Reggio Calabria: successo per la XVII edizione della Sagra della Castagna [FOTO]

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La castagna è tornata a Cardeto in occasione della della XVII edizione della sagra

Dopo tre anni di pausa, nel piccolo borgo aspromontano si è festeggiato il frutto autunnale per eccellenza, la manifestazione ha offerto un ricco calendario, alternando eventi e incontri culturali a momenti di enogastronomia e intrattenimento. Resa ancora più bella dal coinvolgimento dei ragazzi immigrati presenti, segno inequivocabile di sana integrazione e solidarietà. Tra le tante attività, la Tavola Rotonda di sabato 28 ottobre è stata l’occasione di un confronto di idee e di esperienze finalizzata al recupero e alla valorizzazione delle castagne di Cardeto. Durante la discussione sono stati trattati alcuni importanti temi: la possibilità concreta di realizzare impresa, non soltanto per la distribuzione del frutto fresco ma anche per la sua trasformazione (farina di castagna, confettura, castagne sciroppate); la possibilità di creare almeno un marchio De.Co. che possa identificare il prodotto castagna di Cardeto, inserendolo nel paniere dei prodotti del Parco Nazionale d’Aspromonte; la possibilità di incrementare il rilascio dell’antagonista del cinipide affinché si debelli definitivamente l’insetto parassitario, che ha infestato e messo in ginocchio la castanicoltura; la possibilità di individuare aree comunali o parrocchiali dove poter impiantare nuovi alberi da frutto. All’incontro, oltre ai rappresentanti delle istituzioni, della Pro Loco e dell’Arsac, era presente anche Marcello Manti, resp. Arca del Gusto di Slow Food Reggio Calabria Area Grecanica. Marcello è intervenuto puntando l’attenzione sul ruolo della produzione agricola locale che garantisce tutela delle tradizioni e della biodiversità; sulla necessità di progettazione partecipata volta al contrasto dello spopolamento dei territori delle Comunità dell’Appennino; sulla possibilità di avviare un progetto di Comunità del Cibo sulla base di alcune varietà di castagna individuate: ‘nserta russa, nira, i moru.

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