Calabria, Uil: “i comuni calabresi distratti nella lotta all’evasione”
Molto basso, poi, l’importo erogato dallo Stato e girato alle casse dei Comuni che hanno attivato la procedura prevista dalla legge. Il totale sfiora i 400 mila euro. La città di Reggio Calabria, pur registrando un calo rispetto al 2015, è apparso quello più virtuoso ed ha incassato oltre 280 mila euro. Un buon risultato se lo si paragona, ad esempio, a quello ottenuto da Roma Capitale che nel 2016 non è andata oltre i 108 mila euro che piazza la Città dello Stretto all’ottavo posto della classifica dei Comuni italiani maggiormente virtuosi, davanti, fra le altre, a Bologna, Brescia, Firenze o Vicenza. Irrisoria l’azione negli altri territori calabresi, con Crotone che spicca per il dato negativo: solo 7 euro incassati dalla lotta all’evasione fiscale e contributiva dal Municipio di Isola Capo Rizzuto. A Vibo Valentia gli accertamenti hanno fruttato 50 euro, mentre Cosenza ha ricevuto 892 euro. Catanzaro, poi, non figura nelle statistiche del Ministero dell’Interno. Questi dati sono assai deludenti se rapportati ai tassi, davvero assai alti, di evasione fiscale e di irregolarità lavorativa che sono presenti sul territorio calabrese. I Comuni, in una fase economica contrassegnata da un’elevata difficoltà per le casse comunali, devono fare molto in chiave anti evasione, non solo perché così si potrebbero recuperare risorse per ampliare i servizi ai cittadini o per abbassare le tasse al livello locale. Una lotta serrata all’evasione fiscale e contributiva, infine, in un periodo contrassegnato da un pesante taglio della spesa pubblica permette di ristabilire equità e giustizia sociale” conclude il Segretario Generale Santo Biondo.