Nell’antica tradizione, la cattura delle costardelle avveniva rispettando un preciso iter: era necessario individuare le cosiddetta “testa del branco”, di modo che tutto la rotta dei pesci venisse chiusa all’interno della rete. Per facilitare la delicata operazione, i pescatori lanciavano dei piccoli sassi verso l’apertura del cerchio di rete. La raustina formava un recinto circolare, la cui lunghezza raggiungeva anche i cento metri e la profondità di trenta. A tenere le estremità dalla rete due imbarcazioni: il barcone e il “barchittu”. Durante la pesca l’elica del motore a diesel del barcone serviva a dirigere il branco verso l’apertura a sacco della rete.
Durante la battuta di pesca i pescatori dalla poppa dell’imbarcazione più grande rimestavano l’acqua con il “camaciu” e una lunga fiocina, ciò serviva a far confluire tutto il pescato all’interno della rete. Completa l’operazione, si spegneva il motore del barcone e si issava la raustina. Le costardelle venivano raccolte col coppu in un’apposita vasca di plastica. Ma, recuperata la rete a bordo, la raustina veniva immersa nuovamente in acqua per un’altra cala e cosi vià fino al tramonto.
Nel secondo dopoguerra la costardella era il piatto tipico del ceto popolare. Questa “manna venuta dal mare”, veniva venduta a prezzi veramente irrisori. Si racconta che addirittura neanche venisse venduta al peso, ma “al piatto” e al modico prezzo di 100 lire . Le massaie di oggi come di allora preparavano questo pesce in tantissimi modi, ma la ricetta tipica messinese resta quella con la cipolla:
Ecco come preparare le costardelle:
Costardelle fritte alla messinese
Ingredienti per quattro persone:
20 costardelle
2 cipolle rosse grandi
Farina qb
Un bicchiere di aceto bianco
Olio extravergine
Preparazione:
Prendere le cipolle, sbucciarle e tagliarle a fette piuttosto spesse quindi immergerle in una ciotola piena d’acqua, aceto bianco (in proporzione cinquanta e cinquanta) e un po’ di sale lasciandole a mollo per una ventina di minuti circa.
Pulire le costardelle togliendogli la testa ed eviscerandole o far fare questa operazione dal vostro pescivendolo di fiducia
Sciacquare bene i pesci sotto l’acqua corrente e tamponarli con la carta da cucina
Versare abbondante olio in una padella capiente e portarlo a temperatura
In un piatto mettere la farina, qualche pizzico di sale e amalgamare il tutto
Prendere le costardelle, passarle nel composto infarinandole e immergerle, poche per volta, nell’olio ben caldo facendole dorare da entrambi i lati
Quando sono ben dorate prelevare le costardelle dalla padella e disporle in un piatto ricoperto con carta assorbente in modo da asciugare l’olio in eccesso
Impiattare le costardelle e servirle caldissime accompagnate dalle cipolle scolate e asciugate