Polistena, Tripodi: “ecco quali sono le bugie rassicuranti del Partito Democratico sull’ospedale”

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Il sindaco Michele Tripodi lancia un duro attacco al Partito Democratico per la situazione in cui versa l’Ospedale di Polistena

Il sindaco di Polistena Michele Tripodi scrive una durissima nota stampa in cui dichiara che il Partito Democratico ha da sempre comunicato delle bugie “rassicuranti” sull’Ospedale della città. “Le bugie “rassicuranti” del Partito Democratico in merito all’ospedale di Polistena, dimostrano ancora una volta come coloro che governano la Regione Calabria sostenuti dai loro soldatini sul territorio, non abbiano la benché minima contezza della realtà che li circonda. Non accettiamo che chi sino ad oggi ne avrebbe voluto decretare la fine, oggi si elevi a paladino della sua sopravvivenza. Giá, perché il presidente Oliverio, il commissario Scura, il Dg dell’ASP Brancati, se davvero ci tengono al futuro del nostro ospedale, debbono dare segnali seri e concreti, non certo agitare specchietti per le allodole. I decreti commissariali pubblicati in questi giorni che autorizzano l’assunzione di due medici sono assolutamente insufficienti a risolvere i problemi che da più tempo denunciamo insieme a medici, primari ed operatori dell’ospedale, ai quali va esclusivamente attribuito il merito di avere assicurato la continuità dei servizi ospedalieri in condizioni estreme al limite della tollerabilità. Seguendo i criteri standard approvati dalla stessa Regione Calabria che dimensionano il numero di medici, infermieri, ausiliari, rispetto ai posti letto e reparti esistenti, ecco la reale situazione dell’ospedale di Polistena reparto per reparto:

CHIRURGIA GENERALE: manca il primario, 8 medici in organico di cui 3 con limitazioni, ce ne dovrebbero essere 13 secondo quanto previsto dalle linee guida.

ANESTESIA / RIANIMAZIONE: 13 medici in organico, ne mancano altri 6 secondo quanto previsto dalle linee guida.

RADIOLOGIA: 7 medici in organico, di cui due in supporto a Locri, ne mancano almeno altri 2.

ORTOPEDIA: 6 medici in organico, di cui uno trasferito provvisoriamente a Locri, per completare l’organico dovrebbero  essere in 9.

OSTETRICIA/GINECOLOGIA: manca il primario, servirebbero altre 5 ostetriche poiché delle 13 di cui dispone il reparto, 5 tra loro hanno limitazioni.

PEDIATRIA: 6 medici in organico, di cui uno a contratto ed uno di prossima pensione, ne servono almeno altri 3.

MEDICINA INTERNA: 7 medici in organico, di cui uno a contratto a tempo determinato in scadenza, ed uno di prossima pensione che vanno rimpiazzati.

CARDIOLOGIA E UTIC: manca il primario ed alcuni contratti a termine sono in scadenza.

PSICHIATRIA: 6 medici in organico di cui 2 a contratto a tempo determinato in scadenza.

PRONTO SOCCORSO: difficoltà a gestire gli accessi con gli organici attuali, con due medici a contratto. Occorre prevedere sei medici per la gestione della cosiddetta OBI (Astanteria – Osservazione breve)

GASTROENTEROLOGIA: servizi ridotti da h12 ad h6 dopo il trasferimento temporaneo ancora non normalizzato di due unità mediche a turno presso il presidio ospedaliero di Locri.

OTORINO A METÀ: da tempo sono solo consentite solo le visite ambulatoriali rimanendo sospesi i ricoveri e gli interventi chirurgici.

CENTRO TRASFUSIONALE A METÁ: il reparto funziona solo come luogo per le persone che intendono donare il sangue ma rimane preclusa la lavorazione delle sacche che devono essere trasferite e gestite altrove, Reggio o Locri.

Inoltre rispetto alle linee guida regionali, occorre un incremento di infermieri e operatori OSS in rapporto ai posti letto esistenti che rispettivamente ammontano ad un fabbisogno complessivo per l’ospedale di 30 infermieri e 30 operatori OSS, considerando che molti tra il personale andranno in pensione a breve. A tutto ciò si aggiunge il depotenziamento del servizio di pulizia interno al presidio, nonché della gestione delle aree esterne in eterno disordine, che comporta gravi carenze e disagi per gli utenti e gli operatori impegnati. Chiediamo, alla luce del vero quadro esistente presso l’ospedale di Polistena, la nomina dei primari mancanti, lo sblocco delle procedure concorsuali per l’assunzione a tempo indeterminato dei profili medici mancanti, per l’assunzione dei profili infermieristici mancanti e del personale ausiliario O.SS mancante. Bisogna fare i concorsi, unica opportunità per dare occupazione, uscire dall’emergenza del contratto a termine, ormai costante che non aiuta a risolvere i problemi ma produce precarietà del lavoro ed incertezza sulla continuità dei servizi ospedalieri. Chiediamo infine il recupero dei fondi stanziati per la ristrutturazione edilizia, per il cui utilizzo é stata pagata anche la progettazione preliminare, pari a 9 milioni di euro, spariti di colpo. Un investimento, questo, assolutamente necessario a garantire spazi e locali piú idonei ed adeguati per fronteggiare gli accessi ormai moltiplicati collegati al ruolo di presidio spoke che l’ospedale di Polistena occupa nel territorio della Piana di Gioia Tauro. Stare dietro ancora al falso mito dell’ospedale unico, significa uccidere giorno per giorno la speranza di tanti cittadini bisognosi di ricevere assistenza ospedaliera adeguata e cure certe nell’immediato.

Il diritto alla salute nel territorio della Piana passa inevitabilmente dal rilancio e dal potenziamento dell’ospedale di Polistena, senza il quale non si può pensare di ridisegnare la geografia dei nuovi presidi della Provincia. Confermiamo la grande mobilitazione, alla quale tutti saranno chiamati a partecipare, che si terrà a Polistena in autunno, per ribadire la difesa del diritto alla salute, il mantenimento e rafforzamento dell’ospedale di Polistena e l’impegno per difendere la sanità pubblica nella Piana assicurando, nuova occupazione, efficienza e qualità dei servizi” conclude.

 

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