Regionali Sicilia: avrebbe comprato i voti, indagato neo eletto all’Ars [DETTAGLI]

StrettoWeb

Sicilia,  il neo deputato Tamajo  è indagato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, avrebbe acquistato i voti di preferenza al costo di 25 euro

EDY TAMAJO “Sono felice  la gente ha risposto a chi sta vicino al territorio, sono stato premiato per la mia trasparenza e onesta’. C’e’ stato un lavoro costante di supporto a tutte le amministrazioni locali vicine a noi. La vicinanza, il parlare senza fronzoli, pagano sempre“. Cosi scriveva il neo deputato regionale Edmondo Tamajo, detto Edy,  alla notizia della sua elezione all’Ars. Tamajo oggi è accusato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale. Il 41enne eletto all’Ars è il candidato che appoggiava Fabrizio Micari, all’interno della lista dell’ex ministro  Cardinale.  Tamajo ha totalizzato esattamente 13.984 preferenze, 8.038 delle quali a Palermo. Secondo l’accusa avrebbe comprato i voti del 5 novembre in Sicilia al prezzo di 25 euro a preferenza. Finiscono con lui sotto inchiesta anche Giuseppe Montesano, Cristian D’Alia, Nicolina D’Alia, ritenuti i suoi galoppini elettorali. Ad incastrare i quattro le intercettazioni effettuate durante le indagini su Fabrizio Ferrandelli, il candidato sindaco di Palermo indagato per voto di scambio politico- mafioso. Gli investigatori hanno dunque atteso l’esito delle consultazioni elettorali per poi procedere a perquisizioni e sequestri, alcuni degli elettori avrebbero già ammesso di avere ricevuto soldi in cambio del voto di preferenza. Per il neodeputato eletto adesso potrebbe scattare anche il giudizio immediato. Intanto il neo deputato eletto si difende sui social: “Apprendo con stupore- scrive- l’avvio dell’inchiesta giudiziaria nei miei confronti. Posso affermare, senza timore di smentita, di non aver mai comprato un solo consenso, ma di aver costruito la mia carriera politica sull’attività quotidiana a favore della gente e della collettività. “Si tratta di condotte che sono lontano anni luce dal mio modo di fare politica – aggiunge –, da quello della mia famiglia e del mio gruppo politico. Ho dato la mia totale disponibilità, nei confronti dell’autorità giudiziaria, per chiarire questa incresciosa vicenda che sono sicuro, grazie al lavoro dei miei avvocati, riuscirò prestissimo a dimostrare che si tratta di un infondato castello di accuse. Starò in silenzio per qualche giorno, un silenzio pieno di rabbia e un cuore lacerato che batte forte. Giunga a tutti voi, cari amici miei (cariche istituzionali comprese) – conclude Tamajo -, un profondo abbraccio e un caloroso incoraggiamento a continuare a espletare il vostro lavoro con serietà ed onestà, quella che ci ha sempre contraddistinto! Vi voglio bene!” Le intercettazioni degli inquirenti potrebbero aprire scenari inediti sulla politica siciliana, altri candidati potrebbero essere coinvolti nelle indagine della Procura diretta da Francesco Lo Voi.

Condividi