Messina, modifica statuto Amam e controllo impianti termici. Cardile, Gennaro e Siracusano: “La scelta dell’Amministrazione Accorinti è profondamente sbagliata”

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Messina. Cardile, Gennaro e Siracusano: “La totale inversione di marcia operata dalla Giunta, senza un’apparente valida motivazione amministrativa, lascia spazio a varie interpretazioni. Ci auguriamo che non si tratti di un maldestro tentativo di ordine populistico o, peggio, clientelare in vista delle prossime scadenze elettorali”

amamNei prossimi giorni il Consiglio comunale sarà chiamato a pronunciarsi sulla proposta di deliberazione per la modifica dello Statuto dell’A.M.A.M. S.p.A. e se il consiglio dovesse  approvare la deliberazione  secondo i termini proposti dall’Ass. Signorino, si darà il via all’internalizzazione del servizio. “La scelta dell’Amministrazione Accorinti di affidare ad A.M.A.M. S.p.A. il servizio di accertamento ed ispezione sull’efficienza energetica degli impianti termici degli edifici ricadenti nel territorio comunale è profondamente sbagliata e che, contrariamente a quanto proposto al Consiglio, tale servizio vada gestito sul libero mercato, attraverso un appalto che preveda la clausola di salvaguardia dei lavoratori che negli anni hanno operato con le precedenti società appaltatrici“- è quanto dichiarano i consiglieri comunali Cardile, Gennaro e Siracusano. Secondo i consiglieri, nelle condizioni attuali dell’Ente “affidare ad A.M.A.M. S.p.A. il servizio per il controllo degli impianti termici sia assolutamente inopportuno sotto più punti di vista. In primo luogo– dichiarano- non è stato fornito dall’Amministrazione nessuno studio economico-finanziario che appalesi concretamente quali siano i minori costi e/o i maggiori ricavi per il Comune a seguito dello svolgimento in house del servizio attraverso l’Azienda Meridionale Acque di MessinaI consiglieri nutrono forti perplessità anche sui tempi necessari per rendere effettivamente operativo il servizio di controllo delle caldaie: “considerando anche che, da quanto ci risulta, l’A.M.A.M. S.p.A. non ha attualmente in pianta organica il personale sufficiente, né adeguatamente professionalizzato, per dare seguito al servizio in affidamento”. Occorrerà, quindi- aggiungono i consiglieri– procedere a nuove assunzioni che, riteniamo, comporteranno maggiori ed ulteriori costi di gestione della Società partecipata comunale.  Dal momento che,  come indicato nella relazione del Dipartimento Edilizia Privata a corredo della proposta deliberativa di modifica dello Statuto dell’A.M.A.M. S.p.A. – «il Comune di Messina agisce in atto nella qualità di Autorità Competente individuata dalla Regione Siciliana. La Stessa Regione Siciliana- sottolineano i consiglieripotrebbe decidere, con appositi successivi provvedimenti, di modificare la normativa attualmente configurata per la verifica sugli impianti termici, dato che la maggior parte degli altri Enti locali siciliani non hanno ancora attivato un sistema adeguato di verifiche degli stessi, ritirando la “delega” agli Enti locali e procedendo in proprio nell’esecuzione del servizio adottando per esempio a modello quello attualmente in vigore presso la Regione Lombardia». A maggior ragione-dicono i consiglieri- non opportuno affidare ad una società partecipata del Comune un servizio che potrebbe essere soggetto a revoca da parte della Regione da un momento all’altro.  Dal punto di vista occupazionale, facendo particolare riferimento alla salvaguardia dei lavoratori che negli anni hanno operato nel settore, siamo fermamente convinti che l’affidamento del servizio ad A.M.A.M. S.p.A. non comporterà nessuna forma di tutela e, soprattutto, di continuità lavorativa. Secondo il “Regolamento per il reclutamento del personale dipendente” dell’A.M.A.M. S.p.A., infatti, «l’assunzione di personale dipendente avviene tramite procedure selettive, conformi ai principi di pubblicità e trasparenza richiamati dall’art. 35 del D.Lgs. 165/2001, volte all’accertamento delle professionalità richieste» (art. 3). Quindi, il reclutamento delle professionalità da impiegare nel servizio potrà avvenire solo attraverso una selezione pubblica concorsuale e, certamente, non per assunzione diretta. I consiglieri ritengono pertantofortemente lesiva della dignità dei lavoratori qualsiasi iniziativa amministrativa volta, in modo strumentale, a far credere a chi oggi vive una pesante condizione d’incertezza occupazionale che, in un futuro non molto lontano, potrà essere assorbito all’interno dell’Azienda Meridionale Acque senza dover prima affrontare un regolare concorso pubblico.  Non comprendiamo, infine, quale sia stata la reale motivazione che ha portato, improvvisamente, l’Amministrazione Accorinti ad abbandonare la direzione dell’affidamento del servizio tramite appalto pubblico con previsione della clausola di salvaguardia per i lavoratori. Percorso, tra l’altro, già da mesi tracciato e condiviso anche con le sigle sindacali che operano nel settore. La totale inversione di marcia operata dalla Giunta– aggiungono-senza un’apparente valida motivazione amministrativa, lascia spazio a varie interpretazioni di carattere politico. Tra le tante possibili, ci auguriamo vivamente che non si tratti di un maldestro tentativo di ordine populistico o, peggio, clientelare in vista delle prossime scadenze elettorali.  Per questi motivi siamo convinti che, nelle condizioni date, la soluzione migliore per fornire al più presto alla cittadinanza un servizio di controllo degli impianti termici celere, efficiente ed economicamente più vantaggioso sia quella di avviare in tempi brevi la procedura per appaltare il servizio, prevedendo nel bando la clausola di salvaguardia per tutto il personale lavorativo che negli anni è stato impiegato nell’ambito di “Caldaia sicura”. A nostro avviso– concludono  Cardile, Gennaro e Siracusanoquesto è l’unico modo per riuscire a coniugare l’esigenza di espletare un servizio obbligatorio per legge, in modo trasparente e legittimo, con la necessità di ordine sociale di dare garanzia e continuità occupazionale ai lavoratori del settore, senza caricare di insostenibili costi di gestione una delle poche Società partecipate (se non l’unica) che non registra, almeno apparentemente, evidenti perdite di ordine finanziario“.

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