Ceccato 98 – Rondini e spaventapasseri

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ceccato 98di Enzo Cuzzola – La bacchetta del maestro Zaccaria era la migliore incitazione per leggere e rileggere dieci, cento, volte la lettura che ci assegnava per casa. Così anche i più lenti, ormai leggevano speditamente. Da qualche giorno, in cielo, volteggiavano rapidamente le rondini. Così il maestro Zaccaria decise di farci leggere una lettura che parlava di questi bellissimi uccelli.

Le rondini presentano un piumaggio blu cobalto nelle parti superiori, fronte e gola color rosso-castano e il resto del corpo color crema. La coda lunga e biforcuta, le ali ricurve ed aguzze, il becco piccolo grigio-nerastro … . Dovette spiegarci molti termini, il maestro Zaccaria, ma lo fece con piacere, si capiva che amava quegli uccelli, come amava la natura. In questo capivo di somigliargli.

Passai parecchi di quei bei pomeriggi che seguirono sul terrazzo di casa mia. Osservavo il rapidissimo volteggio ed il continuo cambio di direzione, nel volo delle rondini. Osservavo come costruivano il nido, compagno e compagna, portando a turno qualche pagliuzza e montandola con terriccio e saliva. Il nido sembrava fatto in muratura.

Ma dal terrazzo ebbi modo anche di vedere i contadini montare nei giardini, a guardiani delle piantine di ortaggi appena spuntate, i temibili spaventapasseri. Piantavano un paletto con una traversa a mo di croce, poi lo rivestivano di stracci vecchi, con in testa un vecchio cappellaccio. All’imbrunire quelle figure diventavano indefinite e facevano paura anche a noi bambini.

Chiesi spiegazioni al maestro. Mi fece capire che rondini e balestrucci (passeri) danneggiavano i raccolti, beccando i semi e le piantine appena spuntate, per questo i contadini facevano montare di guardia gli spaventapasseri. Allora osservai che quegli uccelli erano bellissimi da osservare, ma sicuramente dannosi. Mi spiegò che in natura nulla è dannoso. Le rondini infatti, in volo, cacciano mosche, zanzare, libellule, insomma insetti di ogni genere, rendendo la vita all’uomo meno difficile. La natura ha un suo equilibrio, bisogna solo imparare a saperlo rispettare.

Il maestro Zaccaria riusciva ad insegnarci a leggere, scrivere e far di conto, ma anche ad amare e rispettare la natura.

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