte, tra l’altro, a sopraggiunti oneri fiscali e ad una transazione, vantaggiosa, con il Credito sportivo. Altre variazioni saranno probabilmente adottate (per lui il 30 novembre non è il termine ultimo) dal Dirigente del Dipartimento Finanziario per far fronte a spostamenti di risorse necessari per il raggiungimento degli obiettivi. Ma volendo entrare nei contenuti dell’Assestamento (ho chiarito in aula che continuiamo ad utilizzare questo termine, in tutti i comuni, per l’ultima variazione consiliare dell’anno, anche se per la verità il vero e proprio assestamento dopo l’avvento della contabilità armonizzata si può attuare solo entro il 31 luglio), vediamo che raggiunge tre obiettivi: copertura maggiori oneri, storni fra capitoli, adeguamento stanziamenti 2018. Abbiamo, quindi, dovuto dare copertura a maggiori spese per interessi passivi pretesi dal tesoriere per 300 mila euro, nonché a debiti fuori bilancio per 273 mila euro. Abbiamo poi effettuato una serie di “storni”, proposti dalla Polizia Municipale che ha re-distribuito, con apposita delibera, i proventi riscossi dalle violazioni al codice della strada. Abbiamo infine garantito, per il 2018, la stipula dei contratti per la telefonia, appostando 500 mila euro circa, e per la manutenzione del verde e pulizia nei cimiteri, appostando 600 mila euro circa. Certo avremmo voluto approvare immediatamente prima anche il rendiconto, perché così avremmo potuto spendere una somma appositamente vincolata nello stesso per pagare alcune spese legali che rischiano di lievitare. Ma anche perché speriamo di riuscire ad incamerare un trasferimento, condizionato al rendiconto, di circa 60milioni di euro, che, oltre a darci liquidità, ci fa risparmiare sugli interessi pagati al tesoriere. Ma anche perché avremmo avuto maggiore tranquillità circa il tempestivo esito, indubbiamente necessario per non perdere graduatorie in corso, del parere ministeriale sulla “dotazione organica”, cioè sulla autorizzazione per le assunzioni. Avremmo voluto approvarlo, ma non ci siamo riusciti, per una serie di ritardi dei quali ci assumiamo ogni responsabilità, certi che rimedieremo, certi che stiamo andando avanti sulla via della complessiva riorganizzazione della macchina amministrativa, che permetterà il rispetto dei termini normativi, cioè la “normalizzazione”, complessiva e non solo dei bilanci, dell’Ente”.

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