Calabria, Vincenzi: “sulla Diga del Melito è necessario che alle parole seguano i fatti”
La riflessione è di Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), a fronte degli eventi, che stanno seguendo la clamorosa protesta di Grazioso Manno, Presidente del Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese. “La diga sul Melito – prosegue Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – è uno degli esempi, che avevamo scelto nel presentare il dossier su 35 grandi opere idrauliche incompiute, ma costate finora al Paese oltre 650 milioni di euro. I lavori per il nuovo invaso calabro, iniziati negli anni ’90, hanno già impegnato 90 milioni di euro, ma sono completati solo al 10%, perché sospesi a causa di un decennale contenzioso avviato dalla ditta aggiudicataria dell’appalto. Sarà una delle più grandi dighe d’Europa, interessante la realtà idrica di circa mezzo milione di persone in 55 comuni. Il cantiere abbandonato, oggi però è solo uno sfregio al territorio, occupando circa 400 ettari; inoltre sono stati già espropriati 112 ettari ad uso agricolo senza contare le migliaia di posti di lavoro, persi a causa del trascinarsi della vicenda. Ora però è il tempo delle scelte definitive per un’opera voluta dal territorio, come testimoniato dalle prese di posizione dei Sindaci della zona e dalla larga solidarietà raccolta dalla protesta nonviolenta, attuata da Grazioso Manno.”