Il gelato non conosce crisi: in Italia +10% dei consumi

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Il mercato mondiale del gelato artigianale parla chiaro: il dolce artigianale freddo per eccellenza non conosce crisi e premia chi è creativo e investe in qualità. L’Osservatorio Sigep (il salone leader al mondo per il dolciario artigianale, con la 39ma edizione in programma dal 20 al 24 gennaio 2018 alla fiera di Rimini, organizzata da Italian Exhibition Group) ha stimato nel 2017 – per il periodo estivo in Italia – una crescita dei consumi del gelato artigianale del 10%, con picchi del 15% nelle località turistiche. I dati sono stati diffusi in occasione della la finale mondiale del Gelato World Tour, che si apre oggi a Rimini.
Il clima estremamente favorevole, una clientela alla costante ricerca di artigianalità e novità, un’offerta sempre più sofisticata che è passata da gelato da asporto, torte gelato e monoporzioni di gelato fino alla pasticceria di gelateria, sono gli elementi che hanno permesso di ottenere un risultato record.
Il mercato mondiale del gelato artigianale vale attualmente 15 miliardi di euro, con una crescita media del 4% l’anno tra 2015 e 2018. L’Italia, dove il consumo del gelato è per 1/3 industriale e 2/3 artigianale, è il primo paese al mondo in cui si assiste a tale predominio nelle preferenze dei consumatori. In questi ultimi decenni, i consumi si sono moltiplicati di sei volte. Non esiste un prodotto alimentare protagonista di uguale performance.
È sempre più capillare l’offerta delle gelaterie artigianali nel mondo. In Europa, nel 2016, si contavano oltre 60.000 gelaterie, delle quali 39.000 in Italia (10.000 gelaterie pure e 29.000 bar e pasticcerie con gelato), con 150.000 addetti. In Germania, le gelaterie sono 9.000 di cui 3.300 ‘pure’, mentre sono 2.000 quelle spagnole. In Sud America sono Argentina e Brasile a farla da padroni, con rispettivamente 1.500 e 500 gelaterie.
È in costante crescita il gelato artigianale negli Stati Uniti, dove il termine gelato denota un prodotto premium ora utilizzato anche dai grossi produttori di ice-cream. In un mercato orami saturo a volume, presentano prodotti con maggiore appeal per il consumatore, in modo da incrementarne il valore.
Interessante notare come nelle statistiche americane compaia sempre più di frequente il riferimento al gelato artigianale, probabilmente grazie alle oltre 950 gelaterie del territorio che si fanno notare sui media per la capacità di offrire un prodotto di giornata, fatto con ingredienti locali e con un processo produttivo classico. I clienti, nei tanti negozi dove la produzione è a vista, ormai identificano tutto questo come segno di freschezza.
La Cina, che nel 2014 ha superato gli Usa nei consumi di ice-cream grazie alle 1.000 gelaterie artigianali, presenta interessanti spunti di riflessione per chi credeva che i consumatori del più grande mercato del mondo non amassero il dolce freddo o i prodotti a base latte. Un mercato potenziale interessantissimo.
L’Italia è leader mondiale anche nel settore della produzione delle macchine, vetrine e ingredienti per le gelaterie artigianali. Si tratta di un sistema industriale che conta 13 imprese di macchine che controlla quasi il 90% del mercato mondiale e un fatturato di 229 milioni di euro, a cui si aggiungono 11 aziende di vetrine per un fatturato di 252 milioni di euro.
Infine, l’industria degli ingredienti e dei semilavorati per gelato vede attive in Italia circa 44 imprese per un fatturato di 1,3 miliardi di euro. La gamma dei loro prodotti è ampia e va dai concentrati di frutta fresca alle paste di semi oleosi (ad esempio, nocciola, pistacchi ecc.), dagli addensanti agli stabilizzanti, fino alle guarnizioni. (AdnKronos)

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