Regionali Sicilia, Spallitta (PRC): “Ha vinto la politica feudale, quella delle poltrone che si ereditano di padre in figlio”

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La candidata all’Ars commenta il risultato delle elezioni regionali in Sicilia: “Fa male vedere che un ragazzo di 21 anni sia riuscito a raccogliere oltre 17 mila preferenze”

Ha vinto la destra. Meno di un quarto dei siciliani ha deciso di votare le liste degli impresentabili di Nello Musumeci che è diventato così il nuovo governatore della Sicilia. Fa male vedere che un ragazzo di 21 anni, Luigi Genovese, figlio di Francantonio, condannato a undici anni per truffa e peculato, sia riuscito a raccogliere oltre 17 mila preferenze diventando così parlamentare dell’Ars. Ancora una volta è l’idea di una politica “feudale” a vincere, di poltrone che si ereditano di padre in figlio, a dispetto di qualsiasi competenza o radicamento sul territorio”. Lo scrive in una nota l’avvocato Sonia Spallitta, dirigente regionale di Rifondazione Comunista e candidata all’Ars nelle ultime elezioni regionali. “Ma ciò che ha fatto ancora una volta la differenza è stato il grosso numero di astensioni registrate, più del 50% – continua Sonia Spallitta – La disaffezione alla politica, soprattutto a quella “buona”, è il male dei nostri tempi e la strada da percorrere per riconquistare l’elettorato deluso è ancora lunghissima”. “Al di là del mio risultato – conclude – sono molto soddisfatta perché la lista Cento Passi per la Sicilia ha superato lo sbarramento e porta finalmente in Assemblea uno dei suoi candidati, Claudio Fava. Oltre centomila siciliani hanno creduto in noi e di questo li ringrazio enormemente. Grazie a tutti coloro che hanno scelto di scrivere il mio nome sulla scheda elettorale: l’ottimo risultato personale è stato conseguito unicamente grazie alla fiducia dei siciliani, cioè degli elettori liberi di scegliere. La nostra battaglia è ancora tutta in divenire e il mio percorso è appena iniziato”.

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