Allo stesso modo, abbiamo sottolineato come la revoca scarichi il problema da un centro di accoglienza alla città, dato che i migranti che hanno dovuto abbandonare la struttura adesso dovranno trovare una sistemazione di fortuna, alimentando i ghetti invisibili che iniziano ad affiorare pure nella nostra città o finendo nelle mani sbagliate di gente afferente a organizzazioni criminali. Anche la prassi, più volte verificatasi, dell’abbandono dei migranti oggetto del provvedimento di revoca in luoghi isolati di cui non viene detto loro nemmeno il nome è stata trattata nel corso dell’incontro. Dopo averci ascoltato con grande attenzione, il dott. Crupi ci ha rassicurati sulla parsimonia con cui si intende ricorrere in futuro a tale strumento repressivo. Condividendo con noi i rischi insiti nella perpetuazione di tale misura, egli si è reso disponibile ad avviare col Co.S.Mi. un confronto sistematico sulle carenze e sulle criticità presenti nei centri di accoglienza. Apprezziamo inoltre l’impegno che il dott. Crupi ha assunto per capire quali siano le modalità che concorrono alla reiterazione della pratica dell’abbandono dei migranti sopra specificata.
Nel riconoscere la disponibilità del Prefetto a comprendere le ragioni della nostra denuncia pubblicata a mezzo stampa martedì scorso, da parte nostra continueremo a monitorare i centri di accoglienza nella provincia di Reggio Calabria in modo che venga sempre garantito il rispetto dei diritti umani.