Reggio Calabria: al via le cinque giornate su emergenza-urgenza

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Si è aperto, nella giornata odierna, il corso teorico-pratico di emergenza-urgenza, presso l’Ordine dei Medici di Reggio Calabria. L’evento formativo è articolato in cinque giornate ed è rivolto ai camici bianchi che non abbiano ancora compiuto i 45 anni. Come ha avuto modo di sottolineare, aprendo i lavori, Antonino Zema, coordinatore della Commissione formazione ed aggiornamento presso l’Ordine dei Medici, “si tratta di cinque giornate organizzate su impulso della Federazione Nazionale che tendono a far meglio conoscere il campo dell’emergenza-urgenza sotto vari aspetti: cardiologico, traumatologico, respiratorio eccetera”. “Questo evento – ha aggiunto Zema – rappresenta anche l’occasione per poter utilizzare dei presidi di rianimazione che consegnano, quindi, anche un importante taglio pratico all’iniziativa”. “La valenza di questo percorso formativo – ha rilanciato il Presidente dell’Ordine dei Medici reggino, Pasquale Veneziano – sta nel fatto che vi è la possibilità di interagire tra relatori e uditori che sono, in gran parte, alle prime esperienze lavorative”. “In queste circostanze – ha rammentato Anna Maria Danaro, consigliere dell’Ordine e moderatrice della prima sessione – l’aspetto più importante dell’attività svolta non sta nel credito formativo ma nella possibilità di accrescere concretamente il proprio bagaglio di conoscenza nella professione più bella del mondo”. Anna Maria Danaro, inoltre, ha ribadito come sia un dovere deontologico, per il medico, intervenire nel caso in cui si trovi davanti a soggetti che necessitino di assistenza e cure. Francesco Biasi, medico di medicina generale e consigliere dell’Ordine dei Medici reggino, ha aperto il ciclo di relazioni illustrando le opportunità lavorative per i giovani iscritti ed evidenziando l’anomalia legislativa per cui la professione medica non viene riconosciuta come lavoro usurante quando viene svolta in ambiti particolarmente impegnativi come medico del 118 o della guardia medica. Marco Tescione, dirigente medico anestesista e consigliere dell’ente ordinistico, si è soffermato su “come riconoscere l’arresto cardiocircolatorio”. Giovanni Calogero, Responsabile della Scuola di formazione dell’Asp, ha posto l’accento sull’importanza della diffusione della cultura dell’emergenza tra il personale sanitario e non sanitario. “In particolar modo – ha evidenziato Calogero – occorre implementare il numero di defibrillatori semiautomatici al fine di permettere al personale, addestrato all’uso del Dae, di intervenire prontamente in caso di arresto cardiaco; una circostanza che prevede un intervento da realizzarsi entro 5 minuti per ridurre i casi di morte improvvisa”. Domenico Caglioti, Responsabile del Suem 118 dell’Asp di Reggio Calabria ha relazionato sulle “modalità del primo soccorso e la gestione dell’equipe di soccorso”. Il percorso formativo proseguirà nelle giornate del 22, 26 e 28 settembre e si concluderà sabato 21 ottobre con la quinta iniziativa.

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