Come difendersi dalla truffe telefoniche: i consigli di Pietro Vitelli Comitato Difesa Consumatori

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Come difendersi dalla truffe telefoniche: i consigli di Pietro Vitelli Comitato Difesa Consumatori

Il numero di utenti vittima della cosiddetta “truffa del sì” sembra essere in crescita esponenziale fa sapere Pietro Vitelli responsabile del Comitato Difesa Consumatori, i nostri numeri telefonici a disposizione dei cittadini consumatori-utenti  della Calabria del Lazio e dell’Umbria sono continuamente gettonati per ricevere consigli su come uscire dalle grinfe dei gestori telefonici. Infatti, prosegue Pietro Vitelli, a chi non èi capitato  di ricevere, su telefono fisso o telefono cellulare, 02 o prefisso 06 e chiedervi  a chi appartiene questo numero? Nella stragrande maggioranza dei casi la risposta è una: call center di telemarketing pronti chiamate da prefisso a proporvi la solita offerta irrinunciabile. Se così dovesse essere, fate attenzione a come rispondete: come si sente dire spesso in TV “quello che direte potrebbe essere usato contro di voi”. Non in tribunale, però, ma in fase di sottoscrizione di un nuovo contratto. Ed è proprio in questo istante che l’ignaro cittadino deve fare attenzione alla truffa del sì. Comitato Difesa Consumatori ascoltando  le  diverse testimonianze di utenti ignari  del trattamento loro riservato, avverte che capita spesso che in seguito alle chiamate di uno di questi call center ci si ritrovi con una richiesta di cambio di operatore, sia esso telefonico, energetico o gas. Il tutto, a detta degli utenti, non voluto né richiesto e che,  a loro dire, sarebbero rimasti vittima della cosiddetta truffa del sì ( ben altra cosa da non confondersi con l’altro sistema messo in campo da gestori  senza scrupoli consistente  nella metodica atta a  svuotare il credito telefonico), un fenomeno  in crescita causando non pochi problemi e disservizi a chi ne è vittima ed abbocca . Entriamo ora nel dettaglio per vedere come funziona la truffa del sì. Il funzionamento di questa truffa telefonica è piuttosto semplice affermano gli esperti del Comitato Difesa Consumatori, si  riceve una chiamata sia su linea fissa sia su telefono cellulare e che,  normalmente viene visualizzato sul display da un prefisso 02 o prefisso 06 (ma anche da un altro prefisso telefonico italiano) e l’operatore dall’altra parte ci chiede se siamo il signor “nome e cognome” .E’ proprio nel fornire la risposta a questa anomala richiesta, riferiscono coloro i quali ne sono rimasti vittime, se rispondete “Sì” a questa domanda, siete caduti nella loro trappola: tramite un abile lavoro di montaggio audio, quel “Sì” viene aggiunto a domande mai ricevute in una conversazione mai avvenuta. E, anche se chiederete la registrazione della chiamata, ricevereste un file poco comprensibile e di fatto inutilizzabile. Insomma, avendo confermato il proprio nome e cognome ci si ritrova con un nuovo contratto sottoscritto.

Ecco il consiglio di Pietro Vitelli  su come comportarsi nel rispondere ai call center per non cadere nella truffa:

Se avete  attivato il servizio per il riconoscimento dei numeri telefonici  potete già sapere o  immaginare  chi vi sta cercando. A quel punto potete decidere di  rispondere o di non rispondere ed, eventualmente, preparare mentalmente  le risposte che non prevedano un “sì”. Se,  conclude Pietro Vitelli , vi dovessero chiedere “Siete voi il signor nome cognome”, la risposta è “Sono io”; in caso vi chiedessero “Voi avete già un contratto di fornitura per…” bisogna rispondere,  “Ho stipulato da tempo  un contratto con…” nel caso continuassero la loro conversazione  con “Le posso descrivere la nostra proposta” bisogna seccamente replicare  , con un “Faccia pure”  o  “No grazie”  e se dovessero insistere esasperandovi, usate le terminologie…… (scusate il consiglio ma dato i tantissimi casi registrati e discusse con persone anziane che mortificati dell’accaduto singhiozzano per telefono )…………”. poco urbane”.

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