Messina: diritto allo studio negato

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Da circa 10 giorni l’istituto comprensivo “Pascoli-Crispi” di Messina ha sospeso le lezioni e i bambini probabilmente torneranno a scuola dopo le vacanze di Natale: una vergogna senza fine, a dir poco inaccettabile in uno dei 7 Paesi più industrializzati del mondo

Accade a Messina che, a causa di un incendio sprigionatosi da una fotocopiatrice, una scuola rimanga chiusa fino a data da destinarsi. Oramai da circa 10 giorni l’istituto comprensivo “Pascoli-Crispi” ha sospeso le lezioni e i bambini delle elementari probabilmente torneranno a scuola dopo le vacanze di Natale; oltre un mese di sosta forzata. Alle soglie del 2018 suppongo che almeno l’istruzione dovrebbe essere un diritto garantito dalle istituzioni; anche nel profondo sud del nostro Paese. Quanto “sapere” sprecato per non essere in grado di escogitare una soluzione tampone, magari trasferendo temporaneamente i giovani studenti presso altri istituti; anche con turni pomeridiani se necessario. Come certo sapremo le scuole pubbliche (elementari e medie) sarebbero di competenza del Comune di appartenenza, quest’ultimo però “allarga le braccia” e trova spazio, presso altre sedi, solo per un paio di sezioni delle medie; abbandonando più o meno a se stessi i bambini delle elementari. Una vergogna senza fine; a dir poco inaccettabile in uno dei 7 Paesi più industrializzati del mondo.
Fabrizio Vinci
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