Reggio Calabria, in Prefettura l’osservatorio provinciale di monitoraggio per la tutela dei minori

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Il Prefetto ha richiamato l’alta valenza civica dell’atto pattizio e l’importante azione sinergica posta in essere fra Istituzioni, Forze dell’Ordine ed Enti Locali, che si colloca nell’ampio contesto delle attività volte a prevenire fenomeni di violenza e di abuso in danno dei minori presenti nella provincia di Reggio Calabria e, segnatamente, nei confronti di quelli appartenenti a famiglie di ‘ndrangheta

P_20171107_113712Nella mattinata dello scorso 7 novembre, presso il Salone degli Stemmi di questo Palazzo del Governo, si è riunito l’Osservatorio provinciale di monitoraggio, presieduto dal Prefetto Michele di Bari,  istituito nell’ambito del Protocollo operativo finalizzato ad assicurare la piena attuazione delle funzioni di tutela dei minori destinatari di provvedimenti giudiziari civili e penali ivi inclusi quelli riguardanti i minori vittime di abusi sessuali o maltrattamenti intrafamiliari nell’ambito della provincia di Reggio Calabria, sottoscritto per la prima volta il 15 luglio 2014 e rinnovato lo scorso 8 febbraio 2017. Alla riunione hanno preso parte il dott. Roberto Di Bella, Presidente del Tribunale per i Minorenni, il dott. Rodolfo Palermo Presidente del Tribunale di Locri, il dott. Gerardo Dominjanni Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Reggio Calabria, il dott. Andrea Esposito Sostituto Procuratore presso il Tribunale dei Minori, il dott. Carlo Alberto Indelicati Capo Uff. G.I.P. del Tribunale di Palmi, il dott. Giacomino Brancati, Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale, la dott.ssa Isabella Mastropasqua, Direttore del Centro Regionale per la Giustizia Minorile di Catanzaro, nonché i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, della Regione Calabria, del Garante per l’infanzia e l’adolescenza e dell’Ufficio Scolastico Regionale. Nell’occasione, il Prefetto ha rilevato come le modifiche apportate al rinnovato atto pattizio ne hanno conferito una maggiore incisività organizzativa ed operativa, ampliandone la rappresentanza istituzionale con la partecipazione della Regione e dell’Ufficio Scolastico e rafforzando la rete istituzionale già attivata per preservare l’integrità fisica e psichica dei minori in difficoltà. Nel corso dell’incontro dell’Osservatorio – che ha funzioni di monitoraggio del fenomeno e di impulso a iniziative di prevenzione e sicurezza – è stato fatto un “focus” sull’attuazione delle misure previste dal nuovo Protocollo.

A tale riguardo, il Direttore Generale dellP_20171107_113704’Azienda Sanitaria Provinciale ha comunicato l’avvenuta istituzione delle previste Equipe Interdisciplinari Permanenti in ciascuno dei quattro distretti sanitari della provincia di Reggio Calabria, due per il distretto di Reggio Calabria, una per il distretto jonico ed una per quello tirrenico, nonché l’individuazione del referente unico aziendale che garantirà il collegamento tra le stesse Equipes e l’Autorità Giudiziaria. Ai citati atti farà seguito la predisposizione di un Regolamento per il funzionamento interno delle Equipes, in condivisione con il Presidente del Tribunale dei Minorenni e con i Presidenti dei Tribunali di Reggio Calabria, Palmi e Locri. La Regione Calabria ha reso noto che, al fine di garantire la celerità e l’uniformità degli interventi, è in fase di istituzione un ufficio amministrativo dedicato, deputato all’esecuzione dei provvedimenti giudiziari in materia. Il Presidente del Tribunale per i Minorenni ha evidenziato il passaggio culturale che caratterizza l’attività in itinere conferendole un valore particolarmente significativo, auspicando sia l’inizio di un nuovo percorso i cui risultati positivi possano incidere concretamente sulla tutela dei minori. Il Prefetto, infine, ha richiamato l’alta valenza civica dell’atto pattizio e l’importante azione sinergica posta in essere fra Istituzioni, Forze dell’Ordine ed Enti Locali, che si colloca nell’ampio contesto delle attività volte a prevenire fenomeni di violenza e di abuso in danno dei minori presenti nella provincia di Reggio Calabria e, segnatamente, nei confronti di quelli appartenenti a famiglie di ‘ndrangheta.

 

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