Docenti fuori sede, lo stipendio non basta: 900 euro al mese solo per vivere [INCHIESTA]

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Ecco i risultati di una inchiesta condotta dalla “Tecnica della Scuola” sugli insegnanti che lavorano lontano dal proprio territorio d’origine

I docenti fuori sede spendono oltre la metà dello stipendio per affitto, utenze e spese casalinghe (alimentare, igiene, ecc.). Se si aggiungono, per chi può, i viaggi per tornare a casa nel corso dell’anno, almeno per le feste “comandate” e le ferie estive, i numeri crescono in maniera vertiginosa.

A dimostrarlo sono i risultati di una inchiesta condotta dalla “Tecnica della Scuola” sugli insegnanti che lavorano lontano dal proprio territorio d’origine: sono i tanti, che con le assunzioni della Buona Scuola si sono moltiplicati, trasferiti quasi sempre dal Sud Italia al Centro-Nord. Sia per un’assunzione a tempo indeterminato, sia per un contratto di supplenza fino al termine delle attività didattiche.

La ricerca evidenzia come, a partire da uno stipendio oscillante fra le 1200 e le 1400 euro, gli insegnanti trasferiti al Nord spendono oltre la metà dello stipendio in affitto, viaggi per tornare a casa e spese “vive”, quali utenze, trasporti, benzina, automobile. A queste si aggiungono anche i costi extra, che riguardano sia le spese di chi ha una casa di proprietà al Sud, che fra mutuo e tasse incide parecchio sul bilancio familiare, sia, una prerogativa delle maestre di scuola elementare, i costi derivati dall’acquisto da parte di docenti del materiale didattico da portare a scuola, come cartelloni, cancelleria, fotocopie.

Dalla ricerca si può notare benissimo che i docenti trasferiti al Nord in una grade città, ad esempio Milano, difficilmente si sposta con la famiglia e può permettersi una stanza singola in appartamento condiviso, o con studenti o con altri colleghi fuori sede.

Invece, chi va a lavorare in una piccola città o paese limitrofo al grande centro, può permettersi di affittare un monolocale o bilocale, visto i prezzi più contenuti. Talvolta si riesce anche a portare con sé la propria famiglia, ma in questo caso aumenterebbero i costi quotidiani e quelli relativi ai viaggi di ritorno verso casa per le feste comandate e le ferie estive.

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